Introduzione ed obiettivi del lavoro: Il diabete mellito (DM), comunemente definito diabete, comprende un gruppo di malattie metaboliche che hanno come manifestazione principale un aumento delle concentrazioni ematiche di glucosio (iperglicemia); in particolare il diabete mellito gestazionale (GDM) è caratterizzato da un' intolleranza al glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto. Il GDM ha un'incidenza che varia dall' 1 al 14%, a seconda della popolazione studiata e dei metodi utilizzati per la diagnosi, in Italia è circa il 6%. I fattori di rischio sono rappresentati dall'etnia, dall' età della donna, dalla familiarità positiva per diabete, dall'obesità (l'incidenza è triplicata nelle donne con BMI >30 vs a quelle con BMI <20) e dal fumo di sigaretta. Le alterazioni del metabolismo glucidico rappresentano la più frequente complicanza medica della gravidanza che, se non riconosciuta e non trattata, si associa ad un'elevata morbilità materna e neonatale.(16) L'obiettivo della tesi: identificazione dei bisogni educativi delle donne con il diabete gestazionale, quali sono i fattori di supporto e di sostegno del compenso metabolico. Materiali e metodi:Revisione della letteratura, tramite le banche dati biomedica Pubmed e CINAHL, per identificare i bisogni educativi nelle donne in gravidanza con GDM;Una griglia di analisi realizzata con un campione di 50 donne in gravidanza curate nel 2013-2014 presso l'Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga Medicina Interna 3 ad indirizzo metabolico;Interviste dirette con 8 donne con GDM estrapolate dal campione preso in analisi. Risultati e discussione: Sia da parte della letteratura che dalle 8 interviste emerge che i bisogni educativi per le donne con GDM più significativi sono dati dagli aspetti alimentari, dallo stress psicologico e dal supporto della famiglia. La letteratura evidenzia una corretta ed equilibrata dieta e attività fisica modificherebbe in positivo l'aspetto dell'aumento di peso materno con riduzione di mascrosomia fetale. Dal campione preso in analisi risultano più gravidanze di donne con GDM che con DM di tipo 1, questo fa analizzare un' aspetto analitico molto importante che riguarda l'età materna, 31 donne su 50 con GDM hanno tra i 30 e 40 anni, tutte hanno seguito la dieta e l'attività fisica e solo 3 persone hanno avuto un supplemento insulinico. Da tutte e 8 le interviste, in seguito poi evidenziato, ci fu il bisogno principale evidenziato di più chiarezza con informazioni scritte e serenità nel momento della diagnosi, da parte dell'équipe sanitaria. Importante per la letteratura il follow-up successivo al parto per evitare lo sviluppo di DM di tipo 2, mentre nella pratica sia dall'analisi del campione che dall'interviste nessuna donna esegue gli esami di controlli successivi. Conclusioni: I bisogni educativi delle donne con GDM, riconoscerli, saperli gestire e supportare richiede una massima collaborazione da parte di tutte le figure sanitari e riguardanti il problema; in particolare il medico e l'infermiere dei Centri Diabetologici, i quali primi comunicatori di diagnosi e terapia. In genere con una dieta dettagliata, una moderata attività fisica e una regolare automonitorarizzazione si risolse il GDM dopo il parto, in altri casi è importante puntare sull' informazione, sulla prevenzione e sull'eseguire follow-up di controlli.
I BISOGNI EDUCATIVI DELLA DONNA CON IL DIABETE IN GRAVIDANZA
TEDESCO, MARIANGELA
2013/2014
Abstract
Introduzione ed obiettivi del lavoro: Il diabete mellito (DM), comunemente definito diabete, comprende un gruppo di malattie metaboliche che hanno come manifestazione principale un aumento delle concentrazioni ematiche di glucosio (iperglicemia); in particolare il diabete mellito gestazionale (GDM) è caratterizzato da un' intolleranza al glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto. Il GDM ha un'incidenza che varia dall' 1 al 14%, a seconda della popolazione studiata e dei metodi utilizzati per la diagnosi, in Italia è circa il 6%. I fattori di rischio sono rappresentati dall'etnia, dall' età della donna, dalla familiarità positiva per diabete, dall'obesità (l'incidenza è triplicata nelle donne con BMI >30 vs a quelle con BMI <20) e dal fumo di sigaretta. Le alterazioni del metabolismo glucidico rappresentano la più frequente complicanza medica della gravidanza che, se non riconosciuta e non trattata, si associa ad un'elevata morbilità materna e neonatale.(16) L'obiettivo della tesi: identificazione dei bisogni educativi delle donne con il diabete gestazionale, quali sono i fattori di supporto e di sostegno del compenso metabolico. Materiali e metodi:Revisione della letteratura, tramite le banche dati biomedica Pubmed e CINAHL, per identificare i bisogni educativi nelle donne in gravidanza con GDM;Una griglia di analisi realizzata con un campione di 50 donne in gravidanza curate nel 2013-2014 presso l'Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga Medicina Interna 3 ad indirizzo metabolico;Interviste dirette con 8 donne con GDM estrapolate dal campione preso in analisi. Risultati e discussione: Sia da parte della letteratura che dalle 8 interviste emerge che i bisogni educativi per le donne con GDM più significativi sono dati dagli aspetti alimentari, dallo stress psicologico e dal supporto della famiglia. La letteratura evidenzia una corretta ed equilibrata dieta e attività fisica modificherebbe in positivo l'aspetto dell'aumento di peso materno con riduzione di mascrosomia fetale. Dal campione preso in analisi risultano più gravidanze di donne con GDM che con DM di tipo 1, questo fa analizzare un' aspetto analitico molto importante che riguarda l'età materna, 31 donne su 50 con GDM hanno tra i 30 e 40 anni, tutte hanno seguito la dieta e l'attività fisica e solo 3 persone hanno avuto un supplemento insulinico. Da tutte e 8 le interviste, in seguito poi evidenziato, ci fu il bisogno principale evidenziato di più chiarezza con informazioni scritte e serenità nel momento della diagnosi, da parte dell'équipe sanitaria. Importante per la letteratura il follow-up successivo al parto per evitare lo sviluppo di DM di tipo 2, mentre nella pratica sia dall'analisi del campione che dall'interviste nessuna donna esegue gli esami di controlli successivi. Conclusioni: I bisogni educativi delle donne con GDM, riconoscerli, saperli gestire e supportare richiede una massima collaborazione da parte di tutte le figure sanitari e riguardanti il problema; in particolare il medico e l'infermiere dei Centri Diabetologici, i quali primi comunicatori di diagnosi e terapia. In genere con una dieta dettagliata, una moderata attività fisica e una regolare automonitorarizzazione si risolse il GDM dopo il parto, in altri casi è importante puntare sull' informazione, sulla prevenzione e sull'eseguire follow-up di controlli.File | Dimensione | Formato | |
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