This thesis focuses on Giovan Francesco Costa, a Venetian architect, scenographer and engraver who lived between 1711 and 1772. For a long time his artistic activity was considered of minor interest, moreover critics preferred the series of prints entitled Delle Delicie del fiume Brenta. This dissertation is based on the careful analysis and of Costa's years in Turin (1742-1743), when he worked for the Teatro Regio and he made the archeological series of engravings, which are conserved in a unique copy at the National Library in Turin. A comparison with Venetian tradition has allowed to better understand Costa's role and importance in the context of Eighteenth- Century culture.
Scopo di questo elaborato è stato l'indagine del percorso di Giovan Francesco Costa, architetto, scenografo e incisore veneziano vissuto tra il 1711 e il 1772. La sua attività artistica è stata a lungo considerata di secondo piano nell'ambito della cultura figurativa veneziana, gli studi inoltre hanno soprattutto privilegiato l'analisi della sua serie di vedute Delle Delicie del fiume Brenta. Nella tesi si sono analizzate e contestualizzate le opere del periodo torinese (1742-1743), in particolare le scenografie eseguite per il Teatro Regio e la serie di incisioni archeologiche, conservata in unica copia alla Biblioteca Nazionale di Torino, a confronto con il vedutismo veneziano, arrivando a una più convincente messa a fuoco del percorso e dell'importanza dell'artista.
Giovan Francesco Costa (1711-1772): il percorso di uno scenografo, incisore e architetto tra Venezia e Torino
MONTANARO, MICHELA
2013/2014
Abstract
Scopo di questo elaborato è stato l'indagine del percorso di Giovan Francesco Costa, architetto, scenografo e incisore veneziano vissuto tra il 1711 e il 1772. La sua attività artistica è stata a lungo considerata di secondo piano nell'ambito della cultura figurativa veneziana, gli studi inoltre hanno soprattutto privilegiato l'analisi della sua serie di vedute Delle Delicie del fiume Brenta. Nella tesi si sono analizzate e contestualizzate le opere del periodo torinese (1742-1743), in particolare le scenografie eseguite per il Teatro Regio e la serie di incisioni archeologiche, conservata in unica copia alla Biblioteca Nazionale di Torino, a confronto con il vedutismo veneziano, arrivando a una più convincente messa a fuoco del percorso e dell'importanza dell'artista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/64165