This final dissertation aims to examine the relationship between Vergil's Aeneid and Greek and Latin tragedy, focusing on the character of Turnus. In the first chapter, I present the use Vergil made of the tragic notions to enrich the traditional epic repertoire of homeric ascendence, and how tragedy revives and complicates epic, making it modern and sentimental. In the second chapter, I analize the character of Turnus, from his first appearance in the VII book to his death in the XII book, the traits of his personality, his 'hamartia', his 'ubris'. In the third chapter, I discuss the renovation this character lives in the XII book, starting as an epic-homeric character and dying as a fully tragic hero, self-aware and capable of facing death with honor. In the fourth chapter, I inspect step by step Turnus' death, highlighting the principal interpretative problems that have engaged the critics for centuries. In the fifth and last chapter, I examine the possibility of a parallelism among some Sophocles' verses from Antigone and Turnus' final monologue; this parallelism charges this character of tragic echoes and pathetic accents.

Questa tesi triennale si propone di indagare il rapporto esistente tra l'Eneide di Virgilio e la tragedia greca e latina arcaica, concentrandosi sul personaggio di Turno. Il primo capitolo tratta dell'uso che Virgilio ha fatto della lezione tragica per arricchire il repertorio epico tradizionale di ascendenza omerica e su come la tragedia complichi e animi il testo epico, rendendolo 'moderno' e sentimentale. Il secondo capitolo tratta del personaggio di Turno dalla sua comparsa nel VII libro alla sua morte nel XII, dei tratti della sua personalità, della sua 'hamartia' e della sua 'ubris'. Nel terzo capitolo è analizzata invece la rimodulazione che questo personaggio subisce nel corso del XII libro, passando da eroe epico di stampo omerico a eroe pienamente tragico, autoconsapevole e in grado di andare incontro con onore alla morte per mano di Enea. Il quarto capitolo ripercorre passo a passo la morte di Turno, soffermandosi sui principali nodi interpretativi che hanno impegnato per secoli la critica. Il quinto e ultimo capitolo tratta infine di un possibile parallelismo tra alcuni versi sofoclei tratti dall'Antigone con una parte del monologo finale di Turno, parallelismo che carica il personaggio di Turno di echi tragici e accenti patetici.

Hunc, oro, sine me furere ante furorem. Turno tra epica e tragedia.

MARTORELLI, FRANCESCA
2013/2014

Abstract

Questa tesi triennale si propone di indagare il rapporto esistente tra l'Eneide di Virgilio e la tragedia greca e latina arcaica, concentrandosi sul personaggio di Turno. Il primo capitolo tratta dell'uso che Virgilio ha fatto della lezione tragica per arricchire il repertorio epico tradizionale di ascendenza omerica e su come la tragedia complichi e animi il testo epico, rendendolo 'moderno' e sentimentale. Il secondo capitolo tratta del personaggio di Turno dalla sua comparsa nel VII libro alla sua morte nel XII, dei tratti della sua personalità, della sua 'hamartia' e della sua 'ubris'. Nel terzo capitolo è analizzata invece la rimodulazione che questo personaggio subisce nel corso del XII libro, passando da eroe epico di stampo omerico a eroe pienamente tragico, autoconsapevole e in grado di andare incontro con onore alla morte per mano di Enea. Il quarto capitolo ripercorre passo a passo la morte di Turno, soffermandosi sui principali nodi interpretativi che hanno impegnato per secoli la critica. Il quinto e ultimo capitolo tratta infine di un possibile parallelismo tra alcuni versi sofoclei tratti dall'Antigone con una parte del monologo finale di Turno, parallelismo che carica il personaggio di Turno di echi tragici e accenti patetici.
ITA
This final dissertation aims to examine the relationship between Vergil's Aeneid and Greek and Latin tragedy, focusing on the character of Turnus. In the first chapter, I present the use Vergil made of the tragic notions to enrich the traditional epic repertoire of homeric ascendence, and how tragedy revives and complicates epic, making it modern and sentimental. In the second chapter, I analize the character of Turnus, from his first appearance in the VII book to his death in the XII book, the traits of his personality, his 'hamartia', his 'ubris'. In the third chapter, I discuss the renovation this character lives in the XII book, starting as an epic-homeric character and dying as a fully tragic hero, self-aware and capable of facing death with honor. In the fourth chapter, I inspect step by step Turnus' death, highlighting the principal interpretative problems that have engaged the critics for centuries. In the fifth and last chapter, I examine the possibility of a parallelism among some Sophocles' verses from Antigone and Turnus' final monologue; this parallelism charges this character of tragic echoes and pathetic accents.
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