Maria Luisa Spaziani is considered one of the most prominent representatives of 20th century Italian poetry. She started writing poetry at a very young age, when she was just twelve. After a seventy-year-long carrier, she had published hundreds of poems, several short stories, plays and aphorisms. One of her favorite and most important works is definitely Giovanna d’Arco (1990), a long poem on which she worked more than fifty years. Displaying all the themes and ideas that characterise Spaziani’s poetics, it is the first-person narration of Joan of Arc from her departure from her home in Domrémy until her death by the flames. However, this poem has in store a different fate for the protagonist: she is not burnt at the stake, but survives and lives in a castle for several years. Left alone by everyone, including the Archangel Micheal who had always shown her the way, she starts questioning herself and her current situation and falls into a vortex of tedium and melancholia which slowly corrode her. At the end Joan will willingly choose to die enveloped by the flames of a woods fire, a fate which is similar to the one of the well-known traditional legend. This dissertation’s purpose is to interpret and analyse Joan’s final gesture and shed a light on the most important and innovative elements of the poem: fire, which takes on different and more complex meanings, and boredom. For this analysis, not only Spaziani’s entire oeuvre has been taken into account, but especially a number of unpublished documents and personal notes written by the author herself, which allowed the interpretation to be as faithful as possible to what the poet wanted to truly communicate with her verses.
Maria Luisa Spaziani è considerata una delle più importanti rappresentati della poesia italiana del XX secolo. Iniziò a scrivere poesia quando era ancora molto giovane, all’età di dodici anni. Con una carriera durata più di settanta anni, Spaziani pubblicò centinaia di poesie, numerosi racconti brevi, opere teatrali e aforismi. Una delle sue opere preferite e più importanti è definitivamente Giovanna d’Arco (1990), un poemetto sul quale lavoro per più di cinquant'anni. Questo presenta tutti i temi e le idee che caratterizzano la poetica di Spaziani e tratta della storia in prima persona di Giovanna d’Arco, dalla sua partenza dalla sua casa a Domrémy alla sua morte nelle fiamme. Tuttavia questo poemetto ha in serbo un destino diverso per la sua protagonista: lei non viene bruciata sul rogo, ma sopravvive e vive in un castello per diversi anni. Abbandonata da tutti, incluso l’Arcangelo Michele che le aveva sempre mostrato la strada da prendere, inizia a mette in dubbio se stessa e la sua presente situazione e cade in un vortice di noia e melanconia che la consumano lentamente. Alla fine Giovanna sceglierà volontariamente di morire, avvolta dalle fiamme di un incendio scoppiato in un bosco, un fato simile alla quello descritto nella famosa leggenda. L’obiettivo di questa tesi è di interpretare ed analizzare il gesto finale di Giovanna e mettere in luce i due elementi più importanti ed innovativi del poemetto: il fuoco, che qui assume significati molti diversi e complicati, e la noia. Per questa analisi, non è stata presa in considerazione solo l’intera opera omnia della Spaziani, ma in particolare molti documenti inediti e appunti personali scritti dalla stessa autrice, che hanno permesso di fare un’interpretazione il più fedele possibile a quello che la poetessa voleva comunicare veramente con i suoi versi.
Un Destino segnato dal Fuoco: Predestinazione e Libero Arbitrio nell'opera Giovanna d'Arco di Maria Luisa Spaziani
MARTINOIA, GIULIA
2020/2021
Abstract
Maria Luisa Spaziani è considerata una delle più importanti rappresentati della poesia italiana del XX secolo. Iniziò a scrivere poesia quando era ancora molto giovane, all’età di dodici anni. Con una carriera durata più di settanta anni, Spaziani pubblicò centinaia di poesie, numerosi racconti brevi, opere teatrali e aforismi. Una delle sue opere preferite e più importanti è definitivamente Giovanna d’Arco (1990), un poemetto sul quale lavoro per più di cinquant'anni. Questo presenta tutti i temi e le idee che caratterizzano la poetica di Spaziani e tratta della storia in prima persona di Giovanna d’Arco, dalla sua partenza dalla sua casa a Domrémy alla sua morte nelle fiamme. Tuttavia questo poemetto ha in serbo un destino diverso per la sua protagonista: lei non viene bruciata sul rogo, ma sopravvive e vive in un castello per diversi anni. Abbandonata da tutti, incluso l’Arcangelo Michele che le aveva sempre mostrato la strada da prendere, inizia a mette in dubbio se stessa e la sua presente situazione e cade in un vortice di noia e melanconia che la consumano lentamente. Alla fine Giovanna sceglierà volontariamente di morire, avvolta dalle fiamme di un incendio scoppiato in un bosco, un fato simile alla quello descritto nella famosa leggenda. L’obiettivo di questa tesi è di interpretare ed analizzare il gesto finale di Giovanna e mettere in luce i due elementi più importanti ed innovativi del poemetto: il fuoco, che qui assume significati molti diversi e complicati, e la noia. Per questa analisi, non è stata presa in considerazione solo l’intera opera omnia della Spaziani, ma in particolare molti documenti inediti e appunti personali scritti dalla stessa autrice, che hanno permesso di fare un’interpretazione il più fedele possibile a quello che la poetessa voleva comunicare veramente con i suoi versi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/66340