The thesis focuses on the phenomenon of inbreeding in beef cattle breeds, comparing traditional pedigree-based methods with more recent genomic analyses. The primary objective is to assess the accuracy and effectiveness of both approaches in estimating the inbreeding coefficient and identifying the implications of this phenomenon on the health and productivity of cattle populations. Inbreeding, defined as the mating between individuals with common ancestors, can lead to what is known as "inbreeding depression," a phenomenon resulting in reduced reproductive and productive performance, while increasing the likelihood of genetic diseases and mortality. For this reason, it is crucial to monitor and manage the rate of inbreeding within farmed populations. The work is divided into two main parts: an internship phase carried out at the National Association of Piemontese Cattle Breeders (A.Na.Bo.Ra.Pi.), during which the operations of artificial insemination management and genetic selection were observed; and a bibliographic review aimed at comparing the advantages and limitations of pedigree-based and genomic techniques. Genomic analyses, compared to traditional ones, provide a more accurate estimate of kinship between individuals, overcoming the gaps and errors caused by incomplete or inaccurate pedigree data. The studies reviewed have shown that inbreeding has negative effects on the genetic quality and phenotypic traits of cattle. Genomics, on the other hand, has proven to be a more precise tool for managing inbreeding, allowing for better control of genetic variability and greater sustainability of cattle breeding in the long term.

La tesi si concentra sul fenomeno della consanguineità nelle razze bovine da carne, confrontando le metodologie tradizionali basate sul pedigree con le più recenti analisi genomiche. L’obiettivo primario è quello di valutare l’accuratezza e l’efficacia dei due approcci per stimare il coefficiente di consanguineità e individuare le implicazioni che questo fenomeno ha sulla salute e la produttività delle popolazioni bovine. La consanguineità, definita come l'accoppiamento tra individui con antenati comuni, può provocare la cosiddetta "depressione da consanguineità", un fenomeno che si traduce in una riduzione delle performance riproduttive e produttive, aumentando la probabilità di malattie genetiche e mortalità. Per questo motivo, è di fondamentale importanza monitorare e gestire il tasso di consanguineità all'interno delle popolazioni allevate. Il lavoro è diviso in due parti principali: una fase di tirocinio svolto presso l’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese (A.Na.Bo.Ra.Pi.), durante la quale sono state seguite le operazioni di gestione della fecondazione artificiale e della selezione genetica; e una parte di approfondimento bibliografico, volta a confrontare i vantaggi e i limiti delle tecniche basate sul pedigree e quelle genomiche. Le analisi di tipo genomico, rispetto a quelle tradizionali, offrono una stima più precisa della parentela tra individui, superando le lacune e gli errori derivanti dai dati di pedigree incompleti o inaccurati. Gli studi analizzati hanno dimostrato che l’inbreeding ha effetti negativi sulla qualità genetica e sulle caratteristiche fenotipiche dei bovini. La genomica si è invece rivelata uno strumento più accurato per la gestione dell’inincrocio, permettendo un miglior controllo della variabilità genetica e una maggiore sostenibilità degli allevamenti bovini nel lungo periodo.

La consanguineità nelle razze bovine da carne: confronto tra l'utilizzo dei pedigree e l'analisi genomica.

GARELLI, ALICE
2023/2024

Abstract

La tesi si concentra sul fenomeno della consanguineità nelle razze bovine da carne, confrontando le metodologie tradizionali basate sul pedigree con le più recenti analisi genomiche. L’obiettivo primario è quello di valutare l’accuratezza e l’efficacia dei due approcci per stimare il coefficiente di consanguineità e individuare le implicazioni che questo fenomeno ha sulla salute e la produttività delle popolazioni bovine. La consanguineità, definita come l'accoppiamento tra individui con antenati comuni, può provocare la cosiddetta "depressione da consanguineità", un fenomeno che si traduce in una riduzione delle performance riproduttive e produttive, aumentando la probabilità di malattie genetiche e mortalità. Per questo motivo, è di fondamentale importanza monitorare e gestire il tasso di consanguineità all'interno delle popolazioni allevate. Il lavoro è diviso in due parti principali: una fase di tirocinio svolto presso l’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese (A.Na.Bo.Ra.Pi.), durante la quale sono state seguite le operazioni di gestione della fecondazione artificiale e della selezione genetica; e una parte di approfondimento bibliografico, volta a confrontare i vantaggi e i limiti delle tecniche basate sul pedigree e quelle genomiche. Le analisi di tipo genomico, rispetto a quelle tradizionali, offrono una stima più precisa della parentela tra individui, superando le lacune e gli errori derivanti dai dati di pedigree incompleti o inaccurati. Gli studi analizzati hanno dimostrato che l’inbreeding ha effetti negativi sulla qualità genetica e sulle caratteristiche fenotipiche dei bovini. La genomica si è invece rivelata uno strumento più accurato per la gestione dell’inincrocio, permettendo un miglior controllo della variabilità genetica e una maggiore sostenibilità degli allevamenti bovini nel lungo periodo.
Inbreeding in beef cattle breeds: a comparison between pedigree methodologies and genomic analysis.
The thesis focuses on the phenomenon of inbreeding in beef cattle breeds, comparing traditional pedigree-based methods with more recent genomic analyses. The primary objective is to assess the accuracy and effectiveness of both approaches in estimating the inbreeding coefficient and identifying the implications of this phenomenon on the health and productivity of cattle populations. Inbreeding, defined as the mating between individuals with common ancestors, can lead to what is known as "inbreeding depression," a phenomenon resulting in reduced reproductive and productive performance, while increasing the likelihood of genetic diseases and mortality. For this reason, it is crucial to monitor and manage the rate of inbreeding within farmed populations. The work is divided into two main parts: an internship phase carried out at the National Association of Piemontese Cattle Breeders (A.Na.Bo.Ra.Pi.), during which the operations of artificial insemination management and genetic selection were observed; and a bibliographic review aimed at comparing the advantages and limitations of pedigree-based and genomic techniques. Genomic analyses, compared to traditional ones, provide a more accurate estimate of kinship between individuals, overcoming the gaps and errors caused by incomplete or inaccurate pedigree data. The studies reviewed have shown that inbreeding has negative effects on the genetic quality and phenotypic traits of cattle. Genomics, on the other hand, has proven to be a more precise tool for managing inbreeding, allowing for better control of genetic variability and greater sustainability of cattle breeding in the long term.
RUBIOLA, SELENE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/6448