The thesis is dedicated to the history of the Longobard Duchy and Principality of Benevento in light of the perspectives proposed by the most recent historiography. The main aim of the research is to highlight both the peculiarities and the similarities of the Beneventan reality compared to the rest of the Longobard Kingdom. The chronological framework spans from the foundation of the duchy itself in 571 to the death of Arechi II in 787. The research is structured into three chapters, corresponding to the three fundamental areas of investigation for understanding the political-institutional history of the Duchy (later Principality) of Benevento: the political actions of the dukes and prince; the relations with ecclesiastical entities in the territory, with particular reference to monasteries; and the ideological representation of power. The first chapter focuses on the practice of resolving legal disputes concerning land ownership and various types of property; the presence or absence of judicial assemblies at the ducal palace; the political and ideological reasons for the transition from the institutional form of the duchy to that of the principality, carried out by Arechi II in 774. The second chapter explores the reorganization process of the ecclesiastical fabric in southern Italy, and particularly in the Duchy of Benevento, following the Longobard conquest; the donation and influence strategies towards monasteries adopted by dukes and aristocrats; the work of the abbot of the monastery and church of Santa Sofia ad Ponticellum, Zaccaria, and the particularity of his political connection with Dukes Romuald II and Gisulfo II; the political value of the foundation of the female monastery of Santa Sofia in Benevento, initiated by Arechi II. Lastly, the third chapter is dedicated to the political significance of the marital alliances made by the Dukes of Benevento; the peculiarities of coinage in the duchy; and the transfer of relics to the capital—topics that help better understand the political dynamics outlined in the previous two chapters. The research draws on a wide range of scholarship, which has been particularly lively over the last three decades. The scope of these works ranges from the analysis of the general context of the Longobard Kingdom to a more specific focus on the Beneventan context, with particular attention to old and new issues such as taxation, the administration of justice, and the ideological constructions produced by political institutions. Modern bibliography has been complemented by the consultation of primary sources, including: monastic documents, such as those collected in the Chronicon Sanctae Sophiae; collections of diplomas, such as the Codice Diplomatico Longobardo; hagiographic sources, such as the Vita Barbati episcopi Beneventi; chronicles by various authors, such as the fundamental Historia Langobardorum by Paolo Diacono and the Historia Langobardorum Beneventanorum written by Erchemperto. Additionally, archaeological contributions have also been consulted, providing data that prove useful for comparison with documentary sources.

La tesi è dedicata alla storia del Ducato e del Principato longobardo di Benevento alla luce delle prospettive proposte dalla storiografia più recente. La finalità principale della ricerca è mettere in evidenza sia le particolarità sia le analogie della realtà beneventana rispetto al resto del Regno longobardo. L’arco cronologico di riferimento va dalla fondazione del ducato stesso nel 571 sino alla morte di Arechi II nel 787. La ricerca è strutturata in tre capitoli, corrispondenti ai tre nuclei di indagine fondamentali per comprendere la storia politico-istituzionale del ducato (poi principato) di Benevento: le modalità di azione politica dei duchi e del principe; i rapporti con gli enti ecclesiastici sul territorio, con particolare riferimento ai monasteri; la rappresentazione ideologica del potere. Il primo capitolo si concentra sulla prassi di risoluzione delle controversie giuridiche relative al possesso della terra e di beni di varia natura; la presenza o meno delle assemblee giudicanti presso il palazzo ducale; i motivi politici e ideologici del passaggio dalla forma istituzionale del ducato a quella del principato, operato da Arechi II nel 774. Il secondo capitolo approfondisce il processo di riorganizzazione del tessuto ecclesiastico nel meridione italiano, ed in particolare nel Ducato di Benevento, in seguito alla conquista longobarda; le strategie di donazione e di influenza nei confronti dei monasteri adottate da duchi e aristocratici; l’opera dell’abate del monastero e della chiesa di Santa Sofia ad Ponticellum, Zaccaria, e la particolarità del suo legame politico con i duchi Romualdo II e Gisulfo II; il valore politico della fondazione del monastero femminile di Santa Sofia a Benevento per iniziativa di Arechi II. Infine, il terzo capitolo è dedicato al valore politico dei legami matrimoniali stretti dai duchi di Benevento; alle peculiarità della monetazione nel ducato; allo spostamento di reliquie verso la capitale, temi che consentono di comprendere meglio le dinamiche politiche delineate nei due capitoli precedenti. La ricerca si basa su un’ampia che nell’ultimo trentennio è stata particolarmente vivace. Il taglio di questi lavori varia dall’analisi del contesto generale del Regno longobardo sino ad un interesse più specifico per il contesto beneventano, con un’attenzione specifica per vecchi e nuovi problemi quali il fisco, l’amministrazione della giustizia e le costruzioni ideologiche prodotte dalle istituzioni politiche. Alla bibliografia moderna è stata affiancata la consultazione delle fonti dirette, fra cui: documenti monastici, come quelli raccolti nel Chronicon Sanctae Sophiae; raccolte di diplomi, come il Codice Diplomatico Longobardo; fonti agiografiche, come la Vita Barbati episcopi Beneventi; cronache di vari autori, come la fondamentale Historia Langobardorum di Paolo Diacono e la Historia Langobardorum Beneventanorum scritta da Erchemperto. Inoltre, sono stati consultati anche contributi archeologici, i cui dati risultano utili per un confronto con le fonti documentarie.

