Sangiovese is one of the most widely planted grape varieties within the Italian territory, and its productivity is influenced by several elements, such as thermal resources, solar radiation, soil type and water availability. The interaction that the variety has with the surrounding environment allows to obtain wines with features that represent the production area. This experimentation which aims at analyzing the vegetative and productive expression of this variety was carried out in the 2013 vintage at the Banfi estate in Montalcino and resumes an experimental protocol which was established in 2012. This protocol, centered on the selection of 20 plots within the property, enabled the classification of the soils of the vineyards as limiting and non-limiting, based on the vegetative-productive vine development and the water supply. The availability of data not only from 2013, but also from the previous year, 2012, allowed to conduct interesting studies to delineate the response to different estate terroir. This research is articulated in 2 distinctive phases: the first part of the experimentation examined 4 plots with non-limiting soil types which in 2012 presented an insufficient accumulation of anthocyanins. In order to obtain an increase of anthocyanins, defoliation and bunches thinning were carried out. However, these interventions reached an inadequate result which can be attributed to the strong influence of the pedo-climatic and seasonal component. In fact, 2013 was cool and characterized by abundant rainfall between May and September. The second part of the experimentation examined the accumulation of anthocyanins in 8 plots, 3 with non-limiting soil and 5 with limiting soil of which the evolution was monitored from the harvest to the aging with microvinification tests. This research showed that the grapes with a higher accumulations of anthocyanins during the harvest maintained such levels in the wine, allowing to state that the data at harvest time had an ability to predict the extraction trend. The microvinifications revealed that an higher ratio skin-berry does not to be correlated, at least during the 2013 vintage to the soil category, as decisively affects the quantity of final anthocyanins in the wine.
Il Sangiovese rappresenta uno dei vitigni più coltivati all'interno del territorio italiano e la sua produttività è influenzata da diversi elementi, quali le risorse termiche, la radiazione solare, la tipologia di terreno e la disponibilità idrica. L'interazione che il vitigno ha con l'ambiente circostante, permette di ottenere vini con caratteristiche proprie della zona di coltivazione. La presente sperimentazione che ha lo scopo di analizzare l'espressione vegeto-produttiva di tale vitigno è stata condotta nell'annata 2013 presso l'azienda Banfi di Montalcino, proseguendo ed approfondendo un protocollo sperimentale stabilito nel 2012. Tale protocollo, incentrato sulla selezione di venti specifiche parcelle all'interno della superficie aziendale, ha permesso di classificare i suoli dei vigneti come limitanti e non limitanti in base allo sviluppo vegeto produttivo della vite e al rifornimento idrico. La possibilità di disporre non solo dei dati della stagione 2013, ma anche della precedente 2012 ha permesso di condurre interessanti indagini, atte a delineare la risposta del Sangiovese ai diversi terroir aziendali. Questo lavoro è articolato in due fasi distinte: la prima parte della sperimentazione, ha preso in considerazione quattro parcelle, aventi terreni di tipo non limitante, che nell'annata 2012 presentavano un insoddisfacente accumulo di antociani. Al fine di ottenere un incremento antocianico sono state effettuate delle operazioni di defogliazione e diradamento dei grappoli; queste hanno però ottenuto uno scarso risultato, da imputare alla forte influenza della componente pedoclimatica e stagionale, l'annata 2013 è stata infatti estremamente fresca e caratterizzata da abbondanti piogge fra Maggio e Settembre. La seconda parte della sperimentazione ha preso in esame l'accumulo antocianico di otto specifiche parcelle, tre a suolo non limitante e cinque limitante, la cui evoluzione è stata monitorata dalla raccolta all'affinamento attraverso prove di micro-vinificazione. Da questo lavoro è emerso che le uve con un maggiore accumulo di antocianine alla raccolta mantengono tale valore nel vino, potendo affermare che il dato alla raccolta ha avuto un potere predittivo nell'andamento dell'estrazione. Dalle micro-vinificazioni si è rilevato che un elevato rapporto buccia-bacca, non correlato, almeno nel corso dell'annata 2013 alla categoria di suolo ha inciso in maniera determinante sul quantitativo di antociani finali nel vino.
Sviluppo e profilo di maturazione della bacca di uva Sangiovese in rapporto allo stato della chioma e alle caratteristiche pedoclimatiche.
SINI, DARIO
2013/2014
Abstract
Il Sangiovese rappresenta uno dei vitigni più coltivati all'interno del territorio italiano e la sua produttività è influenzata da diversi elementi, quali le risorse termiche, la radiazione solare, la tipologia di terreno e la disponibilità idrica. L'interazione che il vitigno ha con l'ambiente circostante, permette di ottenere vini con caratteristiche proprie della zona di coltivazione. La presente sperimentazione che ha lo scopo di analizzare l'espressione vegeto-produttiva di tale vitigno è stata condotta nell'annata 2013 presso l'azienda Banfi di Montalcino, proseguendo ed approfondendo un protocollo sperimentale stabilito nel 2012. Tale protocollo, incentrato sulla selezione di venti specifiche parcelle all'interno della superficie aziendale, ha permesso di classificare i suoli dei vigneti come limitanti e non limitanti in base allo sviluppo vegeto produttivo della vite e al rifornimento idrico. La possibilità di disporre non solo dei dati della stagione 2013, ma anche della precedente 2012 ha permesso di condurre interessanti indagini, atte a delineare la risposta del Sangiovese ai diversi terroir aziendali. Questo lavoro è articolato in due fasi distinte: la prima parte della sperimentazione, ha preso in considerazione quattro parcelle, aventi terreni di tipo non limitante, che nell'annata 2012 presentavano un insoddisfacente accumulo di antociani. Al fine di ottenere un incremento antocianico sono state effettuate delle operazioni di defogliazione e diradamento dei grappoli; queste hanno però ottenuto uno scarso risultato, da imputare alla forte influenza della componente pedoclimatica e stagionale, l'annata 2013 è stata infatti estremamente fresca e caratterizzata da abbondanti piogge fra Maggio e Settembre. La seconda parte della sperimentazione ha preso in esame l'accumulo antocianico di otto specifiche parcelle, tre a suolo non limitante e cinque limitante, la cui evoluzione è stata monitorata dalla raccolta all'affinamento attraverso prove di micro-vinificazione. Da questo lavoro è emerso che le uve con un maggiore accumulo di antocianine alla raccolta mantengono tale valore nel vino, potendo affermare che il dato alla raccolta ha avuto un potere predittivo nell'andamento dell'estrazione. Dalle micro-vinificazioni si è rilevato che un elevato rapporto buccia-bacca, non correlato, almeno nel corso dell'annata 2013 alla categoria di suolo ha inciso in maniera determinante sul quantitativo di antociani finali nel vino.File | Dimensione | Formato | |
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