This thesis aims to answer the following research question: how has the role of joint ventures in the automotive sector changed in China? This question is analysed with a multidisciplinary approach, with regard to the economic relations between Italy and China, using the Iveco case study as an example to support the results.The conclusions show how in recent years there has been the emergence of some "reverse joint ventures", a concept that summarizes the phenomenon analysed in this dissertation. Since the creation of the 1979 legislation, the JV tool has been used to attract foreign companies in a growing market. In the case of the automotive sector, since 1984 some of the most famous Western (such as Iveco) and Japanese manufacturers have seized this huge opportunity. Due to the intervention of foreign brands, and the strong financial support from the Chinese State through the policies created from the 1990s onwards, indigenous vehicle manufacturers have managed to develop entirely Chinese products allowing the specialization in the production of NEVS (New Energy Vehicles): from the early 2000s, China has managed to become a world leader in the electric vehicle sector. From now on, acknowledging the technological improvement of Chinese NEVS, most of the foreign brands that in the early 80s-90s approached China to create JVs are now looking to Chinese manufacturers for partners from whom they can learn notions related to the production of alternative propulsion vehicles. Iveco's strategic decisions have moved in the same direction as many other automotive brands: while in the past the choice of many fell more on a type of "market-oriented" JV in which the JV is used as a tool to access Chinese markets, regardless of the component of R&D innovation that may eventually take over at a later date, today more and more companies are looking to China with the desire to create JVs and "technology-oriented" JVs and partnerships, namely oriented towards R&D and the production of technological innovation. Therefore, China has gone from being a "factory of the world" to a major research and technological development centre on a very hot topic such as alternative propulsion vehicles, with a strong advantage over foreign competitors, who will compete to obtain the best partnership or JV and, thus, enough know-how to be equally competitive on the international market.

La presente tesi si pone di rispondere alla seguente domanda di ricerca: in che modo è cambiato il ruolo delle joint venture nel settore dell’automotive in Cina? Questo quesito viene analizzato con un approccio multidisciplinare, in relazione ai rapporti economici tra Italia e Cina, utilizzando il case study di Iveco come esempio a supporto dei risultati. Le conclusioni mostrano come negli ultimi anni si sia assistito alla nascita di alcune “reverse joint ventures” concetto che sintetizza il fenomeno analizzato in questo elaborato. Al momento della creazione della legislazione del 1979, lo strumento delle JV è nato per attrarre imprese straniere in un mercato in crescita. Nel caso del settore automotive, a partire dal 1984 alcuni dei più famosi produttori di occidentali (come Iveco) e giapponesi hanno colto questa grande opportunità. Con l’intervento dei marchi stranieri, ed il forte sostegno economico dallo Stato cinese grazie alle policy create dagli anni ’90 in poi, i produttori autoctoni di veicoli sono riusciti ad acquisire le capacità per sviluppare prodotti interamente cinesi, che hanno potuto ulteriormente specializzarsi con la produzione dei NEV (New Energy Vehicle): dall’inizio degli anni Duemila ad oggi la Cina è riuscita a diventare leader mondiale nel settore dei veicoli elettrici. Da questo momento in poi, constatando l’avanzamento dello stato tecnologico dei prodotti cinesi in materia di NEV, gran parte dei brand che nei primi anni ’80-’90 si sono avvicinati alla Cina per creare delle JV, oggi cercano nei produttori cinesi dei partner da cui poter apprendere nozioni relative alla produzione di veicoli a propulsione alternativa. Le scelte strategiche di Iveco si sono mosse nella stessa direzione di molti altri marchi automobilistici: mentre in precedenza si può ritenere che la scelta di molti ricadesse più su una tipologia di JV “market-oriented” utilizzate per accedere in mercati esteri, indipendentemente dalla componente della ricerca e dell’innovazione tecnologica che, eventualmente, possono subentrare in un secondo momento, ad oggi sempre più imprese guardano alla Cina con la volontà di creare JV e partnership “technology-oriented”, cioè orientate alla ricerca e alla produzione di innovazione tecnologica. In questo modo la Cina è passata da “fabbrica del mondo” a grande centro di ricerca e sviluppo tecnologico su un tema molto attuale come i veicoli a propulsione alternativa, con un forte vantaggio rispetto ai competitor stranieri, i quali faranno a gara per ottenere la miglior partnership o JV ed ottenere know-how che li renderà altrettanto competitivi sul mercato internazionale.

