Il presente lavoro si propone di analizzare il pensiero etico e civile di Jan Patočka. Portavoce di Charta 77,questo autore opera nel contesto cecoslovacco ma la sua riflessione va oltre la mera critica al totalitarismo o al socialismo reale. La sua analisi, partendo dal concetto classico di cura dell'anima e dalla fenomenologia di Husserl, tocca i temi della democrazia, della crisi che è crisi dell'Europa e crisi della ragione. Si arriva così al fulcro della riflessione dell'autore, l'interrogativo sul senso. In un mondo dove il non-senso sembra una realtà incontestabile non si può cedere a questa maledizione ma è necessario renderla progetto. Qui risiede secondo Patočka il fondamento spirituale dell'Europa, quell'anima del progetto iniziale europeo che pare così difficilmente rintracciabile nel contesto odierno. Coloro che sono in grado di vivere nella problematicità del senso, che sono in grado di libertà a dispetto della finitudine, sono gli scampati, coloro che sopravvivono a questo perpetuo rovesciamento abbracciando un'esistenza autentica. In questo modo la libertà diventa azione, dissenso, vita nella verità. Se di opposizione alla menzogna si può parlare in un regime che lascia all'individuo soltanto la dimensione privata, il tema del senso e della sua problematicità può aprire nuove prospettive anche nella riflessione sull'Europa di oggi. Resta da chiedersi se questo atto di fede che Patočka richiede all'individuo sia una possibilità effettiva in grado di apportare cambiamenti significativi allo scenario attuale.

Pensiero etico e civile di Jan Patočka

FAENZA, ALESSANDRA
2013/2014

Abstract

Il presente lavoro si propone di analizzare il pensiero etico e civile di Jan Patočka. Portavoce di Charta 77,questo autore opera nel contesto cecoslovacco ma la sua riflessione va oltre la mera critica al totalitarismo o al socialismo reale. La sua analisi, partendo dal concetto classico di cura dell'anima e dalla fenomenologia di Husserl, tocca i temi della democrazia, della crisi che è crisi dell'Europa e crisi della ragione. Si arriva così al fulcro della riflessione dell'autore, l'interrogativo sul senso. In un mondo dove il non-senso sembra una realtà incontestabile non si può cedere a questa maledizione ma è necessario renderla progetto. Qui risiede secondo Patočka il fondamento spirituale dell'Europa, quell'anima del progetto iniziale europeo che pare così difficilmente rintracciabile nel contesto odierno. Coloro che sono in grado di vivere nella problematicità del senso, che sono in grado di libertà a dispetto della finitudine, sono gli scampati, coloro che sopravvivono a questo perpetuo rovesciamento abbracciando un'esistenza autentica. In questo modo la libertà diventa azione, dissenso, vita nella verità. Se di opposizione alla menzogna si può parlare in un regime che lascia all'individuo soltanto la dimensione privata, il tema del senso e della sua problematicità può aprire nuove prospettive anche nella riflessione sull'Europa di oggi. Resta da chiedersi se questo atto di fede che Patočka richiede all'individuo sia una possibilità effettiva in grado di apportare cambiamenti significativi allo scenario attuale.
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