Questa tesi ha l'obiettivo di analizzare l'antico sistema medico indiano, denominato Ayurveda, approfondendo in particolar modo la chirurgia e alcune applicazioni pratiche relative a tale ambito. L'Ayurveda è il sistema medico su cui si basa la cultura indiana. Esso è composto da principi che, più che curare le malattie, aiutano a prevenirle, rafforzando lo stato di benessere di ogni individuo con interventi che agiscono sul corpo e sulla mente. Ogni essere umano ha una propria costituzione corporea con delle caratteristiche particolari, diversa da quelle degli altri individui: tale costituzione corporea è composta da tre identità, i dhatu, definibili come il vento (vata), la bile (pitta) e il flemma (kapha), che possono perdere il loro equilibro e trasformarsi in dosa, creando dei problemi alla salute. Per rimediare alle malattie, i medici utilizzano cure naturali composte da erbe, frutti, radici o minerali cercando di far tornare in equilibrio i dosa alterati. Quando invece il problema del paziente non è riconducibile a questo squilibrio ma è un problema differente, il medico può affidarsi alla chirurgia. La chirurgia indiana deve il suo successo al primo medico chirurgo di cui si hanno delle testimonianze scritte: Susruta. Egli fu un pioniere riguardo alcune tecniche chirurgiche utili a risolvere i problemi che non potevano essere risolti con i classici rimedi naturali. La Susrutasamhita è il trattato di chirurgia indiana per eccellenza. È un'opera molto vasta e tratta moltissimi argomenti: dalle operazioni agli occhi allo sviluppo del feto fino alla sua nascita, dalle complicazioni del parto alla rimozione dei calcoli renali, dai rimedi contro i veleni all'addestramento di un buon medico. Gli argomenti affrontati in questa tesi di laurea riguardano la classificazione degli strumenti di lavoro, la rimozione di corpi estranei come schegge o frecce, il metodo della cauterizzazione, la tecnica del salasso e l'applicazione di sanguisughe. La particolarità del lavoro di Susruta che ha meritato di essere approfondito, riguarda l'introduzione di interventi di chirurgia plastica al fine di migliorare l'estetica del paziente: tra questi spiccano la rinoplastica e la ricostruzione dei lobi auricolari. Per quanto l'Ayurveda costituisca un sistema molto complesso, desta sempre molto fascino per chi comincia ad avvicinarsi alla cultura indiana, forse anche per il diverso approccio che ha nei confronti del paziente. La medicina occidentale tende ad intervenire sul problema cercando di eliminarlo, senza però andare ad indagare dove e quando è sorta la malattia e senza considerare tutto ciò che gravita attorno al paziente, come la tipologia di ambiente in cui vive; la medicina orientale, invece, dà molta importanza anche alle questioni psicologiche ed emotive che possono aver interrotto l'equilibrio interno dell'individuo. La medicina ayurvedica potrebbe essere considerata come spunto di riflessione per quanto riguarda l'utilizzo di medicamenti naturali che non prevedono gravi effetti collaterali; i farmaci utilizzati dalla medicina occidentale, invece, possono rimediare al problema che si è appena manifestato ma posso far insorgere ulteriori problemi non essendo rimedi naturali, bensì sintetici.

Il bisturi di Susruta. La chirurgia nell'Ayurveda

VOLPIN, CHIARA
2013/2014

Abstract

Questa tesi ha l'obiettivo di analizzare l'antico sistema medico indiano, denominato Ayurveda, approfondendo in particolar modo la chirurgia e alcune applicazioni pratiche relative a tale ambito. L'Ayurveda è il sistema medico su cui si basa la cultura indiana. Esso è composto da principi che, più che curare le malattie, aiutano a prevenirle, rafforzando lo stato di benessere di ogni individuo con interventi che agiscono sul corpo e sulla mente. Ogni essere umano ha una propria costituzione corporea con delle caratteristiche particolari, diversa da quelle degli altri individui: tale costituzione corporea è composta da tre identità, i dhatu, definibili come il vento (vata), la bile (pitta) e il flemma (kapha), che possono perdere il loro equilibro e trasformarsi in dosa, creando dei problemi alla salute. Per rimediare alle malattie, i medici utilizzano cure naturali composte da erbe, frutti, radici o minerali cercando di far tornare in equilibrio i dosa alterati. Quando invece il problema del paziente non è riconducibile a questo squilibrio ma è un problema differente, il medico può affidarsi alla chirurgia. La chirurgia indiana deve il suo successo al primo medico chirurgo di cui si hanno delle testimonianze scritte: Susruta. Egli fu un pioniere riguardo alcune tecniche chirurgiche utili a risolvere i problemi che non potevano essere risolti con i classici rimedi naturali. La Susrutasamhita è il trattato di chirurgia indiana per eccellenza. È un'opera molto vasta e tratta moltissimi argomenti: dalle operazioni agli occhi allo sviluppo del feto fino alla sua nascita, dalle complicazioni del parto alla rimozione dei calcoli renali, dai rimedi contro i veleni all'addestramento di un buon medico. Gli argomenti affrontati in questa tesi di laurea riguardano la classificazione degli strumenti di lavoro, la rimozione di corpi estranei come schegge o frecce, il metodo della cauterizzazione, la tecnica del salasso e l'applicazione di sanguisughe. La particolarità del lavoro di Susruta che ha meritato di essere approfondito, riguarda l'introduzione di interventi di chirurgia plastica al fine di migliorare l'estetica del paziente: tra questi spiccano la rinoplastica e la ricostruzione dei lobi auricolari. Per quanto l'Ayurveda costituisca un sistema molto complesso, desta sempre molto fascino per chi comincia ad avvicinarsi alla cultura indiana, forse anche per il diverso approccio che ha nei confronti del paziente. La medicina occidentale tende ad intervenire sul problema cercando di eliminarlo, senza però andare ad indagare dove e quando è sorta la malattia e senza considerare tutto ciò che gravita attorno al paziente, come la tipologia di ambiente in cui vive; la medicina orientale, invece, dà molta importanza anche alle questioni psicologiche ed emotive che possono aver interrotto l'equilibrio interno dell'individuo. La medicina ayurvedica potrebbe essere considerata come spunto di riflessione per quanto riguarda l'utilizzo di medicamenti naturali che non prevedono gravi effetti collaterali; i farmaci utilizzati dalla medicina occidentale, invece, possono rimediare al problema che si è appena manifestato ma posso far insorgere ulteriori problemi non essendo rimedi naturali, bensì sintetici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/65338