In the past marginal areas have often been considered as poor in resources. However, considering the recent inversion of tendency in the depopulation trend of this areas, it was supposed to be useful to deepen the complexity of these kind of area. If properly managed, the lack of infrastructures and the isolation of the past close to an alternative model of agriculture, can represent today a better and more rapidly adaptable form of production, new nets of relationships if compared with other contexts. The optimization of resources' use and exploitation of the rural areas it's an important issue in the actual plans for rural development in the EU. In particular the next ACP foresees actions that are directed to the improvement of the efficiency of the isolated land. However to match this proposal a specific territorial approach is needed, to plan proper development strategies for such contexts. For the future development of the rural areas, first of all has been necessary to understand how to define and identify the marginal areas. The literature that refers to areas that show general problems of development is rather recent, but its still difficult to find an univocal definition of marginality, caused by the different approaches given to the problem. Today it seems clear that the motivations for marginality are not always the same and that this phenomenon cannot be referable to an only one cause but rather to more inter-linked causes. Studies on the phenomenon that face it in a multidisciplinary way talks about some areas taken as a model, for instance the mountains, without considering that marginality develops in a transversal way and it is not simple to territorially circumscribe it. From the definitions available of marginal area the work tried to obtain a more concrete idea of the phenomenon through the analysis of statistic data at the scale of Piedmont Region, coming to have a global vision of tendencies but not exhaustive about the overall marginality definition. Facing up the difficulty to define more concretely these territories, the interest of the research has moved toward the realization of a nearer analysis to the reality, that gathered the experiences of life and job in the agricultural sector in marginal contexts., through interviews to responsible of agricultural activities on small scale and to young people who work in project of recovery of unproductive and abandoned grounds, detaining on the qualitative aspects of these experiences and privileging the impressions about the actual situation of development, the proposal and the strategies for the future from the point of view of whom has chosen to live and develop a productive activity in these territories, considered for a lot of time as doomed to a progressive and inexorable abandonment. From this kind of analysis emerged that the agricultural productivity of this places manifest a tendency to the adaptation with new models of management of agriculture, and new ways of relating with the external world, that founds upon a family farming model, multifunctional and characterized by pluriactivity. Inside the strategy of adaptation a very important role can be played by the adoption of appropriate means and appropriate agricultural machinery that, projected and based on the necessities of small scale agricultural activities in marginal areas and on the characteristics of this places could contribute to improve and speed the development of marginal communities.
Le aree marginali sono state spesso considerate in passato territori poveri di risorse. Tuttavia, considerata la lieve inversione di tendenza dello spopolamento di queste aree, si è ritenuto utile approfondire l'attuale realtà di tali areali. Se opportunamente gestite, le carenze infrastrutturali e l'isolamento passati accanto ad un modello di agricoltura alternativo, potrebbero manifestare oggi una migliore e più rapida capacità di adattamento a nuove forme produttive e reti di relazioni rispetto ad altri contesti. La valorizzazione delle risorse delle aree agricole nel complesso è un nodo importante negli attuali piani di sviluppo rurale dell'Unione Europea. In particolare la prossima Politica Agricola Comunitaria prevede azioni volte al miglioramento dell'efficienza dei territori isolati. Per fare questo è tuttavia necessario un approccio territoriale specifico per progettare strategie di sviluppo adatte a tali contesti. Per arrivare dunque a formulare delle proposte appropriate di sviluppo è necessario in primis capire come definire e identificare le aree marginali. La letteratura che si riferisce a questi territori è piuttosto recente, ma è emersa la difficoltà di trovare una definizione univoca di marginalità, a causa dei differenti approcci al problema. Risulta evidente oggi che il fenomeno non è riconducibile ad un'unica causa scatenante, ma piuttosto a più cause concatenate e diverse ogni volta. Gli studi sul fenomeno che lo affrontano in maniera multidisciplinare si concentrano su alcune realtà prese come modello, ad esempio le zone montane, senza considerare che la marginalità si sviluppa in maniera trasversale e non è semplice circoscriverla territorialmente. Dalle definizioni disponibili di area marginale si è dunque tentato di avere una visione più concreta del fenomeno attraverso l'analisi di dati statistici del fenomeno alla scala della Regione Piemonte, evidenziando anche in questo caso la difficoltà di reperimento di informazioni esaurienti, giungendo ad avere una visione globale delle tendenze ma poco esauriente della marginalità nel complesso. Per meglio focalizzare il fenomeno la ricerca si è dunque incentrata su un'indagine che cogliesse le esperienze di vita e di lavoro nel settore agricolo in contesti marginali attraverso interviste a responsabili di attività agricole su piccola scala ed a giovani impegnati in progetti di recupero di terreni improduttivi e abbandonati, soffermandosi sugli aspetti qualitativi di queste esperienze e privilegiando le impressioni sulla situazione attuale di sviluppo, sulle proposte e le strategie per il futuro dal punto di vista di chi ha scelto di abitare e svolgere attività produttive in territori considerati per molto tempo come destinati al progressivo e inesorabile abbandono. Da questo tipo di analisi è emerso come la produttività agricola di questi luoghi manifesti una tendenza all'adattamento con nuove modalità di gestione e nuove forme di rapportarsi con il mondo esterno, che si fondano su un modello di agricoltura familiare, multifunzionale e caratterizzato dalla pluri-attività. All'interno di questa strategia di adattamento un ruolo di primo piano potrà essere svolto dall'adozione di mezzi e macchine agricole appropriate che, modellate sulle necessità delle piccole attività agricole in aree marginali e sulle caratteristiche di questi areali potrebbero contribuire a migliorare e velocizzare il rilancio delle comunità marginali.
