ABSTRACT INTRODUZIONE: Il burnout è un processo stressogeno legato alle professioni d'aiuto, che richiedono contatto e interazione con l'utente. Gli infermieri vivono a stretto contatto con il paziente, ragion per cui sono fra gli operatori sanitari che rischiano maggiormente il burnout. OBIETTIVI: valutare i livelli di burnout nel personale infermieristico di una realtà ospedaliera e analizzare eventuali correlazioni con le variabili socio demografiche. Confrontare i risultati ottenuti con quanto reperito in letteratura. MATERIALI E METODI: E' stato somministrato, al personale infermieristico che lavora presso l'ospedale San Luigi Gonzaga, il Maslach Burnout Inventory, un questionario validato dalla letteratura. E'stata fatta di seguito un analisi statistica dei dati rilevati utilizzando il programma SPSS 21.9. Le variabili continue sono state analizzate con il t-test per campioni indipendenti o con l'analisi della varianza (ANOVA) con correzione di Bonferroni. Per le variabili categoriali si è utilizzato il test di Fisher. Il livello di significatività è stato stabilito = 0,05. RISULTATI: Il 51% del personale infermieristico ha aderito alla ricerca. Per quanto riguarda l'analisi categoriale dei punteggi, il campione presenta un esaurimento emotivo basso in una percentuale del 38,9%, moderato 35,0% e alto nel 26,1% dei casi. I risultati sulla depersonalizzazione hanno rilevato che una percentuale del 8,9% manifesta un livello basso, mentre i livelli di depersonalizzazione medi ed elevati si presentano con una percentuale del 45,3%. La gratificazione personale risulta alta nel 70,6% dei casi, moderata nel 27,8% e bassa per l'1,7%. DISCUSSIONE: Dall'analisi statistica si rileva che, per quanto riguarda i livelli di burnout, non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i due sessi e non ci sono legami precisi tra burnout e i diversi gradi di anzianità lavorativa, scolarità e stato civile. Un dato rilevante è che chi ha figli differisce in livello di depersonalizzazione rispetto a chi non ha figli. Dall'analisi statistica risulta che le diverse aree lavorative non differiscono per livelli di esaurimento, depersonalizzazione, gratificazione. CONCLUSIONE: Una riduzione dei rischi del burnout all'interno degli ambienti lavorativi potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita lavorativa, con evidenti benefici in termini di salute e sicurezza , produttività e risparmio .

AIUTARE SENZA BRUCIARSI. RILEVAZIONE DEI LIVELLI DI BURNOUT IN UN CONTESTO OSPEDALIERO PIEMONTESE

ROSU, ANDREEA DANIELA
2013/2014

Abstract

ABSTRACT INTRODUZIONE: Il burnout è un processo stressogeno legato alle professioni d'aiuto, che richiedono contatto e interazione con l'utente. Gli infermieri vivono a stretto contatto con il paziente, ragion per cui sono fra gli operatori sanitari che rischiano maggiormente il burnout. OBIETTIVI: valutare i livelli di burnout nel personale infermieristico di una realtà ospedaliera e analizzare eventuali correlazioni con le variabili socio demografiche. Confrontare i risultati ottenuti con quanto reperito in letteratura. MATERIALI E METODI: E' stato somministrato, al personale infermieristico che lavora presso l'ospedale San Luigi Gonzaga, il Maslach Burnout Inventory, un questionario validato dalla letteratura. E'stata fatta di seguito un analisi statistica dei dati rilevati utilizzando il programma SPSS 21.9. Le variabili continue sono state analizzate con il t-test per campioni indipendenti o con l'analisi della varianza (ANOVA) con correzione di Bonferroni. Per le variabili categoriali si è utilizzato il test di Fisher. Il livello di significatività è stato stabilito = 0,05. RISULTATI: Il 51% del personale infermieristico ha aderito alla ricerca. Per quanto riguarda l'analisi categoriale dei punteggi, il campione presenta un esaurimento emotivo basso in una percentuale del 38,9%, moderato 35,0% e alto nel 26,1% dei casi. I risultati sulla depersonalizzazione hanno rilevato che una percentuale del 8,9% manifesta un livello basso, mentre i livelli di depersonalizzazione medi ed elevati si presentano con una percentuale del 45,3%. La gratificazione personale risulta alta nel 70,6% dei casi, moderata nel 27,8% e bassa per l'1,7%. DISCUSSIONE: Dall'analisi statistica si rileva che, per quanto riguarda i livelli di burnout, non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i due sessi e non ci sono legami precisi tra burnout e i diversi gradi di anzianità lavorativa, scolarità e stato civile. Un dato rilevante è che chi ha figli differisce in livello di depersonalizzazione rispetto a chi non ha figli. Dall'analisi statistica risulta che le diverse aree lavorative non differiscono per livelli di esaurimento, depersonalizzazione, gratificazione. CONCLUSIONE: Una riduzione dei rischi del burnout all'interno degli ambienti lavorativi potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita lavorativa, con evidenti benefici in termini di salute e sicurezza , produttività e risparmio .
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