Interventi umanitari e benessere psicologico: i rifugiati siriani in Turchia

The aim of this work is to understand the difficulties and the resources that characterize the experience of Syrian refugees settled in Turkey. Several Syrian refugees have been interviewed, according to the method of qualitative analysis, most of them live on the border between Turkey and Syria, in the city of Kilis, thanks to the support of Time4Life, an Italian humanitarian association that gave us the opportunity to have a cultural mediator. The first part of this work argues about the difference between international organizations and non-governmental organizations, in structure and functions. They all deal in humanitarian emergency. In the second part of the work, in order to demonstrate how humanitarian associations support the refugees psychological well-being, also through the distribution of material goods, different studies concerning the influence of stress factors in the context of settlement on mental health are displayed. Furthermore several research about the strategies adopted by refugees to cope with events are analysed. In the third part of this work, there is a report on the representation of self as it appears fragmented by trauma and by the consequences of war, and supporting the importance of a positive identification with a group membership and examining the processes that support a positive identity reconstruction. Finally, the results emerging from the analysis of the interviews have been discussed. Despite the inability to generalize the data to the whole population, the stress factors, emerging from the interviews, such as the lack of economic and financial resources, have been analysed. The research focus also on the concerns about the present and future identity and it illustrates the resources, like family support, which if properly evaluated could allow a greater adaptation to reality.

Questo lavoro nasce con l'obbiettivo di comprendere le difficoltà e le risorse che accompagnano l'esperienza dei rifugiati siriani insediati in Turchia. Adottando il metodo di analisi qualitativa, sono stati intervistati profughi siriani insediati principalmente al confine tra Turchia e Siria, nella cittadina di Kilis. Si è potuto beneficiare del sostegno di un mediatore culturale grazie al supporto dell'associazione umanitaria Time4Life, che ha permesso la permanenza sul territorio ai fini della ricerca. Nella prima parte del lavoro si discutono le differenze in seno alla struttura e alle funzioni delle organizzazioni internazionali e delle organizzazioni non governative; esse rappresentano i principali organismi che intervengono in caso di emergenza umanitaria. In seguito, nella seconda parte, per sottolineare come le associazioni umanitarie promuovano benessere psicologico anche attraverso la distribuzione di beni materiali, si presentano studi che analizzano l'influenza dei fattori di stress presenti nel contesto di insediamento sulla salute mentale dei rifugiati. Si analizzano inoltre ricerche che esaminano le principali strategie adottate dai rifugiati per far fronte agli eventi. Nella terza parte del lavoro si riporta come anche la rappresentazione di Sé risulti frammentata dal trauma e dall'esperienza di migrazione forzata; si sottolinea l'importanza di una positiva identificazione con il gruppo di appartenenza e si analizzano i processi che sostengono una positiva ricostruzione identitaria. Si presentano infine i risultati emersi dall'analisi del contenuto delle interviste. Sebbene il nostro studio non risulti esente da limitazioni, i risultati mostrano le maggiori difficoltà che emergono dalle parole dei partecipanti, tra cui la mancanza di risorse economiche e finanziarie; la ricerca mostra inoltre le preoccupazioni espresse in seno alla propria identità presente e futura e le principali risorse a disposizione, quali ad esempio il supporto familiare, che potrebbero consentire un miglior adattamento alla realtà.