Agriculture has always allowed people's lives even in the most disadvantaged areas, like mountain, which has been shaped to meet man's needs (dry stone walls, canals for water regulation, crops that are better adapted to adverse environmental conditions). Since the second world war, the attraction of easy money of the city has led to a gradual depopulation, causing environmental problems. The SIC "Oasi xerotermiche della Val di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto", which extend for 1250 hectars, occupies part of the left bank of the Dora Riparia in the central sector of the Susa Valley and includes four municipalities: Bussoleno, Mompantero, Chianocco and Susa. The special feature of the area is related to the climate: the lack of rain, the high number of sunny days, a marked period of summer dryness, the frequent presence of wind and a substrate mainly limestone, make the microclimate very dry and mild. This has a high influence on the vegetation cover, which includes eight habitats of Community interest (5130, 6110*, 6210*, 7220*, 8210, 9150, 9180*, 9260). The purpose of this report is to investigate the effects on the conservation of the area, resulting land cover changes, that are established in a particular mountain areas as a result of abandonment of agro-pastoral practices. The work is divided into two parts: first we tried to reconstruct the agro-pastoral activities that took place in the past centuries; in the second part has been verified, through the use of aerial photos (G.A.I. Flight 1954 and ICE Flight 2009-2011 of the Piedmont Region), how the landscape has changed in terms of vegetation cover. This area has seen, in a period of about 600 years, an intensive agricultural activity. Human presence dates back to 2500 B.C.; from this moment on, the populations have colonized more and more deeply the territory, modeling and bending it to their needs. The steep slopes were made usable thanks to the construction of dams built to dry and also, to be able to make up for the chronic shortage of water during summer, were made a series of bealere, definitely contributing to creating a landscape very different from the current one. To assess the landscape changes, the cartographies were processed by software SAGA-GIS; in this way it was possible to obtain automatically a series of polygons, controlled by photo interpretation techniques and classified. The results, obtained by analyzing ortho photos of 1954 and 2011 and the transition matrices derived, show a very dangerous situation: after 57 years, the forest extension has increased by almost 50%, standardizing the landscape; the cultivated fields are only present in the valley floor. All terraces, that once housed different crops (vineyards, cereals, potatoes), are now covered by xeric grasslands, combined with shrubs and woods. The process of transformation occurred rapidly than what would be expected; then, if that area is no longer being managed, there is a high risk of losing all the biodiversity that has made it unique in Europe.
Da sempre l'agricoltura ha permesso la vita delle persone anche nelle zone più svantaggiate, come la montagna, che è stata continuamente modellata per andare incontro alle esigenze dell'uomo. A partire dal secondo dopoguerra, il guadagno facile della città ha portato ad un progressivo spopolamento della montagna, con conseguenti problematiche ambientali. Il SIC ¿Oasi xerotermiche della Val di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto¿ occupa parte del versante orografico sinistro della Dora Riparia nel settore centrale della Val di Susa e comprende quattro comuni: Bussoleno, Mompantero, Chianocco e Susa. La particolarità dell'area è legata alle caratteristiche climatiche: la scarsità di piogge, il numero elevato di giornate soleggiate, un accentuato periodo di aridità estiva, la frequente presenza di vento e un substrato prevalentemente calcareo, rendono il microclima di questo versante vallivo molto asciutto e mite. Ciò ha influito notevolmente sulla copertura vegetazionale, che comprende otto habitat di interesse comunitario. Lo scopo di tale relazione è quello di indagare gli effetti sulla conservazione del territorio in seguito ai cambiamenti d'uso del suolo che si instaurano in seguito all'abbandono delle pratiche agro-pastorali. Il lavoro si articola in due parti: nella prima, si è cercato di ricostruire gli usi agro-pastorali che si svolgevano nel SIC, nella seconda parte, invece, è stato verificato, mediante l'uso di foto aeree (Volo G.A.I. del 1954 e ripresa ICE 2009-2011 della Regione Piemonte), come è effettivamente cambiato il paesaggio in termini di copertura vegetale. L'area di interesse ha visto, in un periodo di circa 600 anni, lo svolgimento di un'intensa attività agricola. La presenza dell'uomo risale al 2500 a.C.; da questo momento in poi, le popolazioni che si sono succedute hanno colonizzato sempre più profondamente il territorio, modellandolo e piegandolo alle proprie esigenze produttive. I pendii scoscesi sono stati resi utilizzabili grazie alla realizzazione di infrastrutture di contenimento realizzate a secco e, inoltre, per poter sopperire alla cronica carenza d'acqua durante il periodo estivo, sono state realizzate le bealere, contribuendo alla creazione di un paesaggio diverso da quello attuale. Per valutare i cambiamenti del paesaggio, i supporti cartografici sono stati elaborati con software SAGA-GIS; in questo modo, dai poligoni ottenuti, validati mediante tecniche di fotointerpretazione, si è arrivati a definire la copertura vegetale. Dal confronto delle due ortofoto, grazie all'analisi delle matrici di transizione, è emersa una situazione piuttosto critica: dopo 57 anni, l'estensione a bosco è incrementata quasi del 50%, uniformando il paesaggio; i coltivi sono presenti solo più nelle zone di fondovalle. Tutti i terrazzamenti, che un tempo ospitavano diverse colture, sono ora uniformemente coperti dalle praterie xeriche, arbusti e boschi. Il processo di trasformazione è avvenuto in tempi rapidi; quindi, se tale area non viene più correttamente gestita, si rischia di perdere tutto il patrimonio di biodiversità che l'ha resa unica a livello europeo.
