Lo sciamanesimo siberiano e le teorie del periodo sovietico

This thesis aims to analyze the Siberian shamanism in the Soviet period. The first chapter of the thesis attempts to analyze the term "shamanism" at etymological level and to explore its origin. This path is flanked by the various historical stages that led to the birth and development of the term. The second chapter focuses on Soviet theories concerning the areas of spread of the shamanic phenomenon, namely Siberia. The evolution of traditions into folklore is analyzed, highlighting how the few remaining traditions must confront the atheist regime imposed by the Soviet Union. The conclusion of the chapter presents two examples of Soviet ethnographers working in this context: on one side we find Basilov, open to the discovery and development of the phenomenon, while on the other there is Suslov, promoter of anti-shamanic campaigns of the government, who, through his writings, proposes an anti-shamanic propaganda. Finally, the third chapter focuses on one of the areas considered as the birthplace of shamanism, namely the buryatia. In this chapter we also analyze some studies on the Buriata community, highlighting how shamanism in these lands has been subject to confrontation with communist ideology. In the first part of the chapter we try to define the territory under ethnic, historical and social aspects; in the second part we study, through the ethnographer Mikhailov, the buryate systems and, later, with the researcher Dorzievna, the rituals that were still possible in Soviet times.

Questa tesi si pone l’obiettivo di analizzare lo sciamanesimo siberiano nel periodo sovietico. Il primo capitolo della tesi tenta di analizzare il termine "sciamanesimo" a livello etimologico e di esplorarne l’origine. A questo percorso si affiancano le diverse tappe storiche che hanno portato alla nascita e allo sviluppo del termine. Il secondo capitolo si concentra sulle teorie sovietiche che riguardano le zone di diffusione del fenomeno sciamanico, ovvero la Siberia. Si analizza l’evoluzione delle tradizioni in folklore, evidenziando come le poche tradizioni rimaste debbano confrontarsi con il regime ateista imposto dall’Unione Sovietica. La conclusione del capitolo presenta due esempi di etnografi sovietici che operano in questo contesto: da un lato troviamo Basilov, aperto alla scoperta e allo sviluppo del fenomeno, mentre dall’altro c’è Suslov, promotore delle campagne anti-sciamaniche del governo, il quale, attraverso i suoi scritti, propone una propaganda anti-sciamanica. Infine, il terzo capitolo si concentra su una delle aree considerate come punto di nascita dello sciamanesimo, ovvero la Buriazia. Anche in questo capitolo si analizzano alcuni studi sulla comunità buriata, evidenziando come lo sciamanesimo in queste terre sia stato oggetto di scontro con l’ideologia comunista. Nella prima parte del capitolo si cerca di definire il territorio sotto gli aspetti etnici, storici e sociali; nella seconda parte si studiano, attraverso l’etnografo Mikhailov, i sistemi buriati e, successivamente, con la ricercatrice Dorzievna, i rituali che era ancora possibile praticare in epoca sovietica.