Il tema centrale di questo lavoro è la nascita del nostro sé attraverso la produzione di storie e attraverso ciò che raccontiamo di essere a noi stessi e agli altri. La prima parte tratterà della nascita dell'identità secondo il filosofo David Hume, che identifica il nostro sé con dei processi mentali: il nostro sé infatti non è altro che un'invenzione della nostra mente. La seconda parte tratterà invece il tema della coscienza dal punto di vista del filosofo Daniel Dennett che, dopo aver ripreso il pensiero di Hume, descrive l'evoluzione della coscienza attraverso tre processi: l'evoluzione genetica, la plasticità neuronale e l'evoluzione culturale dei memi. Dennett afferma che il sé non è un'entità fisica reale, ma un Centro di Gravità Narrativa: un punto fittizio, creato da noi, dove convergono tratti genetici e culturali del passato che, integrandosi con la nostra esperienza presente, danno vita a delle storie che ci definiscono e ci proteggono. La terza parte della mia tesi tratterà il tema della costruzione narrativa dell'identità da un punto di vista psicologico: il nostro sé come un insieme di credenze che si formano nell'infanzia e che possono portare all'insorgere di una sofferenza significativa o di una patologia. Ho voluto sottolineare come il pensiero di Hume e di Dennett non si discosti molto da quello di alcuni psicologi, anzi, di come ci sia continuità. In entrambi possiamo trovare l'idea del sé come un flusso di percezioni che con il passare del tempo si trasforma in storia: noi siamo una narrazione che si fa corpo. Siamo il frutto di storie che si sono tramandate nel corso del tempo, di quei tratti genetici che ci caratterizzano e delle esperienze che facciamo nell'arco della nostra vita e che ci cambiano continuamente.
Il sé come una storia in carne e ossa: le posizioni di D.Hume e D.Dennett
GISARIO, MARTINA
2013/2014
Abstract
Il tema centrale di questo lavoro è la nascita del nostro sé attraverso la produzione di storie e attraverso ciò che raccontiamo di essere a noi stessi e agli altri. La prima parte tratterà della nascita dell'identità secondo il filosofo David Hume, che identifica il nostro sé con dei processi mentali: il nostro sé infatti non è altro che un'invenzione della nostra mente. La seconda parte tratterà invece il tema della coscienza dal punto di vista del filosofo Daniel Dennett che, dopo aver ripreso il pensiero di Hume, descrive l'evoluzione della coscienza attraverso tre processi: l'evoluzione genetica, la plasticità neuronale e l'evoluzione culturale dei memi. Dennett afferma che il sé non è un'entità fisica reale, ma un Centro di Gravità Narrativa: un punto fittizio, creato da noi, dove convergono tratti genetici e culturali del passato che, integrandosi con la nostra esperienza presente, danno vita a delle storie che ci definiscono e ci proteggono. La terza parte della mia tesi tratterà il tema della costruzione narrativa dell'identità da un punto di vista psicologico: il nostro sé come un insieme di credenze che si formano nell'infanzia e che possono portare all'insorgere di una sofferenza significativa o di una patologia. Ho voluto sottolineare come il pensiero di Hume e di Dennett non si discosti molto da quello di alcuni psicologi, anzi, di come ci sia continuità. In entrambi possiamo trovare l'idea del sé come un flusso di percezioni che con il passare del tempo si trasforma in storia: noi siamo una narrazione che si fa corpo. Siamo il frutto di storie che si sono tramandate nel corso del tempo, di quei tratti genetici che ci caratterizzano e delle esperienze che facciamo nell'arco della nostra vita e che ci cambiano continuamente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/65839