A dimostrazione del fatto che tradurre è una delle necessità più antiche dell’uomo, molto è stato scritto, nel corso degli anni, a tal proposito. Nell’ambito della traduzione interlinguistica, si è fatta distinzione, ad esempio, tra diversi tipi di traduzione, a seconda della tipologia e del genere di testo da tradurre e, una delle traduzioni più affascinanti, resta, di certo, quella letteraria. L’obiettivo di questo elaborato è stato quello di dimostrare come, nel caso di questo tipo di traduzione, l’attenzione del traduttore debba essere posta tanto nei confronti del contenuto, quanto dello stile dell’autore del testo originale. Quest’ultimo, infatti, è strettamente dipendente dalla materia narrata, ovvero dal contenuto, il quale, a sua volta, è spesso da leggersi alla luce delle esperienze di vita dell’autore stesso, del suo background culturale, nonché sociale, politico e ed economico. Tale fine è stato raggiunto, concretamente, attraverso una proposta di traduzione di una scelta di sei racconti, tratti dalla raccolta “Erzählungen und Kurzprosa”, dell’autore tedesco, esponente della letteratura della DDR, Wolfgang Hilbig. Più in particolare, questo studio si compone di tre capitoli, dove il primo è dedicato ad una panoramica approfondita dello scrittore stesso, della sua vita, della sua opera e dei temi in essa più ricorrenti, il secondo è occupato dalla suddetta proposta di traduzione, con testo a fronte, mentre il terzo contiene così un’analisi contrastiva fra il testo originale e la traduzione italiana, con riferimento alle principali strategie traduttive utilizzate. Per quanto concerne le fonti utilizzate, va sottolineato che la letteratura accademica a proposito di tale autore, scomparso prematuramente nel 2007, resta tutt’oggi piuttosto ristretta, per cui si è fatto ricorso alla biografia, piuttosto ricca, dedicata all’autore e redatta da Michael Opitz e ad alcuni studi relativi alla sua opera. L’analisi linguistica del terzo capitolo è stata, invece, supportata da un’ampia letteratura a proposito di traduzione, traduzione letteraria e strategie traduttive da applicarsi più frequentemente in ambito di un confronto fra tedesco e italiano. Le motivazioni che portano l’autore a scrivere, ovvero il tentativo di elaborare e superare il passato nazista della Germania, da lui vissuto indirettamente, ma di cui porta su di sé il peso, e quello di trovare spazio per la propria identità di operaio-fuochista e scrittore in una DDR caratterizzata da un governo altrettanto dittatoriale, sono nella sua opera in stretta correlazione con lo stile adottato. L’irrequietezza e la sensazione di non avere un proprio posto nel mondo, insieme all’incapacità di trovare un senso alla scrittura nell’epoca in cui l’autore vive e scrive, nonché al clima di censura vissuto nella Germania est, fanno sì che lo stile adottato sia spesso complesso, tanto intricato, quanto frammentato e, pertanto, difficile, a volte, da decifrare e rendere in italiano. Diverse sono le tecniche sintattiche e testuali utilizzate per dare un effetto di concitazione, piuttosto che per mettere in evidenza determinati elementi all’interno della frase, mentre precise e dotate di significati spesso più profondi di quelli apparenti sono le scelte in termini lessicali. Utilizzata in modo strategico e ponderato è, infine, la punteggiatura, il cui uso difficilmente coincide in italiano. Il tutto rende, comunque, l’opera di Hilbig tanto affascinante da leggere e interpretare, quanto sfidante dal punto di vista traduttivo, ponendosi, quindi, come perfetto esempio di traduzione letteraria.
L'identità di scrittore e operaio nella DDR: proposta di traduzione di Wolfgang Hilbig
RISSO, DENISE
2021/2022
Abstract
A dimostrazione del fatto che tradurre è una delle necessità più antiche dell’uomo, molto è stato scritto, nel corso degli anni, a tal proposito. Nell’ambito della traduzione interlinguistica, si è fatta distinzione, ad esempio, tra diversi tipi di traduzione, a seconda della tipologia e del genere di testo da tradurre e, una delle traduzioni più affascinanti, resta, di certo, quella letteraria. L’obiettivo di questo elaborato è stato quello di dimostrare come, nel caso di questo tipo di traduzione, l’attenzione del traduttore debba essere posta tanto nei confronti del contenuto, quanto dello stile dell’autore del testo originale. Quest’ultimo, infatti, è strettamente dipendente dalla materia narrata, ovvero dal contenuto, il quale, a sua volta, è spesso da leggersi alla luce delle esperienze di vita dell’autore stesso, del suo background culturale, nonché sociale, politico e ed economico. Tale fine è stato raggiunto, concretamente, attraverso una proposta di traduzione di una scelta di sei racconti, tratti dalla raccolta “Erzählungen und Kurzprosa”, dell’autore tedesco, esponente della letteratura della DDR, Wolfgang Hilbig. Più in particolare, questo studio si compone di tre capitoli, dove il primo è dedicato ad una panoramica approfondita dello scrittore stesso, della sua vita, della sua opera e dei temi in essa più ricorrenti, il secondo è occupato dalla suddetta proposta di traduzione, con testo a fronte, mentre il terzo contiene così un’analisi contrastiva fra il testo originale e la traduzione italiana, con riferimento alle principali strategie traduttive utilizzate. Per quanto concerne le fonti utilizzate, va sottolineato che la letteratura accademica a proposito di tale autore, scomparso prematuramente nel 2007, resta tutt’oggi piuttosto ristretta, per cui si è fatto ricorso alla biografia, piuttosto ricca, dedicata all’autore e redatta da Michael Opitz e ad alcuni studi relativi alla sua opera. L’analisi linguistica del terzo capitolo è stata, invece, supportata da un’ampia letteratura a proposito di traduzione, traduzione letteraria e strategie traduttive da applicarsi più frequentemente in ambito di un confronto fra tedesco e italiano. Le motivazioni che portano l’autore a scrivere, ovvero il tentativo di elaborare e superare il passato nazista della Germania, da lui vissuto indirettamente, ma di cui porta su di sé il peso, e quello di trovare spazio per la propria identità di operaio-fuochista e scrittore in una DDR caratterizzata da un governo altrettanto dittatoriale, sono nella sua opera in stretta correlazione con lo stile adottato. L’irrequietezza e la sensazione di non avere un proprio posto nel mondo, insieme all’incapacità di trovare un senso alla scrittura nell’epoca in cui l’autore vive e scrive, nonché al clima di censura vissuto nella Germania est, fanno sì che lo stile adottato sia spesso complesso, tanto intricato, quanto frammentato e, pertanto, difficile, a volte, da decifrare e rendere in italiano. Diverse sono le tecniche sintattiche e testuali utilizzate per dare un effetto di concitazione, piuttosto che per mettere in evidenza determinati elementi all’interno della frase, mentre precise e dotate di significati spesso più profondi di quelli apparenti sono le scelte in termini lessicali. Utilizzata in modo strategico e ponderato è, infine, la punteggiatura, il cui uso difficilmente coincide in italiano. Il tutto rende, comunque, l’opera di Hilbig tanto affascinante da leggere e interpretare, quanto sfidante dal punto di vista traduttivo, ponendosi, quindi, come perfetto esempio di traduzione letteraria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
854196_tesimagistraledeniserisso.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.96 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.96 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/66414