ABSTRACT Obiettivo L'obiettivo dello studio è quello di progettare, creare e mettere in pratica un intervento educativo sulla prevenzione e gestione dell'ipertensione arteriosa; lo scopo ultimo è quello di rendere un gruppo di anziani ipertesi informati, competenti e autonomi nella gestione della loro condizione e di metterli nelle condizioni di poter scegliere di cambiare stile di vita. Materiali e metodi Il campione era formato da un gruppo di 10 persone frequentanti il Centro Anziani di Gerbole di Volvera, di cui cinque maschi e cinque femmine, di età compresa tra i 57 e 75 anni, di cui 8 ipertesi in terapia antipertensiva. Si sono svolti cinque incontri della durata di un'ora, presso il centro anziani, nel periodo di novembre - dicembre 2014, il martedì mattina. Ad ogni incontro è stato affrontato un tema diverso, nello specifico: generalità sull'ipertensione arteriosa (fisiopatologia, fattori di rischio ecc.), misurazione della pressione, gestione della terapia antipertensiva, conseguenze dell'ipertensione, stili di vita sani, tecniche di rilassamento, importanza dell'attività fisica e di una corretta alimentazione. Al primo e all'ultimo incontro è stato somministrato al gruppo un test composto da 13 domande per valutare le conoscenze di base e quelle acquisite alla fine del percorso. I partecipanti sono inoltre stati sottoposti a un questionario di gradimento per la valutazione del livello di apprezzamento e soddisfazione del progetto. Risultati I partecipanti hanno dimostrato inizialmente di avere molti dubbi riguardo aspetti fondamentali della gestione della patologia, rispondendo in modo errato, nel test pre-intervento, a diverse domande. Nel test post-intervento gli errori sono diminuiti in modo rilevante, ma non spariti del tutto come ci si sarebbe aspettato. Rispetto al gradimento del progetto, i partecipanti si sono ritenuti unanimemente soddisfatti, affermando che gli incontri sono stati per loro utili, interessanti e piacevoli, sia dal punto di vista dei contenuti teorici che dalle modalità di interazione tra le conduttrici e il gruppo. Gli incontri che hanno apprezzato maggiormente sono stati quelli inerenti all'alimentazione e alle tecniche di rilassamento, argomenti che vorrebbero approfondire in futuro insieme alla terapia farmacologica e al pronto intervento. Sarà necessario, a distanza di tempo, verificare l'eventuale cambio di stile di vita dei partecipanti, valutando così l'effettiva efficacia del progetto. Conclusione L'importanza della prevenzione e l'impatto dell'educazione sanitaria sugli stili di vita sono documentati anche in letteratura, ma sono tutt'ora scarsamente valutati e considerati sia dai cittadini che dal SSN. I primi hanno ancora un atteggiamento di completa delega della propria salute al medico di famiglia e tendono, per abitudine radicata, a rivolgersi alle strutture sanitarie solo per la cura di una malattia e non per la prevenzione della stessa o delle sue complicanze. Dall'altra parte il SSN investe ancora troppo poco su progetti di prevenzione ed educazione alla salute, non tenendo conto che i costi di quest'ultimi sarebbero nettamente inferiori rispetto a un qualsiasi ricovero per complicanze acute. In un periodo di crisi economica come quello attuale, intraprendere la via della prevenzione gioverebbe a tutti: minori costi per la sanità, miglior qualità di vita per le persone.

Empowerment di comunità e infermieristica proattiva: intervento educativo sull'ipertensione in un centro anziani.

LECCESE, VALERIA
2013/2014

Abstract

ABSTRACT Obiettivo L'obiettivo dello studio è quello di progettare, creare e mettere in pratica un intervento educativo sulla prevenzione e gestione dell'ipertensione arteriosa; lo scopo ultimo è quello di rendere un gruppo di anziani ipertesi informati, competenti e autonomi nella gestione della loro condizione e di metterli nelle condizioni di poter scegliere di cambiare stile di vita. Materiali e metodi Il campione era formato da un gruppo di 10 persone frequentanti il Centro Anziani di Gerbole di Volvera, di cui cinque maschi e cinque femmine, di età compresa tra i 57 e 75 anni, di cui 8 ipertesi in terapia antipertensiva. Si sono svolti cinque incontri della durata di un'ora, presso il centro anziani, nel periodo di novembre - dicembre 2014, il martedì mattina. Ad ogni incontro è stato affrontato un tema diverso, nello specifico: generalità sull'ipertensione arteriosa (fisiopatologia, fattori di rischio ecc.), misurazione della pressione, gestione della terapia antipertensiva, conseguenze dell'ipertensione, stili di vita sani, tecniche di rilassamento, importanza dell'attività fisica e di una corretta alimentazione. Al primo e all'ultimo incontro è stato somministrato al gruppo un test composto da 13 domande per valutare le conoscenze di base e quelle acquisite alla fine del percorso. I partecipanti sono inoltre stati sottoposti a un questionario di gradimento per la valutazione del livello di apprezzamento e soddisfazione del progetto. Risultati I partecipanti hanno dimostrato inizialmente di avere molti dubbi riguardo aspetti fondamentali della gestione della patologia, rispondendo in modo errato, nel test pre-intervento, a diverse domande. Nel test post-intervento gli errori sono diminuiti in modo rilevante, ma non spariti del tutto come ci si sarebbe aspettato. Rispetto al gradimento del progetto, i partecipanti si sono ritenuti unanimemente soddisfatti, affermando che gli incontri sono stati per loro utili, interessanti e piacevoli, sia dal punto di vista dei contenuti teorici che dalle modalità di interazione tra le conduttrici e il gruppo. Gli incontri che hanno apprezzato maggiormente sono stati quelli inerenti all'alimentazione e alle tecniche di rilassamento, argomenti che vorrebbero approfondire in futuro insieme alla terapia farmacologica e al pronto intervento. Sarà necessario, a distanza di tempo, verificare l'eventuale cambio di stile di vita dei partecipanti, valutando così l'effettiva efficacia del progetto. Conclusione L'importanza della prevenzione e l'impatto dell'educazione sanitaria sugli stili di vita sono documentati anche in letteratura, ma sono tutt'ora scarsamente valutati e considerati sia dai cittadini che dal SSN. I primi hanno ancora un atteggiamento di completa delega della propria salute al medico di famiglia e tendono, per abitudine radicata, a rivolgersi alle strutture sanitarie solo per la cura di una malattia e non per la prevenzione della stessa o delle sue complicanze. Dall'altra parte il SSN investe ancora troppo poco su progetti di prevenzione ed educazione alla salute, non tenendo conto che i costi di quest'ultimi sarebbero nettamente inferiori rispetto a un qualsiasi ricovero per complicanze acute. In un periodo di crisi economica come quello attuale, intraprendere la via della prevenzione gioverebbe a tutti: minori costi per la sanità, miglior qualità di vita per le persone.
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