Il contratto di Rete è un nuovo strumento giuridico introdotto all'interno del sistema economico italiano dalla Lg 33 del 09 aprile 2009 a cui sono seguiti alcuni interventi correttivi, ultimo dei quali la Legge di Stabilità 2015, con cui si definisce un accordo tra due o più' imprese che si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei propri oggetti sociali con lo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il fine perseguito, la struttura e la relativa governance sono elementi che distinguono la Rete di imprese dalle altre forme di aggregazione aziendale ora presenti all'interno del panorama normativo italiano come consorzi e associazioni temporanee di imprese. Nasce con il preciso intento del Legislatore di fornire una forma aggregativa più flessibile e dinamico che meglio si conforma alle piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto economico italiano, permettendo alle stesse da un lato di mantenere la propria indipendenza ed individualità, dall'altro di creare i presupposti per un aumento della dimensione aziendale e di reperire le informazioni e il know how indispensabile per competere sui mercati globali. La particolarità dell'istituto è l'approccio graduale e scalabile con cui le imprese possono aggregarsi permettendo loro quindi di condividere inizialmente un progetto che può nel tempo evolversi e trasformarsi in un processo di aggregazione vero e proprio con una struttura più complessa dotata di soggettività giuridica fino a culminare con un processo di fusione aziendale. La natura contrattuale che lo caratterizza oltre alla possibilità di dotare la struttura di un fondo patrimoniale e di un soggetto esecutore (organo comune) a cui è demandata la governance lo rende molto simile ai tradizionali modelli societari ma del tutto differente da essi in virtù della sua flessibilità che si contrappone alla rigidità a cui sono soggette le altre forme organizzazione aziendale poiché disciplinate appositamente e dettagliatamente dal codice civile. In conclusione il contratto di Rete propone un approccio graduale ad un processo di aggregazione inevitabile per superare le difficoltà dettate dal contesto economico e dai mercati globali nella speranza che la gradualità permetta di mitigare le differenze di visione e di gestione aziendale tipiche delle imprese italiane.

UNA FORMA ALTERNATIVA DI AGGREGAZIONE AZIENDALE: IL CONTRATTO DI RETE

PEIRONE, MARCO
2013/2014

Abstract

Il contratto di Rete è un nuovo strumento giuridico introdotto all'interno del sistema economico italiano dalla Lg 33 del 09 aprile 2009 a cui sono seguiti alcuni interventi correttivi, ultimo dei quali la Legge di Stabilità 2015, con cui si definisce un accordo tra due o più' imprese che si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei propri oggetti sociali con lo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il fine perseguito, la struttura e la relativa governance sono elementi che distinguono la Rete di imprese dalle altre forme di aggregazione aziendale ora presenti all'interno del panorama normativo italiano come consorzi e associazioni temporanee di imprese. Nasce con il preciso intento del Legislatore di fornire una forma aggregativa più flessibile e dinamico che meglio si conforma alle piccole e medie imprese che caratterizzano il tessuto economico italiano, permettendo alle stesse da un lato di mantenere la propria indipendenza ed individualità, dall'altro di creare i presupposti per un aumento della dimensione aziendale e di reperire le informazioni e il know how indispensabile per competere sui mercati globali. La particolarità dell'istituto è l'approccio graduale e scalabile con cui le imprese possono aggregarsi permettendo loro quindi di condividere inizialmente un progetto che può nel tempo evolversi e trasformarsi in un processo di aggregazione vero e proprio con una struttura più complessa dotata di soggettività giuridica fino a culminare con un processo di fusione aziendale. La natura contrattuale che lo caratterizza oltre alla possibilità di dotare la struttura di un fondo patrimoniale e di un soggetto esecutore (organo comune) a cui è demandata la governance lo rende molto simile ai tradizionali modelli societari ma del tutto differente da essi in virtù della sua flessibilità che si contrappone alla rigidità a cui sono soggette le altre forme organizzazione aziendale poiché disciplinate appositamente e dettagliatamente dal codice civile. In conclusione il contratto di Rete propone un approccio graduale ad un processo di aggregazione inevitabile per superare le difficoltà dettate dal contesto economico e dai mercati globali nella speranza che la gradualità permetta di mitigare le differenze di visione e di gestione aziendale tipiche delle imprese italiane.
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