In molti istituti penitenziari sono attivi differenti programmi rieducativi per i detenuti, in particolare, nella II Casa di Reclusione di Milano Bollate, si svolge quello di ¿Cavalli in carcere¿. Alcuni studi, utilizzando un approccio sia qualitativo che quantitativo, hanno rilevato come l'introduzioni di animali, specialmente di equini, all'interno dell'ostico ambiente detentivo, abbia effetti benefici sui rei che hanno preso parte al trattamento. L'obiettivo dei programmi di recupero dei condannati a pena detentiva è il miglioramento nelle funzioni cognitive, emotive, relazionali e comportamentali utili nei rapporti intrapersonali e interpersonali. Lo scopo dell'attività, infine è il reinserimento sociale dell'attore di reato, tramite la partecipazione al corso di formazione da artiere ippico, dando così opportunità di lavoro esterne al carcere e andando a colmare la carenza di figure professionali, presente in ambiente equestre. Si rimarca la presenza di una scarsa ricerca scientifica in merito, che renda valide le ipotesi sino ad ora sperimentate. Saranno evidenziati inoltre, i punti di forza, le complessità e le criticità che si presentano nell'applicare interventi rieducativi con i cavalli negli istituti di pena.
Utilizzo dei cavalli come fattore rieducativo nel contesto detentivo. L'esempio del carcere di Bollate.
ENRICI, ELENA
2013/2014
Abstract
In molti istituti penitenziari sono attivi differenti programmi rieducativi per i detenuti, in particolare, nella II Casa di Reclusione di Milano Bollate, si svolge quello di ¿Cavalli in carcere¿. Alcuni studi, utilizzando un approccio sia qualitativo che quantitativo, hanno rilevato come l'introduzioni di animali, specialmente di equini, all'interno dell'ostico ambiente detentivo, abbia effetti benefici sui rei che hanno preso parte al trattamento. L'obiettivo dei programmi di recupero dei condannati a pena detentiva è il miglioramento nelle funzioni cognitive, emotive, relazionali e comportamentali utili nei rapporti intrapersonali e interpersonali. Lo scopo dell'attività, infine è il reinserimento sociale dell'attore di reato, tramite la partecipazione al corso di formazione da artiere ippico, dando così opportunità di lavoro esterne al carcere e andando a colmare la carenza di figure professionali, presente in ambiente equestre. Si rimarca la presenza di una scarsa ricerca scientifica in merito, che renda valide le ipotesi sino ad ora sperimentate. Saranno evidenziati inoltre, i punti di forza, le complessità e le criticità che si presentano nell'applicare interventi rieducativi con i cavalli negli istituti di pena.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
750412_tesidastampare.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
601.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
601.39 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/64321