Aree agricole marginali: quali mezzi e tecnologie per le nuove forme di agricoltura su piccola scala?
GASPARETTO, ELETTRA
2013/2014
Abstract
Le aree marginali sono state spesso considerate in passato territori poveri di risorse. Tuttavia, considerata la lieve inversione di tendenza dello spopolamento di queste aree, si è ritenuto utile approfondire l'attuale realtà di tali areali. Se opportunamente gestite, le carenze infrastrutturali e l'isolamento passati accanto ad un modello di agricoltura alternativo, potrebbero manifestare oggi una migliore e più rapida capacità di adattamento a nuove forme produttive e reti di relazioni rispetto ad altri contesti. La valorizzazione delle risorse delle aree agricole nel complesso è un nodo importante negli attuali piani di sviluppo rurale dell'Unione Europea. In particolare la prossima Politica Agricola Comunitaria prevede azioni volte al miglioramento dell'efficienza dei territori isolati. Per fare questo è tuttavia necessario un approccio territoriale specifico per progettare strategie di sviluppo adatte a tali contesti. Per arrivare dunque a formulare delle proposte appropriate di sviluppo è necessario in primis capire come definire e identificare le aree marginali. La letteratura che si riferisce a questi territori è piuttosto recente, ma è emersa la difficoltà di trovare una definizione univoca di marginalità, a causa dei differenti approcci al problema. Risulta evidente oggi che il fenomeno non è riconducibile ad un'unica causa scatenante, ma piuttosto a più cause concatenate e diverse ogni volta. Gli studi sul fenomeno che lo affrontano in maniera multidisciplinare si concentrano su alcune realtà prese come modello, ad esempio le zone montane, senza considerare che la marginalità si sviluppa in maniera trasversale e non è semplice circoscriverla territorialmente. Dalle definizioni disponibili di area marginale si è dunque tentato di avere una visione più concreta del fenomeno attraverso l'analisi di dati statistici del fenomeno alla scala della Regione Piemonte, evidenziando anche in questo caso la difficoltà di reperimento di informazioni esaurienti, giungendo ad avere una visione globale delle tendenze ma poco esauriente della marginalità nel complesso. Per meglio focalizzare il fenomeno la ricerca si è dunque incentrata su un'indagine che cogliesse le esperienze di vita e di lavoro nel settore agricolo in contesti marginali attraverso interviste a responsabili di attività agricole su piccola scala ed a giovani impegnati in progetti di recupero di terreni improduttivi e abbandonati, soffermandosi sugli aspetti qualitativi di queste esperienze e privilegiando le impressioni sulla situazione attuale di sviluppo, sulle proposte e le strategie per il futuro dal punto di vista di chi ha scelto di abitare e svolgere attività produttive in territori considerati per molto tempo come destinati al progressivo e inesorabile abbandono. Da questo tipo di analisi è emerso come la produttività agricola di questi luoghi manifesti una tendenza all'adattamento con nuove modalità di gestione e nuove forme di rapportarsi con il mondo esterno, che si fondano su un modello di agricoltura familiare, multifunzionale e caratterizzato dalla pluri-attività. All'interno di questa strategia di adattamento un ruolo di primo piano potrà essere svolto dall'adozione di mezzi e macchine agricole appropriate che, modellate sulle necessità delle piccole attività agricole in aree marginali e sulle caratteristiche di questi areali potrebbero contribuire a migliorare e velocizzare il rilancio delle comunità marginali.File | Dimensione | Formato | |
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