Il confronto quotidiano nei quartieri, nelle scuole, nelle città tra cittadini di diverse origini nazionali, culturali e religiose richiede in maniera crescente una riflessione sul concetto di integrazione e un ripensamento delle politiche e degli strumenti volti a governare i processi di trasformazione che attraversano la società. Il livello locale, dove gli immigrati vivono e interagiscono quotidianamente con la società autoctona, è in primo luogo chiamato alla responsabilità che tale fenomeno richiede. Tuttavia, all'interno di un'Europa caratterizzata da una crescente governance multilivello, il processo di decision-making dell'ente locale non può considerarsi indipendente rispetto alle influenze provenienti dallo Stato e dalle istituzioni europee e rispetto all'interazione con i vari attori privati che giocano un ruolo nel governo delle politiche di integrazione. Come emerge quotidianamente, le decisioni assunte a livello comunitario hanno spesso effetti diretti e vincolanti sugli Stati membri. Tuttavia, in aree di high politics, nelle quali gli Stati rivendicano con maggior forza la propria sovranità e indipendenza, l'Unione tenta di realizzare i propri obiettivi attraverso metodi e strumenti di soft-governance. Tra questi strumenti troviamo i finanziamenti per le politiche di integrazione: il Programma Azioni preparatorie per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi-INTI (2003-2006) e il Fondo Europeo per l'Integrazione (2007-2013). Uno degli obiettivi principali di questa tesi consiste nel riflettere sul ruolo dei finanziamenti europei nella governance multilivello delle politiche di integrazione. L'analisi realizzata mette in luce come essi siano stati sviluppati con l'obiettivo di favorire l'armonizzazione e l'europeizzazione della materia. Anche se con alcune differenze, entrambi i fondi hanno presentato elementi più o meno vincolanti in grado di coinvolgere i diversi livelli territoriali nella governance delle politiche per gli immigrati e di promuovere la coerenza delle politiche e dei progetti locali con gli obiettivi politici elaborati a livello comunitario. Nel corso della tesi, l'indagine teorica viene integrata da una ricerca empirica che adotta come casi-studio due progetti realizzati nella città di Modena grazie ai finanziamenti INTI e FEI. Tale ricerca permette di riflettere, oltre che sugli elementi peculiari dei progetti, sulle caratteristiche e sugli effetti del dialogo tra soggetti di Paesi diversi e tra istituzioni e associazioni del privato sociale. In conclusione, l'analisi empirica dei progetti realizzati da Modena si pone l'obiettivo di valutare l'effettiva capacità degli strumenti comunitari di raggiungere gli scopi previsti.
I fondi europei e la governance multilivello delle politiche di integrazione. Il caso del Comune di Modena
CAU, SERENA
2013/2014
Abstract
Il confronto quotidiano nei quartieri, nelle scuole, nelle città tra cittadini di diverse origini nazionali, culturali e religiose richiede in maniera crescente una riflessione sul concetto di integrazione e un ripensamento delle politiche e degli strumenti volti a governare i processi di trasformazione che attraversano la società. Il livello locale, dove gli immigrati vivono e interagiscono quotidianamente con la società autoctona, è in primo luogo chiamato alla responsabilità che tale fenomeno richiede. Tuttavia, all'interno di un'Europa caratterizzata da una crescente governance multilivello, il processo di decision-making dell'ente locale non può considerarsi indipendente rispetto alle influenze provenienti dallo Stato e dalle istituzioni europee e rispetto all'interazione con i vari attori privati che giocano un ruolo nel governo delle politiche di integrazione. Come emerge quotidianamente, le decisioni assunte a livello comunitario hanno spesso effetti diretti e vincolanti sugli Stati membri. Tuttavia, in aree di high politics, nelle quali gli Stati rivendicano con maggior forza la propria sovranità e indipendenza, l'Unione tenta di realizzare i propri obiettivi attraverso metodi e strumenti di soft-governance. Tra questi strumenti troviamo i finanziamenti per le politiche di integrazione: il Programma Azioni preparatorie per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi-INTI (2003-2006) e il Fondo Europeo per l'Integrazione (2007-2013). Uno degli obiettivi principali di questa tesi consiste nel riflettere sul ruolo dei finanziamenti europei nella governance multilivello delle politiche di integrazione. L'analisi realizzata mette in luce come essi siano stati sviluppati con l'obiettivo di favorire l'armonizzazione e l'europeizzazione della materia. Anche se con alcune differenze, entrambi i fondi hanno presentato elementi più o meno vincolanti in grado di coinvolgere i diversi livelli territoriali nella governance delle politiche per gli immigrati e di promuovere la coerenza delle politiche e dei progetti locali con gli obiettivi politici elaborati a livello comunitario. Nel corso della tesi, l'indagine teorica viene integrata da una ricerca empirica che adotta come casi-studio due progetti realizzati nella città di Modena grazie ai finanziamenti INTI e FEI. Tale ricerca permette di riflettere, oltre che sugli elementi peculiari dei progetti, sulle caratteristiche e sugli effetti del dialogo tra soggetti di Paesi diversi e tra istituzioni e associazioni del privato sociale. In conclusione, l'analisi empirica dei progetti realizzati da Modena si pone l'obiettivo di valutare l'effettiva capacità degli strumenti comunitari di raggiungere gli scopi previsti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/65400