The thesis in question aims to investigate the pragmatic characteristics of questions containing a clitic dislocation. Building on the issue previously addressed by other authors, who have questioned the reasons for the presence of dislocation even in contexts where its canonical function does not seem justified, we have examined how and for what purposes this linguistic phenomenon of dislocation is used by speakers in interrogative sentences in the Italian language. The goal of the research is not to achieve exhaustiveness on the topic but rather to analyze the phenomenon within a limited field of spoken language as a preliminary testing ground. The analyzed data were selected from an existing corpus, within which we focused on a restricted portion: the reference corpus for this research is the CLIPS corpus, "Corpora e Lessici di Italiano Parlato e Scritto." Two main ways of investigation guided our research: we first questioned whether the mechanism of dislocation contained in questions is linked to the pragmatic qualities of the referent, secondly, we explored the hypothesis that the pragmatic function of dislocation in questions could be related to its extension and orientation, which are linked to the questioner’s intention. During this research, we also formulated an hypothesis for the categorization of questions that goes beyond the definitions of 'polar' and 'alternative’, by introducing new parameters that allow us to integrate, on one hand, the hypotheses from previous literature, which served as our reference, and on the other, the types of questions encountered in the corpus analysis. Through this research, we ultimately arrived at two main conclusions. First, dislocation appears to be a tool for discourse cohesion not as a signal of the referent’s identifiability, but because it allows the speakers to evoke that referent even for the first time, placing it directly at the center of the speakers' attention. Second, the prominent pragmatic function of dislocation contained in questions seems to be its property of diambiguating the intention of the question itself, characterizing it as biased and oriented toward a request for confirmation from the questioner.

La tesi in questione è interessata ad indagare le caratteristiche pragmatiche delle domande con dislocazione. A partire dalla questione già presa in considerazione da altri autori, i quali si sono interrogati sulla causa della presenza dello strumento della dislocazione anche in situazioni nelle quali non sembra essere motivato dalla sua funzione canonica, abbiamo indagato come e con quali funzioni tale fenomeno linguistico della dislocazione venga utilizzato dai parlanti nelle frasi interrogative, all’interno del sistema della lingua italiana. La finalità della ricerca non è quella di raggiungere un criterio di esaustività sull’argomento, quanto piuttosto di analizzare il fenomeno all’interno di un ristretto campo del parlato, come primo spazio di prova. I dati analizzati sono infatti stati selezionati a partire da un corpus di dati già esistente, all’interno del quale, per la presente analisi, ci si è concentrati su una ristretta porzione: il corpus di dati preso come riferimento per la ricerca è il corpus CLIPS “Corpora e Lessici di Italiano Parlato e Scritto”. Per la ricerca e l’analisi sono state due le principali vie di indagine che hanno guidato le nostre riflessioni: con la prima via della nostra indagine ci siamo domandati se lo strumento della dislocazione all’interno delle domande fosse legato alle qualità pragmatiche del referente, con la seconda via della nostra indagine abbiamo invece sviluppato l’ipotesi che la funzione pragmatica della dislocazione all’interno di una domanda potesse essere legata alla sua estensione e orientamento, a loro volta legati all’intenzione del domandante. Nel corso di questa ricerca abbiamo inoltre elaborato un’ipotesi di catalogazione delle domande che andasse oltre le definizioni di ‘polare’ e ‘alternativa’, attraverso l’introduzione di nuovi parametri che permettessero di tenere insieme da un lato le ipotesi della letteratura precedente, che è stata per noi di riferimento, dall’altro i tipi di domande incontrati nell’analisi del corpus. Grazie a questa ricerca siamo infine giunti a due principali conclusioni. In primo luogo, la dislocazione sembrerebbe essere uno strumento di coesione discorsiva non in quanto segnale di identificabilità del referente che coinvolge, ma in quanto essa permette di evocare tale referente anche per la prima volta, ponendolo direttamente al centro dell’attenzione dei parlanti. In secondo luogo, la funzione pragmatica di rilievo della dislocazione all’interno delle domande sembrerebbe essere la possibilità di disambiguare l’intenzione della domanda stessa, caratterizzandola come orientata verso una richiesta di conferma da parte del domandante.

Domande con dislocazione. Un’indagine delle funzioni pragmatiche all’interno del corpus CLIPS.

