Il tema del flaneur in Sbarbaro e Montale

Il lavoro indaga sul rapporto di relazioni e influenze che intrattengono le opere di Camillo Sbarbaro e Eugenio Montale, rapporto frequentemente segnalato dalla critica ma mai analizzato a fondo. Concetto chiave del lavoro è quello delle ¿¿affinità terragne, di radice e non di frutto¿¿ (la definizione fu data da Montale in una intervista), cioè l'idea che, sebbene molto diverse negli sviluppi, le opere poetiche dei due liguri affondino le radici in un terreno (filosofico e culturale) comune. Si vuole dimostrare come la visione del mondo di Sbarbaro, di cui la sua poesia si fa espressione, sia il punto di partenza da cui muove Montale, il quale riprende la condizione esistenziale dipinta da Sbarbaro e la sviluppa aggiungendoci aperture del tutto assenti in quest'ultimo. Per dimostrare questa tesi il lavoro analizza e confronta poesie tratte da Pianissimo e da Ossi di seppia (libri nei quali la vicinanza tra i due poeti è massima) accomunate dalla presenza della figura del Flaneur.