Ambiente, cognizione e azione: Il caso del centro città di Torino

In this work we've studied the relationship between cognition and environment, with a focus on urban environment. The first part is about spatial cognition. We have summarized several conceptions of space and environment, and then we've made a report of the current and the past state of the scientific literature related to formation, characteristics and organization of spatial knowledge. We've described the components of spatial knowledge and the interaction between knowledge and spatial experience. Subsequently, we've analyzed the form of the spatial knowledge, its representation and the different constructs proposed by the researchers: from the famous cognitive map theory, introduced by Tolman in the 1949, to the more recent spatial mental models. We have discussed the functions of the representation in relation with explorative behavior and the environment perception. One of the most important notion is the Inter Representation Network (IRN) model that put in relation the internal representation with the external ones, as artifacts, affordances and body language. Mind and cognition have been conceive in a theoretical framework able to study in a realistic way the relationship individual-environment. In this sense we've proposed to see the individual as a subject situated in an environment with an embodied cognition. We've introduced the notion of affordance, from its original meanings, due to James Gibson's work, to its modern ones, in which affordance is conceived as a relationship between the environment and the agent. The second part of our work is about the study of the relationship between city and cognition. We've reported the main researches on the mental image of the city: Kevin Lynch's fundamental work, from which emerged the five elements that structure the mental image (landmark, paths, districts, nodes, edges), and the concept of legibility; Jack Nasar's following works about the evaluative image of the city and environmental pleasantness; Juval Portugali's researches that have highlighted the link between affordance and legibility, offering a more complex point of view for studying the image of the city. We've finally described our empirical work conducted in the Turin city center, aimed at investigating the mental images of residents, worker and visitors of the city, in relation not only with the formal component of the image of the city, but also with the semantic, evaluative and pragmatic, components of the image. This study has been conducted by administering a questionnaire in which was asked to respond to questions related to city perception, the activity carried out in the city, pleasant and unpleasant aspects, landmark, paths and so on. Our work revealed a definite and distinctive image of the city center, with positive evaluative connotations. In some way our results are similar to those obtained by Lynch and Nasar. Besides the Turin city center is conceived as a multifunctional place, suitable for several kinds of action, according to individual needs and goals.

Nel presente lavoro abbiamo esaminato il rapporto tra individuo e ambiente, in particolare nel contesto urbano. La prima parte del lavoro è dedicata alla cognizione spaziale. Dopo aver illustrato le varie concezioni di spazio e di ambiente, sia in senso macro che micro, è stato fatto un resoconto dello stato attuale e passato della letteratura scientifica relativa alla formazione, le caratteristiche e l'organizzazione della conoscenza spaziale; sono state descritte le sue componenti e l'interazione fra conoscenza ed esperienza spaziale. Particolare attenzione è stata poi dedicata alla forma della conoscenza spaziale, alla sua rappresentazione e ai vari costrutti proposti in questo senso in letteratura: dal famoso concetto di mappa cognitiva, introdotto da Tolman nel 1949, ai più recenti modelli mentali. Si sono discusse le loro funzioni in relazione al comportamento esplorativo e alla percezione dell'ambiente. Una nozione innovativa all'interno del panorama di teorie presentate, è il modello dell'Inter Representation Networks (IRN), che mette in relazione le rappresentazioni interne con quelle esterne, ossia con gli artefatti, le affordance e il linguaggio corporeo. La cognizione e la mente sono state pertanto concepite all'interno di una cornice teorica in grado di studiare e comprendere realmente la relazione individuo-ambiente. In questo senso si è proposto di pensare all'individuo come a un soggetto situato in un ambiente con una cognizione incorporata. È stato così introdotto il concetto di affordance, dai suoi significati originali, dovuti al lavoro di James Gibson, a quelli più moderni, in cui è concepito come una relazione fra l'ambiente e l'agente. La seconda parte è dedicata nel dettaglio allo studio della relazione fra città e cognizione. Sono stati riportati i principali studi sull'immagine mentale della città: la fondamentale e storica ricerca di Kevin Lynch, da cui sono emersi i cinque elementi che vanno a strutturare l'immagine mentale (punti di riferimento, percorsi, distretti, confini, nodi), oltre che il concetto di leggibilità; i successivi lavori di Jack Nasar sull'immagine valutativa e la piacevolezza ambientale; le ricerche di Juval Portugali, che hanno messo in luce il legame fra il concetto di affordance e quello di leggibilità offrendo un punto di vista più complesso per lo studio dell'immagine della città. Abbiamo infine descritto il lavoro empirico condotto nel centro città di Torino finalizzato allo studio dell'immagine mentale di residenti, lavoratori e visitatori, in relazione non solo all'aspetto formale della città, ma anche all'aspetto semantico, valutativo e pragmatico dell'immagine. Tale studio è stato condotto con la somministrazione di un questionario in cui ai soggetti era chiesto di rispondere ad alcune domande relative alla percezione della città, le azioni svolte al suo interno, gli aspetti gradevoli e sgradevoli, i punti di riferimento, i percorsi e così via. Il lavoro ha fatto emergere un'immagine mentale del centro città definita e distintiva, accompagnata da connotazioni valutative positive. In un certo senso i risultati sono simili a quelli ottenuti negli studi di Lynch prima e di Nasar poi. Il centro città Torinese è inoltre concepito come un centro multifunzionale, adatto per svolgere azioni di tipo diverso, a seconda dei bisogni e degli obiettivi individuali.