L'obiettivo di questa tesi è indagare la spazializzazione del rischio di svantaggio sociale nella città di Torino e il modo in cui questa si è modificata nel corso del tempo, con riferimento al periodo compreso tra il 1971 e il 2001. La caratteristica fondamentale dello svantaggio, così come lo si è inteso, è la multidimensionalità. Si fa riferimento quindi a una deprivazine le cui dimensioni strutturali rimandano sia alla sfera economica-materiale che alla sfera sociale. Si sono inviduate tre dimensioni specifiche, quella abitativa, quella legata al posizionamento nel mercato del lavoro e una dimensione più propriamente sociale legata ai rapporti tra generazioni e ad alcune forme familiari più esposte al rischio di vulnerabilità.Utilizzando i dati dei censimenti della popolazione e delle abitazioni Istat, dopo aver individuato una serie di indicatori riferiti a queste dimensioni, si è proceduto descrivendo l'articolazione spaziale sul territorio, utilizzando come unità di analisi la sezione censuaria. Si è scelto di non elaborare una misura sintetica derivata dalla combinazione della pluralità degli indicatori individuati, al contrario, si è preferito analizzare le diverse combinazioni risultanti dalla compresenza degli indicatori singoli calcolati sulla base dei nuclei familiari. Portando avanti questo tipo di analisi a livello ecologico per ogni sezione di censimento si è elaborato un profilo che permetesse di individuare il numero di fattori di rischio compresenti.L'ultima parte dell'analisi si riferisce invece ai processi di mobilità interna tra le aree della città, con l'obiettivo di individuare quali mobilità di tipo orizzontale o verticale si instaurasse tra queste.
Abitare Torino:l'articolazione spaziale delle disuguaglianze sociali (1971-2001)
DE SANTIS, GIOVANNA
2013/2014
Abstract
L'obiettivo di questa tesi è indagare la spazializzazione del rischio di svantaggio sociale nella città di Torino e il modo in cui questa si è modificata nel corso del tempo, con riferimento al periodo compreso tra il 1971 e il 2001. La caratteristica fondamentale dello svantaggio, così come lo si è inteso, è la multidimensionalità. Si fa riferimento quindi a una deprivazine le cui dimensioni strutturali rimandano sia alla sfera economica-materiale che alla sfera sociale. Si sono inviduate tre dimensioni specifiche, quella abitativa, quella legata al posizionamento nel mercato del lavoro e una dimensione più propriamente sociale legata ai rapporti tra generazioni e ad alcune forme familiari più esposte al rischio di vulnerabilità.Utilizzando i dati dei censimenti della popolazione e delle abitazioni Istat, dopo aver individuato una serie di indicatori riferiti a queste dimensioni, si è proceduto descrivendo l'articolazione spaziale sul territorio, utilizzando come unità di analisi la sezione censuaria. Si è scelto di non elaborare una misura sintetica derivata dalla combinazione della pluralità degli indicatori individuati, al contrario, si è preferito analizzare le diverse combinazioni risultanti dalla compresenza degli indicatori singoli calcolati sulla base dei nuclei familiari. Portando avanti questo tipo di analisi a livello ecologico per ogni sezione di censimento si è elaborato un profilo che permetesse di individuare il numero di fattori di rischio compresenti.L'ultima parte dell'analisi si riferisce invece ai processi di mobilità interna tra le aree della città, con l'obiettivo di individuare quali mobilità di tipo orizzontale o verticale si instaurasse tra queste.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/65683