La crescente competizione globale, in un contesto di forte instabilità degli scenari, si sta combattendo non più dal lato delle risorse fisiche e del possesso di risorse tangibili; bensì su conoscenze, innovazione e capitale umano che le imprese sono in grado di sviluppare. Le risorse intangibili ¿ altrimenti dette con il termine anglosassone intangibles e spesso abbreviate con IA (intangibile assets) ¿ hanno accresciuto negli ultimi anni sempre più interesse da parte dei ricercatori di tutto il mondo sotto un profilo di valutazione e di rilevazione in bilancio. Tali risorse sono difficili da stimare perché invisibili e, l'assenza di materialità, può pregiudicare un'analisi obiettiva e priva da condizionamenti. La crescente complessità delle dinamiche competitive globali ha progressivamente portato teoria e pratica manageriale a convergere sul riconoscimento delle risorse intangibili quali fonti primarie di crescita e creazione di valore (Lev, 2003; Zingales, 2000). In contesti profondamente dinamici, le imprese di successo sono state quelle in grado di puntare sull'accumulazione di risorse e capitali intangibili. Una buona rappresentazione in bilancio di tali tipologie di assets risulta quindi fondamentale per le imprese (o meglio ancora entità), poiché permette di agevolare le conoscenze di tutti gli stakeholders e del mercato. I principi contabili internazionali (IAS/IFRS) ed i principi contabili nordamericani pongono una serie di ¿principi/regole¿ da seguire al fine di poter iscrivere in bilancio una stima attendibile degli intangibile assets basata in particolar modo sui benefici economici futuri attesi dall'attività e sulla stima attendibile del costo. Una domanda sorge spontanea: Come può una società stimare in modo attendibile il costo di risorse immateriali e soprattutto perché certi intangibles di grande rilevanza economica e finanziaria non vengono presi in considerazione da tali principi? Si tratta, quindi, di valutare la possibilità di introdurre in bilancio disclosures maggiormente dettagliate per le attività immateriali e per l'avviamento, poiché, le informazioni che i principi IAS/IFRS e U.S. GAAP richiedono alle società, oltre a non far emergere alcuni tipi di risorse immateriali (ad esempio il cosiddetto ¿intellectual capital¿) fondamentali per la creazione di 8 valore nel lungo periodo, non consentono nemmeno una valutazione attendibile ed una visione chiara degli intangibles. Il bilancio, secondo i due principi, è redatto fondamentalmente per permettere a terzi utilizzatori (in particolar modo agli investitori) di prendere decisioni di carattere economico; ma se alcune categorie di intangibles non vengono considerati poiché molto difficili da stimare in modo attendibile, l'utilizzatore, nel prendere le sue decisioni non è supportato a pieno dalle informazioni iscritte in bilancio. Molti studiosi e molte ricerche empiriche sostengono che il crescente gap tra valori di mercato e valori di bilancio che caratterizza la quasi totalità delle imprese quotate dipenda prevalentemente dal valore degli intangibili che, per diverse ragioni, non vengono rappresentati nella maniera corretta nei bilanci delle imprese. Per chi si occupa di accounting, il problema consiste nel come riflettere nella comunicazione aziendale gli intangibles su cui spesso si fondano i vantaggi competitivi delle imprese.
Valutazione e reporting degli Intangibles nei bilanci redatti secondo i principi contabili IFRS e U.S. GAAP nel settore farmaceutico
BOURAOUIA, MARIA
2013/2014
Abstract
La crescente competizione globale, in un contesto di forte instabilità degli scenari, si sta combattendo non più dal lato delle risorse fisiche e del possesso di risorse tangibili; bensì su conoscenze, innovazione e capitale umano che le imprese sono in grado di sviluppare. Le risorse intangibili ¿ altrimenti dette con il termine anglosassone intangibles e spesso abbreviate con IA (intangibile assets) ¿ hanno accresciuto negli ultimi anni sempre più interesse da parte dei ricercatori di tutto il mondo sotto un profilo di valutazione e di rilevazione in bilancio. Tali risorse sono difficili da stimare perché invisibili e, l'assenza di materialità, può pregiudicare un'analisi obiettiva e priva da condizionamenti. La crescente complessità delle dinamiche competitive globali ha progressivamente portato teoria e pratica manageriale a convergere sul riconoscimento delle risorse intangibili quali fonti primarie di crescita e creazione di valore (Lev, 2003; Zingales, 2000). In contesti profondamente dinamici, le imprese di successo sono state quelle in grado di puntare sull'accumulazione di risorse e capitali intangibili. Una buona rappresentazione in bilancio di tali tipologie di assets risulta quindi fondamentale per le imprese (o meglio ancora entità), poiché permette di agevolare le conoscenze di tutti gli stakeholders e del mercato. I principi contabili internazionali (IAS/IFRS) ed i principi contabili nordamericani pongono una serie di ¿principi/regole¿ da seguire al fine di poter iscrivere in bilancio una stima attendibile degli intangibile assets basata in particolar modo sui benefici economici futuri attesi dall'attività e sulla stima attendibile del costo. Una domanda sorge spontanea: Come può una società stimare in modo attendibile il costo di risorse immateriali e soprattutto perché certi intangibles di grande rilevanza economica e finanziaria non vengono presi in considerazione da tali principi? Si tratta, quindi, di valutare la possibilità di introdurre in bilancio disclosures maggiormente dettagliate per le attività immateriali e per l'avviamento, poiché, le informazioni che i principi IAS/IFRS e U.S. GAAP richiedono alle società, oltre a non far emergere alcuni tipi di risorse immateriali (ad esempio il cosiddetto ¿intellectual capital¿) fondamentali per la creazione di 8 valore nel lungo periodo, non consentono nemmeno una valutazione attendibile ed una visione chiara degli intangibles. Il bilancio, secondo i due principi, è redatto fondamentalmente per permettere a terzi utilizzatori (in particolar modo agli investitori) di prendere decisioni di carattere economico; ma se alcune categorie di intangibles non vengono considerati poiché molto difficili da stimare in modo attendibile, l'utilizzatore, nel prendere le sue decisioni non è supportato a pieno dalle informazioni iscritte in bilancio. Molti studiosi e molte ricerche empiriche sostengono che il crescente gap tra valori di mercato e valori di bilancio che caratterizza la quasi totalità delle imprese quotate dipenda prevalentemente dal valore degli intangibili che, per diverse ragioni, non vengono rappresentati nella maniera corretta nei bilanci delle imprese. Per chi si occupa di accounting, il problema consiste nel come riflettere nella comunicazione aziendale gli intangibles su cui spesso si fondano i vantaggi competitivi delle imprese.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/66225