ABSTRACT Insects and plants have always been strictly connected, therefore in many cases it is possible to talk about coevolution. Such a close relationship is particularly perceived nowadays, especially by farmers, in the negative aspect of plant protection. All this disregarding one of the key processes of plants' reproductive system: pollination. The latter has an important meaning not only for the conservation of vegetable species in both natural and semi-natural environments, but also for several aspects belonging to agriculture. Among the examples, we can mention forage pastures, the productivity and quality of both leguminous plants and fruit trees. Today we are invited to respond to the evident decline of pollinators, both in terms of abundance and species richness. This phenomenon is attributable to various factors, the most crucial ones are originated by human activities. These include the habitat disappearance and fragmentation, the increasingly stretching out of agricultural practices towards productivity and standardization, the careless use of pesticides and the decrease of plants biodiversity, which is at the same time cause and consequence of the decrease of pollinators. Trap-nests are a valuable tool to monitor and rear wild bees, which are a resource that can be used especially in an organic farming with a specific focus on the conservation of nature. In this experiment different kinds of trap-nests have been compared on the basis of different materials and shapes. Trap nests have also been places in two different locations and classified into 7 categories with 80 cavities each: nests for observation of 3 formats, stackable MDF pack with 8 mm holes, stackable MDF packs with mixed holes, mixed Bamboo segments, stump wood with mixed holes, undrilled Elder segments, mixture of clay and sand partially drilled. The results have highlighted some common aspects in terms of colonized substrate preference, and some differences regarding the composition of species, most likely caused by different insects fauna composition which characterizes the two territories. The greater colonization was found in Bamboo barrels. The poorest results were obtained with the mixture of clay and sand, whose difficulty of preparation does not justify its practical use because the species found were also present in the other substrates. The preferred cavities diameters were those in 4-6 mm range while those greater than 8 mm were completely neglected. Also the cavities of 2 mm were occupied in the course of the season by some species of Hylaeus and Ancistrocerus. The obvious difference between the locations was the prevalence of spider-wasp in one of two locations, which however proved to be the most rich in species, and bees of the genre Osmia in the other one.

Insetti e piante sono sempre stati legati in uno stretto rapporto, tanto che in moltissimi casi si può parlare di coevoluzione. La relazione tra piante a fiore ed insetti impollinatori sarebbe una delle ragioni del successo evolutivo delle angiosperme, il gruppo di vegetali più ricco e diversificato della nostra era. Questo stretto legame oggi è percepito, soprattutto dal mondo agricolo, perlopiù sotto l'aspetto negativo della difesa delle colture, spesso trascurando uno dei processi chiave per la riproduzione nel mondo vegetale: l'Impollinazione. L'impollinazione riveste un profondo significato non solo per la conservazione delle specie vegetali in ambienti naturali e semi-naturali, ma anche per numerosi aspetti dell'agricoltura, come ad esempio la composizione dei pascoli foraggeri, la produttività e qualità del raccolto dei fruttiferi e delle leguminose. Siamo oggi chiamati a rispondere all'evidente declino degli insetti pronubi, sia in termini di abbondanza che di ricchezza di specie. Questo fenomeno è da attribuirsi a vari fattori, i più determinanti dei quali derivano da attività umane che comprendono: sparizione e frammentazione di habitat, pratiche agricole esasperate verso produttività e standardizzazione, pesticidi, diminuzione della biodiversità floristica, che è allo stesso tempo causa e conseguenza della diminuzione di biodiversità della fauna impollinatrice. I nidi-trappola sono un valido strumento che può essere sfruttato sia a scopo di monitoraggio, sia a scopo applicativo per l'allevamento di api selvatiche, che sono una potenziale risorsa impiegabile specialmente in un contesto di agricoltura biologica con un'attenzione particolare alla conservazione della natura. In questa sperimentazione sono state messe a confronto alcune tipologie di nidi-trappola costruiti con differenti materiali e forme, disposti su due postazioni installate in luoghi diversi. I nidi sono stati classificati in 7 categorie con 80 cavità disponibili ciascuna : nidi da osservazione di 3 diversi formati, struttura impilabile in MDF con fori da 8 mm, struttura in MDF impilabile con fori misti, segmenti di Bamboo con fori misti, ceppo di legno con fori misti, segmenti di rami di Sambuco non forati, impasto di argilla e sabbia parzialmente forato. I risultati hanno evidenziato alcuni aspetti comuni per la preferenza del tipo di substrato colonizzato ed alcune differenze in termini di composizione di specie, dovute probabilmente a differenti composizioni dell'entomofauna già presente sul territorio. L'occupazione maggiore per entrambe le postazioni è stata riscontrata nei fusti di Bamboo. I risultati più scarsi sono stati ottenuti con l'impasto di argilla e sabbia, la cui difficoltà di preparazione non ne giustifica l'utilizzo pratico in quanto le specie riscontrate erano presenti anche negli altri substrati. I diametri di cavità preferiti sono stati quelli nel range di 4-6 mm mentre quelli superiori a 8 mm sono stati completamente trascurati, anche le cavità da 2 mm sono state occupate nel corso della stagione da alcune specie di Hylaeus e Ancistrocerus. La differenza evidente tra le postazioni è stata la netta prevalenza di sfecidi e vespoidei in una delle due località, che comunque si è rivelata la più ricca in specie, e di api del genere Osmia nell'altra.