Effetti dell'abbandono delle pratiche agro-pastorali sulla conservazione del territorio del SIC IT1110030 "Oasi xerotermiche della Val di Susa - Orrido di Chianocco e Foresto"
POCCHIOLA, ILARIA
2013/2014
Abstract
Da sempre l'agricoltura ha permesso la vita delle persone anche nelle zone più svantaggiate, come la montagna, che è stata continuamente modellata per andare incontro alle esigenze dell'uomo. A partire dal secondo dopoguerra, il guadagno facile della città ha portato ad un progressivo spopolamento della montagna, con conseguenti problematiche ambientali. Il SIC ¿Oasi xerotermiche della Val di Susa ¿ Orrido di Chianocco e Foresto¿ occupa parte del versante orografico sinistro della Dora Riparia nel settore centrale della Val di Susa e comprende quattro comuni: Bussoleno, Mompantero, Chianocco e Susa. La particolarità dell'area è legata alle caratteristiche climatiche: la scarsità di piogge, il numero elevato di giornate soleggiate, un accentuato periodo di aridità estiva, la frequente presenza di vento e un substrato prevalentemente calcareo, rendono il microclima di questo versante vallivo molto asciutto e mite. Ciò ha influito notevolmente sulla copertura vegetazionale, che comprende otto habitat di interesse comunitario. Lo scopo di tale relazione è quello di indagare gli effetti sulla conservazione del territorio in seguito ai cambiamenti d'uso del suolo che si instaurano in seguito all'abbandono delle pratiche agro-pastorali. Il lavoro si articola in due parti: nella prima, si è cercato di ricostruire gli usi agro-pastorali che si svolgevano nel SIC, nella seconda parte, invece, è stato verificato, mediante l'uso di foto aeree (Volo G.A.I. del 1954 e ripresa ICE 2009-2011 della Regione Piemonte), come è effettivamente cambiato il paesaggio in termini di copertura vegetale. L'area di interesse ha visto, in un periodo di circa 600 anni, lo svolgimento di un'intensa attività agricola. La presenza dell'uomo risale al 2500 a.C.; da questo momento in poi, le popolazioni che si sono succedute hanno colonizzato sempre più profondamente il territorio, modellandolo e piegandolo alle proprie esigenze produttive. I pendii scoscesi sono stati resi utilizzabili grazie alla realizzazione di infrastrutture di contenimento realizzate a secco e, inoltre, per poter sopperire alla cronica carenza d'acqua durante il periodo estivo, sono state realizzate le bealere, contribuendo alla creazione di un paesaggio diverso da quello attuale. Per valutare i cambiamenti del paesaggio, i supporti cartografici sono stati elaborati con software SAGA-GIS; in questo modo, dai poligoni ottenuti, validati mediante tecniche di fotointerpretazione, si è arrivati a definire la copertura vegetale. Dal confronto delle due ortofoto, grazie all'analisi delle matrici di transizione, è emersa una situazione piuttosto critica: dopo 57 anni, l'estensione a bosco è incrementata quasi del 50%, uniformando il paesaggio; i coltivi sono presenti solo più nelle zone di fondovalle. Tutti i terrazzamenti, che un tempo ospitavano diverse colture, sono ora uniformemente coperti dalle praterie xeriche, arbusti e boschi. Il processo di trasformazione è avvenuto in tempi rapidi; quindi, se tale area non viene più correttamente gestita, si rischia di perdere tutto il patrimonio di biodiversità che l'ha resa unica a livello europeo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/64807