Il ruolo delle Joint Venture nei rapporti economici Italia-Cina Il Case Study di Iveco Group

CONTRATTO, VALENTINA
2023/2024

Abstract

La presente tesi si pone di rispondere alla seguente domanda di ricerca: in che modo è cambiato il ruolo delle joint venture nel settore dell’automotive in Cina? Questo quesito viene analizzato con un approccio multidisciplinare, in relazione ai rapporti economici tra Italia e Cina, utilizzando il case study di Iveco come esempio a supporto dei risultati. Le conclusioni mostrano come negli ultimi anni si sia assistito alla nascita di alcune “reverse joint ventures” concetto che sintetizza il fenomeno analizzato in questo elaborato. Al momento della creazione della legislazione del 1979, lo strumento delle JV è nato per attrarre imprese straniere in un mercato in crescita. Nel caso del settore automotive, a partire dal 1984 alcuni dei più famosi produttori di occidentali (come Iveco) e giapponesi hanno colto questa grande opportunità. Con l’intervento dei marchi stranieri, ed il forte sostegno economico dallo Stato cinese grazie alle policy create dagli anni ’90 in poi, i produttori autoctoni di veicoli sono riusciti ad acquisire le capacità per sviluppare prodotti interamente cinesi, che hanno potuto ulteriormente specializzarsi con la produzione dei NEV (New Energy Vehicle): dall’inizio degli anni Duemila ad oggi la Cina è riuscita a diventare leader mondiale nel settore dei veicoli elettrici. Da questo momento in poi, constatando l’avanzamento dello stato tecnologico dei prodotti cinesi in materia di NEV, gran parte dei brand che nei primi anni ’80-’90 si sono avvicinati alla Cina per creare delle JV, oggi cercano nei produttori cinesi dei partner da cui poter apprendere nozioni relative alla produzione di veicoli a propulsione alternativa. Le scelte strategiche di Iveco si sono mosse nella stessa direzione di molti altri marchi automobilistici: mentre in precedenza si può ritenere che la scelta di molti ricadesse più su una tipologia di JV “market-oriented” utilizzate per accedere in mercati esteri, indipendentemente dalla componente della ricerca e dell’innovazione tecnologica che, eventualmente, possono subentrare in un secondo momento, ad oggi sempre più imprese guardano alla Cina con la volontà di creare JV e partnership “technology-oriented”, cioè orientate alla ricerca e alla produzione di innovazione tecnologica. In questo modo la Cina è passata da “fabbrica del mondo” a grande centro di ricerca e sviluppo tecnologico su un tema molto attuale come i veicoli a propulsione alternativa, con un forte vantaggio rispetto ai competitor stranieri, i quali faranno a gara per ottenere la miglior partnership o JV ed ottenere know-how che li renderà altrettanto competitivi sul mercato internazionale.
The role of Joint Ventures in Italy-China economic relations - A Case Study of Iveco Group
This thesis aims to answer the following research question: how has the role of joint ventures in the automotive sector changed in China? This question is analysed with a multidisciplinary approach, with regard to the economic relations between Italy and China, using the Iveco case study as an example to support the results.The conclusions show how in recent years there has been the emergence of some "reverse joint ventures", a concept that summarizes the phenomenon analysed in this dissertation. Since the creation of the 1979 legislation, the JV tool has been used to attract foreign companies in a growing market. In the case of the automotive sector, since 1984 some of the most famous Western (such as Iveco) and Japanese manufacturers have seized this huge opportunity. Due to the intervention of foreign brands, and the strong financial support from the Chinese State through the policies created from the 1990s onwards, indigenous vehicle manufacturers have managed to develop entirely Chinese products allowing the specialization in the production of NEVS (New Energy Vehicles): from the early 2000s, China has managed to become a world leader in the electric vehicle sector. From now on, acknowledging the technological improvement of Chinese NEVS, most of the foreign brands that in the early 80s-90s approached China to create JVs are now looking to Chinese manufacturers for partners from whom they can learn notions related to the production of alternative propulsion vehicles. Iveco's strategic decisions have moved in the same direction as many other automotive brands: while in the past the choice of many fell more on a type of "market-oriented" JV in which the JV is used as a tool to access Chinese markets, regardless of the component of R&D innovation that may eventually take over at a later date, today more and more companies are looking to China with the desire to create JVs and "technology-oriented" JVs and partnerships, namely oriented towards R&D and the production of technological innovation. Therefore, China has gone from being a "factory of the world" to a major research and technological development centre on a very hot topic such as alternative propulsion vehicles, with a strong advantage over foreign competitors, who will compete to obtain the best partnership or JV and, thus, enough know-how to be equally competitive on the international market.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/658