TOMBOLATO, ELISA
2023/2024

Abstract

La tesi in questione è interessata ad indagare le caratteristiche pragmatiche delle domande con dislocazione. A partire dalla questione già presa in considerazione da altri autori, i quali si sono interrogati sulla causa della presenza dello strumento della dislocazione anche in situazioni nelle quali non sembra essere motivato dalla sua funzione canonica, abbiamo indagato come e con quali funzioni tale fenomeno linguistico della dislocazione venga utilizzato dai parlanti nelle frasi interrogative, all’interno del sistema della lingua italiana. La finalità della ricerca non è quella di raggiungere un criterio di esaustività sull’argomento, quanto piuttosto di analizzare il fenomeno all’interno di un ristretto campo del parlato, come primo spazio di prova. I dati analizzati sono infatti stati selezionati a partire da un corpus di dati già esistente, all’interno del quale, per la presente analisi, ci si è concentrati su una ristretta porzione: il corpus di dati preso come riferimento per la ricerca è il corpus CLIPS “Corpora e Lessici di Italiano Parlato e Scritto”. Per la ricerca e l’analisi sono state due le principali vie di indagine che hanno guidato le nostre riflessioni: con la prima via della nostra indagine ci siamo domandati se lo strumento della dislocazione all’interno delle domande fosse legato alle qualità pragmatiche del referente, con la seconda via della nostra indagine abbiamo invece sviluppato l’ipotesi che la funzione pragmatica della dislocazione all’interno di una domanda potesse essere legata alla sua estensione e orientamento, a loro volta legati all’intenzione del domandante. Nel corso di questa ricerca abbiamo inoltre elaborato un’ipotesi di catalogazione delle domande che andasse oltre le definizioni di ‘polare’ e ‘alternativa’, attraverso l’introduzione di nuovi parametri che permettessero di tenere insieme da un lato le ipotesi della letteratura precedente, che è stata per noi di riferimento, dall’altro i tipi di domande incontrati nell’analisi del corpus. Grazie a questa ricerca siamo infine giunti a due principali conclusioni. In primo luogo, la dislocazione sembrerebbe essere uno strumento di coesione discorsiva non in quanto segnale di identificabilità del referente che coinvolge, ma in quanto essa permette di evocare tale referente anche per la prima volta, ponendolo direttamente al centro dell’attenzione dei parlanti. In secondo luogo, la funzione pragmatica di rilievo della dislocazione all’interno delle domande sembrerebbe essere la possibilità di disambiguare l’intenzione della domanda stessa, caratterizzandola come orientata verso una richiesta di conferma da parte del domandante.
Questions containing a Clitic Dislocation. A Study of Pragmatic Functions in the CLIPS Corpus.
The thesis in question aims to investigate the pragmatic characteristics of questions containing a clitic dislocation. Building on the issue previously addressed by other authors, who have questioned the reasons for the presence of dislocation even in contexts where its canonical function does not seem justified, we have examined how and for what purposes this linguistic phenomenon of dislocation is used by speakers in interrogative sentences in the Italian language. The goal of the research is not to achieve exhaustiveness on the topic but rather to analyze the phenomenon within a limited field of spoken language as a preliminary testing ground. The analyzed data were selected from an existing corpus, within which we focused on a restricted portion: the reference corpus for this research is the CLIPS corpus, "Corpora e Lessici di Italiano Parlato e Scritto." Two main ways of investigation guided our research: we first questioned whether the mechanism of dislocation contained in questions is linked to the pragmatic qualities of the referent, secondly, we explored the hypothesis that the pragmatic function of dislocation in questions could be related to its extension and orientation, which are linked to the questioner’s intention. During this research, we also formulated an hypothesis for the categorization of questions that goes beyond the definitions of 'polar' and 'alternative’, by introducing new parameters that allow us to integrate, on one hand, the hypotheses from previous literature, which served as our reference, and on the other, the types of questions encountered in the corpus analysis. Through this research, we ultimately arrived at two main conclusions. First, dislocation appears to be a tool for discourse cohesion not as a signal of the referent’s identifiability, but because it allows the speakers to evoke that referent even for the first time, placing it directly at the center of the speakers' attention. Second, the prominent pragmatic function of dislocation contained in questions seems to be its property of diambiguating the intention of the question itself, characterizing it as biased and oriented toward a request for confirmation from the questioner.
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Descrizione: Elaborato definitivo di Tesi di Laurea per il Corso di Studi in Lettere. Studentessa Elisa Tombolato (matricola: 977845).
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