Il lavoro di tesi propone la lettura di alcuni passi significativi sull'intervento divino nella storia tratti dall'Eκκλεσιαστική Iστoρία di Eusebio di Cesarea, opera composta nei primi decenni del IV secolo in lingua greca. All'analisi del testo si è scelto di affiancare la relativa traduzione latina redatta da Rufino di Concordia meno di un secolo dopo, nei primissimi anni del V secolo, per evidenziare le diverse accentuazioni e le diverse modalità di affrontare il tema. Sono state selezionate alcune sezioni riguardanti la concezione dell'intervento divino nella storia delle comunità cristiane dei primi secoli, con particolare riguardo ad alcune vicende sull'inizio dell'apostolato in Occidente, sulle prime eresie e sulle persecuzioni di Diocleziano. Già a partire dal prologo iniziale, Eusebio afferma di voler prendere le mosse dall'οἰκονομία di Dio, sottolineando quanto sia importante il tema dell'intervento divino in un'opera che, per la prima volta dopo le Scritture, intende offrire una lettura della storia in chiave provvidenziale e cristiana. Il lavoro, a partire da un'analisi testuale e comparativa del testo di Eusebio e della versione di Rufino, si propone di mettere in luce alcune delle scelte lessicali operate nel testo originale per descrivere l'intervento di Dio nella storia e di rilevare alcuni dei criteri a cui il metodo di traduzione di Rufino si riconduce. In questo modo, è possibile mettere in evidenza non solo alcuni principi fondamentali del pensiero storico di Eusebio, in particolare la concezione che egli ha della Provvidenza divina, ma anche vedere come un 'traduttore' li comprende, li rielabora e li adatta alla sensibilità di un diverso pubblico in un diverso contesto storico. Nella prima sezione è stato approfondito il tema del progetto salvifico di Dio, l'οἰκονομία, uno dei nodi teorici centrali del pensiero storico di Eusebio di Cesarea, e dunque l'aspetto di una Provvidenza che agisce nella storia dell'intera umanità. Successivamente, è stato possibile rilevare come, nella narrazione della Historia Ecclesiastica, in conformità con le Scritture, a questa azione divina si contrapponga l'azione del demonio, vista come causa prima di tutti i mali e di tutti gli ostacoli incontrati durante i primi secoli dell'evangelizzazione cristiana. Un'altra sezione è dedicata all'intervento divino nella vita del singolo fedele, che spesso è finalizzata a quel progetto più ampio che è l'evangelizzazione universale e che talora opera servendosi di strumenti e intermediari. Infine, è stato messo in evidenza anche l'aspetto della correzione divina, e quindi dell'intervento di un Dio che si serve anche delle avversità, ma sempre in vista di un bene maggiore per il suo popolo. Lo studio sul testo greco si è concentrato per lo più sulla scelta lessicale relativa alla descrizione della Provvidenza, ma anche sulla diffusa presenza di tematiche e immagini tipicamente scritturali, volte a delineare l'azione di Dio. Per quanto riguarda la versione di Rufino, sono stati messi in risalto alcuni principali aspetti della resa lessicale e stilistica e del linguaggio metaforico, i quali molto spesso si riconducono alla precedente tradizione latina, ma anche l'originalità dei riecheggiamenti biblici, che talora sembrano svelare un certo intento edificante del testo latino.

I caratteri dell'intervento divino in alcuni passi dell'Historia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea e nella versione di Rufino

PASCALE, LINDA IMMACOLATA
2013/2014

Abstract

Il lavoro di tesi propone la lettura di alcuni passi significativi sull'intervento divino nella storia tratti dall'Eκκλεσιαστική Iστoρία di Eusebio di Cesarea, opera composta nei primi decenni del IV secolo in lingua greca. All'analisi del testo si è scelto di affiancare la relativa traduzione latina redatta da Rufino di Concordia meno di un secolo dopo, nei primissimi anni del V secolo, per evidenziare le diverse accentuazioni e le diverse modalità di affrontare il tema. Sono state selezionate alcune sezioni riguardanti la concezione dell'intervento divino nella storia delle comunità cristiane dei primi secoli, con particolare riguardo ad alcune vicende sull'inizio dell'apostolato in Occidente, sulle prime eresie e sulle persecuzioni di Diocleziano. Già a partire dal prologo iniziale, Eusebio afferma di voler prendere le mosse dall'οἰκονομία di Dio, sottolineando quanto sia importante il tema dell'intervento divino in un'opera che, per la prima volta dopo le Scritture, intende offrire una lettura della storia in chiave provvidenziale e cristiana. Il lavoro, a partire da un'analisi testuale e comparativa del testo di Eusebio e della versione di Rufino, si propone di mettere in luce alcune delle scelte lessicali operate nel testo originale per descrivere l'intervento di Dio nella storia e di rilevare alcuni dei criteri a cui il metodo di traduzione di Rufino si riconduce. In questo modo, è possibile mettere in evidenza non solo alcuni principi fondamentali del pensiero storico di Eusebio, in particolare la concezione che egli ha della Provvidenza divina, ma anche vedere come un 'traduttore' li comprende, li rielabora e li adatta alla sensibilità di un diverso pubblico in un diverso contesto storico. Nella prima sezione è stato approfondito il tema del progetto salvifico di Dio, l'οἰκονομία, uno dei nodi teorici centrali del pensiero storico di Eusebio di Cesarea, e dunque l'aspetto di una Provvidenza che agisce nella storia dell'intera umanità. Successivamente, è stato possibile rilevare come, nella narrazione della Historia Ecclesiastica, in conformità con le Scritture, a questa azione divina si contrapponga l'azione del demonio, vista come causa prima di tutti i mali e di tutti gli ostacoli incontrati durante i primi secoli dell'evangelizzazione cristiana. Un'altra sezione è dedicata all'intervento divino nella vita del singolo fedele, che spesso è finalizzata a quel progetto più ampio che è l'evangelizzazione universale e che talora opera servendosi di strumenti e intermediari. Infine, è stato messo in evidenza anche l'aspetto della correzione divina, e quindi dell'intervento di un Dio che si serve anche delle avversità, ma sempre in vista di un bene maggiore per il suo popolo. Lo studio sul testo greco si è concentrato per lo più sulla scelta lessicale relativa alla descrizione della Provvidenza, ma anche sulla diffusa presenza di tematiche e immagini tipicamente scritturali, volte a delineare l'azione di Dio. Per quanto riguarda la versione di Rufino, sono stati messi in risalto alcuni principali aspetti della resa lessicale e stilistica e del linguaggio metaforico, i quali molto spesso si riconducono alla precedente tradizione latina, ma anche l'originalità dei riecheggiamenti biblici, che talora sembrano svelare un certo intento edificante del testo latino.
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