Benevento longobarda: autonomia politica, realtà monastica e rappresentazione del potere dai duchi ad Arechi II (secoli VI-VIII)

FADDA, GIACOMO
2023/2024

Abstract

La tesi è dedicata alla storia del Ducato e del Principato longobardo di Benevento alla luce delle prospettive proposte dalla storiografia più recente. La finalità principale della ricerca è mettere in evidenza sia le particolarità sia le analogie della realtà beneventana rispetto al resto del Regno longobardo. L’arco cronologico di riferimento va dalla fondazione del ducato stesso nel 571 sino alla morte di Arechi II nel 787. La ricerca è strutturata in tre capitoli, corrispondenti ai tre nuclei di indagine fondamentali per comprendere la storia politico-istituzionale del ducato (poi principato) di Benevento: le modalità di azione politica dei duchi e del principe; i rapporti con gli enti ecclesiastici sul territorio, con particolare riferimento ai monasteri; la rappresentazione ideologica del potere. Il primo capitolo si concentra sulla prassi di risoluzione delle controversie giuridiche relative al possesso della terra e di beni di varia natura; la presenza o meno delle assemblee giudicanti presso il palazzo ducale; i motivi politici e ideologici del passaggio dalla forma istituzionale del ducato a quella del principato, operato da Arechi II nel 774. Il secondo capitolo approfondisce il processo di riorganizzazione del tessuto ecclesiastico nel meridione italiano, ed in particolare nel Ducato di Benevento, in seguito alla conquista longobarda; le strategie di donazione e di influenza nei confronti dei monasteri adottate da duchi e aristocratici; l’opera dell’abate del monastero e della chiesa di Santa Sofia ad Ponticellum, Zaccaria, e la particolarità del suo legame politico con i duchi Romualdo II e Gisulfo II; il valore politico della fondazione del monastero femminile di Santa Sofia a Benevento per iniziativa di Arechi II. Infine, il terzo capitolo è dedicato al valore politico dei legami matrimoniali stretti dai duchi di Benevento; alle peculiarità della monetazione nel ducato; allo spostamento di reliquie verso la capitale, temi che consentono di comprendere meglio le dinamiche politiche delineate nei due capitoli precedenti. La ricerca si basa su un’ampia che nell’ultimo trentennio è stata particolarmente vivace. Il taglio di questi lavori varia dall’analisi del contesto generale del Regno longobardo sino ad un interesse più specifico per il contesto beneventano, con un’attenzione specifica per vecchi e nuovi problemi quali il fisco, l’amministrazione della giustizia e le costruzioni ideologiche prodotte dalle istituzioni politiche. Alla bibliografia moderna è stata affiancata la consultazione delle fonti dirette, fra cui: documenti monastici, come quelli raccolti nel Chronicon Sanctae Sophiae; raccolte di diplomi, come il Codice Diplomatico Longobardo; fonti agiografiche, come la Vita Barbati episcopi Beneventi; cronache di vari autori, come la fondamentale Historia Langobardorum di Paolo Diacono e la Historia Langobardorum Beneventanorum scritta da Erchemperto. Inoltre, sono stati consultati anche contributi archeologici, i cui dati risultano utili per un confronto con le fonti documentarie.
Lombard Benevento: political autonomy, monastic reality, and representation of power from the dukes to Arechi II (6th-8th centuries)
The thesis is dedicated to the history of the Longobard Duchy and Principality of Benevento in light of the perspectives proposed by the most recent historiography. The main aim of the research is to highlight both the peculiarities and the similarities of the Beneventan reality compared to the rest of the Longobard Kingdom. The chronological framework spans from the foundation of the duchy itself in 571 to the death of Arechi II in 787. The research is structured into three chapters, corresponding to the three fundamental areas of investigation for understanding the political-institutional history of the Duchy (later Principality) of Benevento: the political actions of the dukes and prince; the relations with ecclesiastical entities in the territory, with particular reference to monasteries; and the ideological representation of power. The first chapter focuses on the practice of resolving legal disputes concerning land ownership and various types of property; the presence or absence of judicial assemblies at the ducal palace; the political and ideological reasons for the transition from the institutional form of the duchy to that of the principality, carried out by Arechi II in 774. The second chapter explores the reorganization process of the ecclesiastical fabric in southern Italy, and particularly in the Duchy of Benevento, following the Longobard conquest; the donation and influence strategies towards monasteries adopted by dukes and aristocrats; the work of the abbot of the monastery and church of Santa Sofia ad Ponticellum, Zaccaria, and the particularity of his political connection with Dukes Romuald II and Gisulfo II; the political value of the foundation of the female monastery of Santa Sofia in Benevento, initiated by Arechi II. Lastly, the third chapter is dedicated to the political significance of the marital alliances made by the Dukes of Benevento; the peculiarities of coinage in the duchy; and the transfer of relics to the capital—topics that help better understand the political dynamics outlined in the previous two chapters. The research draws on a wide range of scholarship, which has been particularly lively over the last three decades. The scope of these works ranges from the analysis of the general context of the Longobard Kingdom to a more specific focus on the Beneventan context, with particular attention to old and new issues such as taxation, the administration of justice, and the ideological constructions produced by political institutions. Modern bibliography has been complemented by the consultation of primary sources, including: monastic documents, such as those collected in the Chronicon Sanctae Sophiae; collections of diplomas, such as the Codice Diplomatico Longobardo; hagiographic sources, such as the Vita Barbati episcopi Beneventi; chronicles by various authors, such as the fundamental Historia Langobardorum by Paolo Diacono and the Historia Langobardorum Beneventanorum written by Erchemperto. Additionally, archaeological contributions have also been consulted, providing data that prove useful for comparison with documentary sources.
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