Nella mia trattazione ho riassunto a grandi linee lo sviluppo teorico del concetto di identificazione proiettiva, partendo dalle basi psicoanalitiche che ne hanno permesso la nascita. Ho trattato poi i diversi cambiamenti nella visione del controtransfert, analizzando come il concetto di identificazione proiettiva si sia intrecciato con quest'ultimo e come esso sia stato visto in maniera sempre più positiva dai vari autori. Si è infatti partiti da considerare il controtransfert come una risposta patologica dell'analista alle proiezioni del paziente, fino a vedere in esso un importante strumento per la comprensione delle dinamiche interne dell'analizzato. Ho osservato poi il funzionamento del meccanismo dell'identificazione proiettiva, soprattutto in pazienti psicotici. Mi sono soffermata sugli effetti che esso provoca nel ricevente e sul suo rapporto con le emozioni espresse da chi lo mette in atto. Successivamente ho trattato nello specifico il ruolo dell'identificazione proiettiva e del controtransfert nella relazione terapeutica, analizzando come diversi autori hanno sviluppato il loro pensiero al riguardo, arrivando a comprendere quanto sia fondamentale la comprensione di questa dinamica da parte di colui che ha in cura un paziente.
Il costrutto teorico dell'identificazione proiettiva e alcune delle sue implicazioni cliniche
CARDAMONE, FEDERICA
2013/2014
Abstract
Nella mia trattazione ho riassunto a grandi linee lo sviluppo teorico del concetto di identificazione proiettiva, partendo dalle basi psicoanalitiche che ne hanno permesso la nascita. Ho trattato poi i diversi cambiamenti nella visione del controtransfert, analizzando come il concetto di identificazione proiettiva si sia intrecciato con quest'ultimo e come esso sia stato visto in maniera sempre più positiva dai vari autori. Si è infatti partiti da considerare il controtransfert come una risposta patologica dell'analista alle proiezioni del paziente, fino a vedere in esso un importante strumento per la comprensione delle dinamiche interne dell'analizzato. Ho osservato poi il funzionamento del meccanismo dell'identificazione proiettiva, soprattutto in pazienti psicotici. Mi sono soffermata sugli effetti che esso provoca nel ricevente e sul suo rapporto con le emozioni espresse da chi lo mette in atto. Successivamente ho trattato nello specifico il ruolo dell'identificazione proiettiva e del controtransfert nella relazione terapeutica, analizzando come diversi autori hanno sviluppato il loro pensiero al riguardo, arrivando a comprendere quanto sia fondamentale la comprensione di questa dinamica da parte di colui che ha in cura un paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/65476