The outbreak of the Covid-19 pandemic marked a historic moment in recent decades: while it is true that the epidemiological emergency involved countries in a global crisis, the lived experiences of individuals were strongly influenced by various socioeconomic factors, with profound inequalities in access to health services, which are crucial in the fight against the virus. Similarly, not all working men and women had equal opportunities, between those who had to limit their work availability and those who could not retain their jobs. These factors affected the population differently, delineating distinct experiences for men and women. The Italian labor context was already characterized before the pandemic by the presence of profound gender inequalities in terms of employment opportunities, pay, and occupational segregation. The pandemic era has further amplified these inequalities, highlighting how women have been more affected by factors such as the increase in precarious work, part-time contracts and the difficulty of work-life balance. During the emergency phase (2020-2021), lockdown measures and the shift to remote work made the women's work environment even more complex, as many women found themselves having to balance their professions with increasing domestic care responsibilities. This scenario continued even in the post-pandemic phase during which, despite a slow economic recovery in 2022 and 2023, gender inequalities persisted. This is true even taking into account the supportive measures adopted by the Italian government and the European recovery and resilience plans, as they were incomplete or insufficient to prevent the onset of a full-blown she-cession. In this regard, it is important to stress the need for more effective structural policies to promote gender equality in the world of work and, above all, the need for a significant cultural change so that such equality can come true.

Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha segnato un momento storico degli ultimi decenni: se è vero che l’emergenza epidemiologica ha coinvolto i paesi in una crisi globale, le esperienze vissute dai singoli sono state fortemente influenzate da diversi fattori socioeconomici, con profonde disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, fondamentali nella lotta contro il virus. Allo stesso modo, non tutti i lavoratori e le lavoratrici hanno avuto pari possibilità, tra chi ha dovuto limitare la propria disponibilità lavorativa e chi non ha potuto conservare il proprio posto di lavoro. Tali fattori hanno inciso in modo diverso sulla popolazione, delineando esperienze distinte per uomini e donne. Il contesto lavorativo italiano si caratterizzava già prima della pandemia per la presenza di profonde disuguaglianze di genere in termini di opportunità occupazionali, retribuzione e segregazione professionale. L’era pandemica ha ulteriormente amplificato tali disuguaglianze, mettendo in evidenza come le donne siano state più colpite da fattori quali l’aumento del lavoro precario, i contratti part-time e la difficoltà di conciliazione vita-lavoro. Durante la fase emergenziale (2020-2021), le misure di lockdown e il passaggio al lavoro da remoto hanno reso ancor più complesso il contesto lavorativo femminile, in quanto molte donne si sono trovate a dover bilanciare la propria professione con le crescenti responsabilità di cura domestica. Questo scenario si è prolungato anche nella fase post-pandemica durante la quale, nonostante una lenta ripresa economica nel 2022 e 2023, le disuguaglianze di genere sono permaste. Ciò è vero anche tenuto conto delle misure di sostegno adottate dal governo italiano e dei piani di ripresa e resilienza europei, in quanto essi sono risultati incompleti o insufficienti a prevenire l’avvio di una vera e propria “she-cession”. A questo proposito, si sottolinea l’esigenza di politiche strutturali più efficaci per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro e, soprattutto, la necessità di un cambiamento culturale significativo, affinché tale parità possa concretizzarsi.

Il mercato del lavoro femminile in Italia: cambiamenti e sfide nell'era pandemica

MAMBRIN, SIMONA
2023/2024

Abstract

Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha segnato un momento storico degli ultimi decenni: se è vero che l’emergenza epidemiologica ha coinvolto i paesi in una crisi globale, le esperienze vissute dai singoli sono state fortemente influenzate da diversi fattori socioeconomici, con profonde disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, fondamentali nella lotta contro il virus. Allo stesso modo, non tutti i lavoratori e le lavoratrici hanno avuto pari possibilità, tra chi ha dovuto limitare la propria disponibilità lavorativa e chi non ha potuto conservare il proprio posto di lavoro. Tali fattori hanno inciso in modo diverso sulla popolazione, delineando esperienze distinte per uomini e donne. Il contesto lavorativo italiano si caratterizzava già prima della pandemia per la presenza di profonde disuguaglianze di genere in termini di opportunità occupazionali, retribuzione e segregazione professionale. L’era pandemica ha ulteriormente amplificato tali disuguaglianze, mettendo in evidenza come le donne siano state più colpite da fattori quali l’aumento del lavoro precario, i contratti part-time e la difficoltà di conciliazione vita-lavoro. Durante la fase emergenziale (2020-2021), le misure di lockdown e il passaggio al lavoro da remoto hanno reso ancor più complesso il contesto lavorativo femminile, in quanto molte donne si sono trovate a dover bilanciare la propria professione con le crescenti responsabilità di cura domestica. Questo scenario si è prolungato anche nella fase post-pandemica durante la quale, nonostante una lenta ripresa economica nel 2022 e 2023, le disuguaglianze di genere sono permaste. Ciò è vero anche tenuto conto delle misure di sostegno adottate dal governo italiano e dei piani di ripresa e resilienza europei, in quanto essi sono risultati incompleti o insufficienti a prevenire l’avvio di una vera e propria “she-cession”. A questo proposito, si sottolinea l’esigenza di politiche strutturali più efficaci per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro e, soprattutto, la necessità di un cambiamento culturale significativo, affinché tale parità possa concretizzarsi.
The female labor market in Italy: changes and challenges in the pandemic era
The outbreak of the Covid-19 pandemic marked a historic moment in recent decades: while it is true that the epidemiological emergency involved countries in a global crisis, the lived experiences of individuals were strongly influenced by various socioeconomic factors, with profound inequalities in access to health services, which are crucial in the fight against the virus. Similarly, not all working men and women had equal opportunities, between those who had to limit their work availability and those who could not retain their jobs. These factors affected the population differently, delineating distinct experiences for men and women. The Italian labor context was already characterized before the pandemic by the presence of profound gender inequalities in terms of employment opportunities, pay, and occupational segregation. The pandemic era has further amplified these inequalities, highlighting how women have been more affected by factors such as the increase in precarious work, part-time contracts and the difficulty of work-life balance. During the emergency phase (2020-2021), lockdown measures and the shift to remote work made the women's work environment even more complex, as many women found themselves having to balance their professions with increasing domestic care responsibilities. This scenario continued even in the post-pandemic phase during which, despite a slow economic recovery in 2022 and 2023, gender inequalities persisted. This is true even taking into account the supportive measures adopted by the Italian government and the European recovery and resilience plans, as they were incomplete or insufficient to prevent the onset of a full-blown she-cession. In this regard, it is important to stress the need for more effective structural policies to promote gender equality in the world of work and, above all, the need for a significant cultural change so that such equality can come true.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6611