Tra i Mammiferi placentati, i Chirotteri sono l'unico ordine in grado di volare compiendo manovre complesse e di vedere nella più completa oscurità grazie ad un sistema di ecolocalizzazione ad ultrasuoni. Secondo la IUCN l'Europa mediterranea rappresenta una delle aree più importanti per la loro biodiversità. I Microchirotteri europei sono i Mammiferi a più alto rischio di estinzione data la loro particolare biologia e la vulnerabilità alle rapide modificazioni dell'ambiente e alle interferenze dovute ad attività antropiche. A causa della loro estrema specializzazione richiedono, dunque, la tutela di molteplici habitat. Quasi tutte le specie europee si ritrovano in condizioni critiche di popolazione e sono nelle Red List della IUCN con differenti gradi di minaccia e gravi problemi di conservazione e sono protette da diverse Direttive e Convenzioni internazionali. Ad oggi, in Italia, sono state segnalate ben 35 specie. Nonostante l'importante ruolo rivestito nell'economia degli ecosistemi e nel mantenimento della biodiversità, sono tra i vertebrati italiani meno conosciuti. La scarsità di informazioni riguarda soprattutto le specie forestali che utilizzano prevalentemente cavità di alberi come roosts. Le poche notizie e conoscenze pregresse, sulla chirotterofauna in Abruzzo, riguardano il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, mentre sono quasi assenti i dati per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L'ecolocalizzazione riveste un ruolo fondamentale nella vita dei Microchirotteri, e rappresenta inoltre un valido strumento per la ricerca, con importanti ricadute applicative nelle indagini su distribuzione, ecologia e comportamento dei Chirotteri. La specificità degli ultrasuoni permette di identificare le diverse specie e di ottenere numerose informazioni su: uso del suolo e del territorio, predilezione per determinati habitat, siti di roosts, spostamenti, etc. Pertanto la raccolta dati 2013, mediante campionamento diretto degli ultrasuoni con bat detector, è stata utilizzata per approfondire le conoscenze sulla chirotterofauna e per contribuire al miglioramento delle conoscenze generali sullo status delle popolazioni di Chirotteri nel PNGSML. Attraverso l'identificazione acustica, la valutazione di variazioni dei ritmi dei calls e l'utilizzo di test statistici non parametrici, è stato possibile valutare e quantificare il tipo di attività svolta dalle specie o dalle guild ecologiche nei differenti habitat. Le indagini condotte tra aprile e novembre 2013 nelle aree più fragili e significative del Parco, hanno consentito di accertare la presenza di 13 specie di Chirotteri e di delineare, quindi, un primo quadro della presenza di pipistrelli nelle foreste vetuste del PNGSML, riconfermando ancora una volta, il ruolo chiave delle old growth forest nelle strategie di conservazione della biodiversità. La check-list stilata, costituisce il punto di partenza per stabilire le specie maggiormente minacciate e seguirne gli andamenti demografici nel tempo. L'aggiornamento continuo dei dati sulla presenza delle specie e sulle abitudini eco-etologiche, rappresenta la base per l'elaborazione di protocolli specifici e per lo sviluppo di indicazioni gestionali circa la conservazione dei Chirotteri, soprattutto in aree forestali delicate, in quanto ambienti preferiti dai Chirotteri come siti di rifugio temporaneo o di svernamento, habitat di caccia, etc.

Identificazione ed ecologia acustica nei Chiroptera: un caso di studio nelle foreste vetuste del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

PALOMBO, FRANCESCA
2013/2014

Abstract

Tra i Mammiferi placentati, i Chirotteri sono l'unico ordine in grado di volare compiendo manovre complesse e di vedere nella più completa oscurità grazie ad un sistema di ecolocalizzazione ad ultrasuoni. Secondo la IUCN l'Europa mediterranea rappresenta una delle aree più importanti per la loro biodiversità. I Microchirotteri europei sono i Mammiferi a più alto rischio di estinzione data la loro particolare biologia e la vulnerabilità alle rapide modificazioni dell'ambiente e alle interferenze dovute ad attività antropiche. A causa della loro estrema specializzazione richiedono, dunque, la tutela di molteplici habitat. Quasi tutte le specie europee si ritrovano in condizioni critiche di popolazione e sono nelle Red List della IUCN con differenti gradi di minaccia e gravi problemi di conservazione e sono protette da diverse Direttive e Convenzioni internazionali. Ad oggi, in Italia, sono state segnalate ben 35 specie. Nonostante l'importante ruolo rivestito nell'economia degli ecosistemi e nel mantenimento della biodiversità, sono tra i vertebrati italiani meno conosciuti. La scarsità di informazioni riguarda soprattutto le specie forestali che utilizzano prevalentemente cavità di alberi come roosts. Le poche notizie e conoscenze pregresse, sulla chirotterofauna in Abruzzo, riguardano il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, mentre sono quasi assenti i dati per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L'ecolocalizzazione riveste un ruolo fondamentale nella vita dei Microchirotteri, e rappresenta inoltre un valido strumento per la ricerca, con importanti ricadute applicative nelle indagini su distribuzione, ecologia e comportamento dei Chirotteri. La specificità degli ultrasuoni permette di identificare le diverse specie e di ottenere numerose informazioni su: uso del suolo e del territorio, predilezione per determinati habitat, siti di roosts, spostamenti, etc. Pertanto la raccolta dati 2013, mediante campionamento diretto degli ultrasuoni con bat detector, è stata utilizzata per approfondire le conoscenze sulla chirotterofauna e per contribuire al miglioramento delle conoscenze generali sullo status delle popolazioni di Chirotteri nel PNGSML. Attraverso l'identificazione acustica, la valutazione di variazioni dei ritmi dei calls e l'utilizzo di test statistici non parametrici, è stato possibile valutare e quantificare il tipo di attività svolta dalle specie o dalle guild ecologiche nei differenti habitat. Le indagini condotte tra aprile e novembre 2013 nelle aree più fragili e significative del Parco, hanno consentito di accertare la presenza di 13 specie di Chirotteri e di delineare, quindi, un primo quadro della presenza di pipistrelli nelle foreste vetuste del PNGSML, riconfermando ancora una volta, il ruolo chiave delle old growth forest nelle strategie di conservazione della biodiversità. La check-list stilata, costituisce il punto di partenza per stabilire le specie maggiormente minacciate e seguirne gli andamenti demografici nel tempo. L'aggiornamento continuo dei dati sulla presenza delle specie e sulle abitudini eco-etologiche, rappresenta la base per l'elaborazione di protocolli specifici e per lo sviluppo di indicazioni gestionali circa la conservazione dei Chirotteri, soprattutto in aree forestali delicate, in quanto ambienti preferiti dai Chirotteri come siti di rifugio temporaneo o di svernamento, habitat di caccia, etc.
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