Impiego di nidi-trappola per monitoraggio ed allevamento di api selvatiche

BERGADANO, SIMONE
2013/2014

Abstract

Insetti e piante sono sempre stati legati in uno stretto rapporto, tanto che in moltissimi casi si può parlare di coevoluzione. La relazione tra piante a fiore ed insetti impollinatori sarebbe una delle ragioni del successo evolutivo delle angiosperme, il gruppo di vegetali più ricco e diversificato della nostra era. Questo stretto legame oggi è percepito, soprattutto dal mondo agricolo, perlopiù sotto l'aspetto negativo della difesa delle colture, spesso trascurando uno dei processi chiave per la riproduzione nel mondo vegetale: l'Impollinazione. L'impollinazione riveste un profondo significato non solo per la conservazione delle specie vegetali in ambienti naturali e semi-naturali, ma anche per numerosi aspetti dell'agricoltura, come ad esempio la composizione dei pascoli foraggeri, la produttività e qualità del raccolto dei fruttiferi e delle leguminose. Siamo oggi chiamati a rispondere all'evidente declino degli insetti pronubi, sia in termini di abbondanza che di ricchezza di specie. Questo fenomeno è da attribuirsi a vari fattori, i più determinanti dei quali derivano da attività umane che comprendono: sparizione e frammentazione di habitat, pratiche agricole esasperate verso produttività e standardizzazione, pesticidi, diminuzione della biodiversità floristica, che è allo stesso tempo causa e conseguenza della diminuzione di biodiversità della fauna impollinatrice. I nidi-trappola sono un valido strumento che può essere sfruttato sia a scopo di monitoraggio, sia a scopo applicativo per l'allevamento di api selvatiche, che sono una potenziale risorsa impiegabile specialmente in un contesto di agricoltura biologica con un'attenzione particolare alla conservazione della natura. In questa sperimentazione sono state messe a confronto alcune tipologie di nidi-trappola costruiti con differenti materiali e forme, disposti su due postazioni installate in luoghi diversi. I nidi sono stati classificati in 7 categorie con 80 cavità disponibili ciascuna : nidi da osservazione di 3 diversi formati, struttura impilabile in MDF con fori da 8 mm, struttura in MDF impilabile con fori misti, segmenti di Bamboo con fori misti, ceppo di legno con fori misti, segmenti di rami di Sambuco non forati, impasto di argilla e sabbia parzialmente forato. I risultati hanno evidenziato alcuni aspetti comuni per la preferenza del tipo di substrato colonizzato ed alcune differenze in termini di composizione di specie, dovute probabilmente a differenti composizioni dell'entomofauna già presente sul territorio. L'occupazione maggiore per entrambe le postazioni è stata riscontrata nei fusti di Bamboo. I risultati più scarsi sono stati ottenuti con l'impasto di argilla e sabbia, la cui difficoltà di preparazione non ne giustifica l'utilizzo pratico in quanto le specie riscontrate erano presenti anche negli altri substrati. I diametri di cavità preferiti sono stati quelli nel range di 4-6 mm mentre quelli superiori a 8 mm sono stati completamente trascurati, anche le cavità da 2 mm sono state occupate nel corso della stagione da alcune specie di Hylaeus e Ancistrocerus. La differenza evidente tra le postazioni è stata la netta prevalenza di sfecidi e vespoidei in una delle due località, che comunque si è rivelata la più ricca in specie, e di api del genere Osmia nell'altra.
ITA
ABSTRACT Insects and plants have always been strictly connected, therefore in many cases it is possible to talk about coevolution. Such a close relationship is particularly perceived nowadays, especially by farmers, in the negative aspect of plant protection. All this disregarding one of the key processes of plants' reproductive system: pollination. The latter has an important meaning not only for the conservation of vegetable species in both natural and semi-natural environments, but also for several aspects belonging to agriculture. Among the examples, we can mention forage pastures, the productivity and quality of both leguminous plants and fruit trees. Today we are invited to respond to the evident decline of pollinators, both in terms of abundance and species richness. This phenomenon is attributable to various factors, the most crucial ones are originated by human activities. These include the habitat disappearance and fragmentation, the increasingly stretching out of agricultural practices towards productivity and standardization, the careless use of pesticides and the decrease of plants biodiversity, which is at the same time cause and consequence of the decrease of pollinators. Trap-nests are a valuable tool to monitor and rear wild bees, which are a resource that can be used especially in an organic farming with a specific focus on the conservation of nature. In this experiment different kinds of trap-nests have been compared on the basis of different materials and shapes. Trap nests have also been places in two different locations and classified into 7 categories with 80 cavities each: nests for observation of 3 formats, stackable MDF pack with 8 mm holes, stackable MDF packs with mixed holes, mixed Bamboo segments, stump wood with mixed holes, undrilled Elder segments, mixture of clay and sand partially drilled. The results have highlighted some common aspects in terms of colonized substrate preference, and some differences regarding the composition of species, most likely caused by different insects fauna composition which characterizes the two territories. The greater colonization was found in Bamboo barrels. The poorest results were obtained with the mixture of clay and sand, whose difficulty of preparation does not justify its practical use because the species found were also present in the other substrates. The preferred cavities diameters were those in 4-6 mm range while those greater than 8 mm were completely neglected. Also the cavities of 2 mm were occupied in the course of the season by some species of Hylaeus and Ancistrocerus. The obvious difference between the locations was the prevalence of spider-wasp in one of two locations, which however proved to be the most rich in species, and bees of the genre Osmia in the other one.
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