Confronto tra mangime starter e unifeed sulla crescita e sullo sviluppo del rumine di vitelli di razza Frisona in svezzamento

Weaning in cattle breeding is aimed to a fast and efficient passage form monogastric to polygastric of the digestive tract of the calf. Calves are usually weaned between five and eight weeks of life; during this period, the milk is progressively replaced by solid foods. The weanig is fulfilled when the growth of the calf is regular and the intake of solid food is equal at least to 1% of its live weight. The choice of a certain type of solid food is crucial not only for the success of weaning, but also for future productive career of the cow. From this choice depends the development of the rumen microflora and the production of volatile fatty acids, whose concentration greatly influences the development of rumen papillae. The "starter" is the most common solid food administered to calves for weaning. The farmer, however, can alternatively feed calves with a total mixed ration similar to the TMR fed to milking cows. Aim of the trial described in this thesis was to compare the effects of these two types of feeds (starter and TMR) on some performances of Holstein calves at weaning, whose careers is now under observation. During a 70 days period, 20 females and 4 males - divided into two groups of 12 calves each - were managed following an identical weaning procedure; animals were fed milk and starter (group M) or milk and a self-produced TMR (group U ). The two feeds differed for chemical composition and physical form. On females the following parameters were measured: final weight and average weight gain, height at withers. The males were slaughtered at the end of the weaning period; the length of the rumen papillae in 9 districts was measured to check the influence of the two types of feeds on their development. An economic analysis of the cost of the feed or raw materials purchased to produce the unifeed was also performed. The SPSS analysis of variance for repeated measures was used for processing the results of the animal parameters and performances; the analysis of morphometric measurements was conducted using the program GraphPad Prism. Results showed that the lenght of rumen papillae in the nine districts was variously influenced by diet; the differences were not attributed to a diet effect. The calves of group M showed similar rumen papillae lengths in districts 2, 4 and 9, while those of the group U showed longer papillae than group M only in district 9. The cause of this difference may be attributable to the density of TMR, a lighter and fluffy feed than the starter. Upon arrival in the rumen, the fall of TMR in the blind ventral-caudal portion of the rumen takes place slowly; on the contrary, the starter falls rapidly and in this area and compress the papillae, thus partially inhibiting their development. The results showed that the performances of calves were similar and that there were no differences in the structure of the rumen papillae; therefore, the use of a properly formulated TMR may constitute a valid alternative to the starter in weaning. Even from the economic point of view, the TMR appears to be, at the actual prices, cheaper than the starter. Future trials will verify whether the cows of the two groups, now entering into production, are performing similarly or not, and if any difference in rumen functionality can be attributed to the feeding system adopted during weaning.

Nella prova descritta in questa tesi è stata messa a confronto l'efficacia di due tipologie di alimento, mangime starter e unifeed, sulle performance di vitelle di razza Frisona in svezzamento, di cui sarà in futuro seguita la carriera produttiva. Per 70 giorni, 20 vitelle e 4 vitelli - suddivisi in due gruppi di 12 animali ciascuno - sono stati sottoposti a una identica procedura di svezzamento che prevedeva la somministrazione di latte e mangime starter commerciale (gruppo M) o unifeed autoprodotto in azienda (gruppo U). I due alimenti solidi differivano per composizione chimica e forma fisica. Sulle femmine sono state misurati alcuni parametri caratteristici (peso finale e incremento ponderale medio, altezza al garrese), mentre sui maschi, sacrificati al termine dello svezzamento, è stata misurata la lunghezza delle papille ruminali in 9 distretti caratteristici per verificare l'influenza delle due tipologie di alimento sul loro sviluppo. E' stata anche fatta una analisi economica dello svezzamento limitatamente al costo del mangime o delle materie prime acquistate per produrre l'unifeed. I risultati delle performance zootecniche sono stati analizzati mediante ANOVA di SPSS considerando le variabili peso, altezza al garrese e ingestione di alimento solido; l'analisi delle misure morfometriche è stata realizzata mediante il programma GraphPad Prism. I risultati hanno evidenziato che, nelle condizioni della prova, le due tipologie di alimento solido utilizzate non hanno modificato le performance delle vitelle, le quali al termine del periodo di osservazione presentavano altezze e pesi simili nonostante una maggiore ingestione di alimento da parte del gruppo M. L'analisi delle papille ruminali ha evidenziato che la lunghezza nei nove distretti di prelievo è variamente influenzata dal regime alimentare, e che non è possibile trovare differenze attribuibili con sicurezza all'uno o all'altro. I vitelli del gruppo M hanno infatti presentato lunghezze simili nei distretti 2, 4 e 9, mentre quelli del gruppo U hanno evidenziato papille più lunghe rispetto ai vitelli del gruppo M solo nel distretto 9. La causa di tale differenza potrebbe essere da ascrivere alla densità dell'unifeed, alimento più leggero e soffice rispetto al mangime starter; all'arrivo nel rumine, l'unifeed potrebbe ritardare, a differenza del mangime starter, la caduta nella porzione ventrale del sacco cieco caudale; lo starter, al contrario, potrebbe depositarsi con maggiore compattezza in questa zona ed inibire, in parte, lo sviluppo delle papille. Considerando che le performance zootecniche sono risultate simili e che non sono state osservate differenze evidenti nella struttura delle papille ruminali, si può affermare che l'impiego di un unifeed adeguatamente formulato possa costituire una valida alternativa in svezzamento al mangime starter. Anche dal punto di vista economico, l'unifeed risulta essere, ai prezzi in vigore al momento della prova, più conveniente rispetto al mangine starter. Indagini future dovranno verificare se le bovine dei due gruppi, al momento dell'entrata in produzione, manifesteranno performance produttive simili o diverse, e se ciò possa essere attribuito a una diversa funzionalità ruminale derivante dall'utilizzo in svezzamento di fonti alimentari solide di diversa composizione e tipologia.