Nel 2010 il Servizio d'Antichità Egiziano ha scoperto ad Alessandria un centro di culto dedicato alla dea Bastet (in greco ), di cui, in precedenza, non si aveva nessuna conoscenza in ambito alessandrino. Il presente lavoro ha lo scopo di riconsiderare questi ritrovamenti, partendo dalla tradizione egiziana della dea Bastet, per seguire lo sviluppo di questo culto in Egitto, la sua permanenza attraverso le dinastie indigene e il suo radicamento ad Alessandria. Per questo motivo ho deciso di strutturare l'argomentazione in diversi capitoli: nel primo farò un breve excursus sull'origine del nome ¿Bastet¿, analizzando le prime attestazioni geroglifiche, riferibili all'Antico Regno, e seguendo la sua evoluzione attraverso i secoli, fino al radicale cambiamento, in ambito greco, del nome della dea in ¿¿. Mi occuperò, nel secondo capitolo, del culto di Bastet all'interno delle ultime dinastie indigene (dalla XXVI alla XXX), con particolare riferimento ai luoghi di culto nel Delta precedenti l'arrivo di Alessandro Magno in Egitto (come Naucratis, Tell Basta, Saqqara¿). Inoltre analizzerò gli oggetti votivi che provengono da questi siti e che presentano informazioni di carattere epigrafico, stilistico e cultuale relativi ai sacerdozi specifici e agli epiteti più comuni della dea. Nel terzo capitolo descriverò il ritrovamento del Bubastetion di Alessandria d'Egitto, analizzando le evidenze archeologiche e i reperti relativi allo scavo di questo tempio. In più redigerò un catalogo, posto al fondo della tesi, dove vi saranno le schede (per classi ) degli oggetti più importanti a livello cultuale, provenienti dal santuario; questi ritrovamenti saranno divisi in due grandi categorie: le statuette di gatto e quelle di fanciulli (o fanciulle). Inoltre all'interno del catalogo saranno inseriti degli oggetti con varia provenienza (Naucratis, Il Cairo¿) che possono essere confrontati con quelli Bubasteion. Il capitolo conclusivo del lavoro riunirà insieme tutte le informazioni desunte dallo studio dell'argomento per cercare di spiegare le caratteristiche del culto di Bastet in età Ellenistica e come sia stato assimilato dai Greci. In particolare mi propongo di rintracciare l'origine del culto di questo dea (assimilata dai Greci come Artemide) e la motivazione per cui è stata portata ad Alessandria, dove c'è un tempio in cui ci sono oggetti di tradizione egizia e greca che coesistono.
Il culto di Bastet ad Alessandria d'Egitto e nel Delta tra la XXX dinastia e la prima età tolemaica
CASELLA, EMANUELE
2013/2014
Abstract
Nel 2010 il Servizio d'Antichità Egiziano ha scoperto ad Alessandria un centro di culto dedicato alla dea Bastet (in greco ), di cui, in precedenza, non si aveva nessuna conoscenza in ambito alessandrino. Il presente lavoro ha lo scopo di riconsiderare questi ritrovamenti, partendo dalla tradizione egiziana della dea Bastet, per seguire lo sviluppo di questo culto in Egitto, la sua permanenza attraverso le dinastie indigene e il suo radicamento ad Alessandria. Per questo motivo ho deciso di strutturare l'argomentazione in diversi capitoli: nel primo farò un breve excursus sull'origine del nome ¿Bastet¿, analizzando le prime attestazioni geroglifiche, riferibili all'Antico Regno, e seguendo la sua evoluzione attraverso i secoli, fino al radicale cambiamento, in ambito greco, del nome della dea in ¿¿. Mi occuperò, nel secondo capitolo, del culto di Bastet all'interno delle ultime dinastie indigene (dalla XXVI alla XXX), con particolare riferimento ai luoghi di culto nel Delta precedenti l'arrivo di Alessandro Magno in Egitto (come Naucratis, Tell Basta, Saqqara¿). Inoltre analizzerò gli oggetti votivi che provengono da questi siti e che presentano informazioni di carattere epigrafico, stilistico e cultuale relativi ai sacerdozi specifici e agli epiteti più comuni della dea. Nel terzo capitolo descriverò il ritrovamento del Bubastetion di Alessandria d'Egitto, analizzando le evidenze archeologiche e i reperti relativi allo scavo di questo tempio. In più redigerò un catalogo, posto al fondo della tesi, dove vi saranno le schede (per classi ) degli oggetti più importanti a livello cultuale, provenienti dal santuario; questi ritrovamenti saranno divisi in due grandi categorie: le statuette di gatto e quelle di fanciulli (o fanciulle). Inoltre all'interno del catalogo saranno inseriti degli oggetti con varia provenienza (Naucratis, Il Cairo¿) che possono essere confrontati con quelli Bubasteion. Il capitolo conclusivo del lavoro riunirà insieme tutte le informazioni desunte dallo studio dell'argomento per cercare di spiegare le caratteristiche del culto di Bastet in età Ellenistica e come sia stato assimilato dai Greci. In particolare mi propongo di rintracciare l'origine del culto di questo dea (assimilata dai Greci come Artemide) e la motivazione per cui è stata portata ad Alessandria, dove c'è un tempio in cui ci sono oggetti di tradizione egizia e greca che coesistono.File | Dimensione | Formato | |
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