This study examines Octavian Augustus' use of visual propaganda, with a particular focus on his portraiture and official images. Through an iconographic analysis and the integration of historical and historiographical sources, the research investigates how Augustus used art to legitimize his political power and build an idealized image of himself. We observe how portraits and statues of the princeps have over time become crucial tools for understanding his personality and his political path. Already in the childhood portraits we can observe a precocious maturity, a reflection of the difficulties faced. The youthful images reveal the torments of his journey towards absolute power, culminating in the portrait of Prima Porta, which celebrates his triumph and the task of rebuilding the Pax after the victory over Mark Antony and Cleopatra. Through the priestly portraits, the religious and cultural dimension of his power emerges, with the office of pontifex maximus which strengthened his moral legitimacy and pietas. Finally, the portraits of the imperial family testify to his dynastic policy established in the last years of his life. Ultimately, with this research we can therefore state that Augustus' portraits were never simple works of art, but true instruments of political communication. Through them, Augustus managed to build an image of himself that transcended the present, projecting it into an eternal and universal dimension, and creating a narrative that would profoundly influence Roman history in the following centuries.
Questo studio esamina l'uso della propaganda visiva da parte di Ottaviano Augusto, con un focus particolare sulla sua ritrattistica e sulle immagini ufficiali. Attraverso un'analisi iconografica e l'integrazione di fonti storiche e storiografiche la ricerca indaga come Augusto abbia utilizzato l'arte per legittimare il suo potere politico e costruire un'immagine idealizzata di sé. Si osserva come ritratti e statue del princeps siano diventati nel tempo strumenti cruciali per comprendere la sua personalità e il suo percorso politico. Già nei ritratti infantili si osserva una maturità precoce, riflesso delle difficoltà affrontate. Le immagini giovanili rivelano i tormenti del suo cammino verso il potere assoluto, culminando nel ritratto di Prima Porta, che celebra il suo trionfo e il compito di ricostruire la Pax dopo la vittoria su Marco Antonio e Cleopatra. Attraverso i ritratti sacerdotali, emerge la dimensione religiosa e culturale del suo potere, con la carica di pontefice massimo che rafforzava la sua legittimità morale e pietas. Infine, i ritratti della famiglia imperiale testimoniano la sua politica dinastica instaurata negli ultimi anni della sua vita. In definitiva, con tale ricerca possiamo quindi affermare che i ritratti di Augusto non furono mai semplici opere d'arte, ma veri e propri strumenti di comunicazione politica. Attraverso essi, Augusto riuscì a costruire un'immagine di sé che trascendeva il presente, proiettandolo in una dimensione eterna e universale, e creando una narrazione che avrebbe influenzato profondamente la storia romana nei secoli successivi.
Arte e propaganda nell’età di Ottaviano Augusto. Per un’analisi delle strategie visive del potere attraverso statue e ritratti.
PUTORTI', MATTIA
2023/2024
Abstract
Questo studio esamina l'uso della propaganda visiva da parte di Ottaviano Augusto, con un focus particolare sulla sua ritrattistica e sulle immagini ufficiali. Attraverso un'analisi iconografica e l'integrazione di fonti storiche e storiografiche la ricerca indaga come Augusto abbia utilizzato l'arte per legittimare il suo potere politico e costruire un'immagine idealizzata di sé. Si osserva come ritratti e statue del princeps siano diventati nel tempo strumenti cruciali per comprendere la sua personalità e il suo percorso politico. Già nei ritratti infantili si osserva una maturità precoce, riflesso delle difficoltà affrontate. Le immagini giovanili rivelano i tormenti del suo cammino verso il potere assoluto, culminando nel ritratto di Prima Porta, che celebra il suo trionfo e il compito di ricostruire la Pax dopo la vittoria su Marco Antonio e Cleopatra. Attraverso i ritratti sacerdotali, emerge la dimensione religiosa e culturale del suo potere, con la carica di pontefice massimo che rafforzava la sua legittimità morale e pietas. Infine, i ritratti della famiglia imperiale testimoniano la sua politica dinastica instaurata negli ultimi anni della sua vita. In definitiva, con tale ricerca possiamo quindi affermare che i ritratti di Augusto non furono mai semplici opere d'arte, ma veri e propri strumenti di comunicazione politica. Attraverso essi, Augusto riuscì a costruire un'immagine di sé che trascendeva il presente, proiettandolo in una dimensione eterna e universale, e creando una narrazione che avrebbe influenzato profondamente la storia romana nei secoli successivi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/6537