The Arabic term libās expresses everything about attire, it means "what hides or covers". The male headgear represents one of its elements and actually, it is the topic of this final presentation. During Muslim history, the male headgear possesses special skills, almost chameleon's ones in its appearance , and, at the same time, its substance, its value and its importance are sturdy and solid. By the passing of time, its features change, its fabrics enhance, but it has never stopped to be one of the most important and distinctive elements in the Muslim fashion, starting from the Prophet's time, until the caliphates' age, during Mamluk dynasty, and during Ottoman Empire too. The headgear was a relevant instrument through which Muslims and no-Muslims were distinguished (in and out Empires borders), and it has survived at the West fashion impact, turning out to be almost a winner: it has become a powerful identity expression. Still today, crossing the sweeping desert, in the Bedouin Morocco, it might happen to hear the proverb tiǧān al-'arab, that is "the Arab's crowns", voice and warning of its great value: it is such a fascinating garment and it has so many nuances and meanings, that it is, of course, a fashion element, but it is not at all a slave of its trends.
Il termine libās indica tutto ciò che riguarda l'abbigliamento, ossia "ciò che nasconde o copre le pudenda". Tra questi elementi si inserisce anche il copricapo maschile, argomento della presente tesi. Nella storia del mondo musulmano, il copricapo maschile è uno dei capi più duttili e multiformi. Ha qualità quasi camaleontiche nella sua esteriorità, ed è allo stesso tempo solido e fermo nella sostanza, nel suo valore e significato. Di epoca in epoca le sue forme cambiano, i tessuti si impreziosiscono, le tipologie variano, ma non cessa mai di essere uno dei tratti distintivi del costume musulmano, dai tempi del Profeta, all'epoca dei califfati, in epoca mamelucca ed anche in epoca ottomana. Il copricapo è stato anche strumento che ha distinto i musulmani da i non musulmani (fuori e dentro i confini degli imperi), sopravvivendo anche all'impatto con la moda occidentale, uscendone addirittura vincitore: esso è diventato, all'occorrenza, una potente forma di espressione identitaria. Viene, poi, assorbito e rivisitato da quella stessa Europa colonialista, attraverso i grandi nomi di Poiret ed Erté che ne fanno un capo d'abbigliamento simbolo della donna degli anni '20: una nuova figura libera e sicura di sé. Ancora oggi, passando per l'immenso deserto, vi potrà capitare di udire nel Marocco beduino il proverbio tiǧān al-'arab, ovvero "le corone degli arabi", voce e monito del suo grande valore: elemento così affascinante e ricco di sfumature e significati, da essere parte della moda, ma non schiavo delle sue tendenze.
LE CORONE DEGLI ARABI: STORIA DEL COPRICAPO MASCHILE DAL MONDO MUSULMANO ALL'EUROPA DEGLI ANNI '20
SOTTIMANO, CHIARA
2013/2014
Abstract
Il termine libās indica tutto ciò che riguarda l'abbigliamento, ossia "ciò che nasconde o copre le pudenda". Tra questi elementi si inserisce anche il copricapo maschile, argomento della presente tesi. Nella storia del mondo musulmano, il copricapo maschile è uno dei capi più duttili e multiformi. Ha qualità quasi camaleontiche nella sua esteriorità, ed è allo stesso tempo solido e fermo nella sostanza, nel suo valore e significato. Di epoca in epoca le sue forme cambiano, i tessuti si impreziosiscono, le tipologie variano, ma non cessa mai di essere uno dei tratti distintivi del costume musulmano, dai tempi del Profeta, all'epoca dei califfati, in epoca mamelucca ed anche in epoca ottomana. Il copricapo è stato anche strumento che ha distinto i musulmani da i non musulmani (fuori e dentro i confini degli imperi), sopravvivendo anche all'impatto con la moda occidentale, uscendone addirittura vincitore: esso è diventato, all'occorrenza, una potente forma di espressione identitaria. Viene, poi, assorbito e rivisitato da quella stessa Europa colonialista, attraverso i grandi nomi di Poiret ed Erté che ne fanno un capo d'abbigliamento simbolo della donna degli anni '20: una nuova figura libera e sicura di sé. Ancora oggi, passando per l'immenso deserto, vi potrà capitare di udire nel Marocco beduino il proverbio tiǧān al-'arab, ovvero "le corone degli arabi", voce e monito del suo grande valore: elemento così affascinante e ricco di sfumature e significati, da essere parte della moda, ma non schiavo delle sue tendenze.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
749956_tesichiarasottimano.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.29 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.29 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/64303