BACKGROUND: the treatment of benign thyroid nodules might be necessary if compressive symptoms or cosmetic damage were to appear. Although surgery is best to obtain a permanent solution, the risk of complications, contraindications and patients’ refusal must be taken into account. The main alternative is RAI treatment, being non-invasive; nevertheless its use has been limited and it could have some contraindications. Recently, mini-invasive percutaneous techniques have been applied in the treatment of thyroid nodules, since they are less invasive and have a lower complication rate; among these, RFA (which is the subject of our study) has been used in Italy to treat benign functioning or non-functioning thyroid nodules, showing positive results. Even though some Authors have suggested a possible correlation between technique success and intrinsic and/or extrinsic nodules features, only few studies linger on this subject. PURPOSE: to confirm the efficacy of radiofrequency ablation (RFA) in the treatment of benign thyroid nodules, we evaluated as primary outcomes: the technical success, defined as the achievement of a volume reduction rate (VRR) 75% at 12 months after RFA; the clinical success, defined as complete when total resolution of compressive symptoms (compressive score 0-10) and cosmetic damage (cosmetic score 1-4) is achieved. The secondary outcome was evaluated with a retrospective study of the correlation between the technical success and specific pre-treatment features of the nodules, in order to identify positive predictive factors of technical success and which nodules characteristics were linked to a better response to treatment. METHODS: this retrospective study included 119 patients (99 females, 20 males, 51.514.4 years) with benign thyroid nodules, causing compressive and/or cosmetic symptoms, treated in our Hospital (Divisione di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo U., AOU “Città della Salute e della Scienza” in Torino) between October 2014 and December 2018; clinical and US features before and after RFA were evaluated by US examination at 1, 3, 6, 12 months and annually thereafter up to 48 months. RESULTS: the median nodular volume showed a significant decrease since the first month (22.4 mL pre-treatment volume vs 11.7 ml 1 month of follow-up) to 24 months of follow-up (p < 0.001 for all follow-up times); the median VRR was 47.1%, 55.3%, 61.2%, 67.6%, 72.8%, 71.3%, 62.9% at 1-3-6-12-24-36-48 months of follow-up respectively, showing a progressive significant improvement during a 24 months follow-up (VRRs 1 vs 3 months, 3 vs 6 months and 6 vs 12 months p < 0.001, 12 vs 24 months p = 0.05) while no significant differences between VVRs at 24 vs 36 months and 36 vs 48 months were observed. Complete resolution was detected in 64.35% of patients, while only partial resolution was present in the rest of the subjects (35.65%). Neck circumference was reduced as well in comparison to pre-treatment (p < 0.001). Lower pre-treatment neck circumference (37.5 vs 36.0 cm, p = 0.01) was a positive predictor of VRR 75% at 12 months, while cystic 50-90% echostructure (HR 2.48, p 0.046) and pre-treatment volume >22.4 mL (HR 0.54, p 0.036) were independent positive and negative predictors of technical success respectively. VRR1m (one-month post RFA VRR > 50%) represented the best positive predictor of technical success, though it can only be evaluated after treatment. CONCLUSIONS: this study confirmed the efficacy of RFA in the treatment of benign thyroid nodules and pointed out that pre-treatment nodules selection based upon volume and echostructural features could lead to better long-term response.
BACKGROUND: la patologia nodulare benigna tiroidea, nel caso di sintomi compressivi e/o estetici, può necessitare di trattamento. Pur rappresentando la soluzione definitiva, la chirurgia deve tener conto del rischio di complicanze, delle possibli controindicazioni o del rifiuto del paziente; l’alternativa non invasiva, la terapia radiometabolica con 131-I, ha un impiego limitato e non è priva di controindicazioni. Negli ultimi anni sono state applicate ai noduli tiroidei alcune tecniche mini-invasive percutanee con un profilo vantaggioso per invasività e complicanze, tra cui la termoablazione a radiofrequenze (RFA); questa, oggetto dello studio, trova indicazione in Italia nei noduli benigni, funzionanti e non, con buoni risultati. Alcuni Autori hanno supposto che la riuscita del trattamento sia legata a fattori intrinseci ed estrinseci alla formazione nodulare, ma solo pochi studi finora si sono soffermati su questa correlazione. OBIETTIVI: allo scopo di confermare l’efficacia della RFA nel trattamento dei noduli tiroidei benigni, sono stati valutati come outcome primari: il successo tecnico, definito dal raggiungimento di una volume reduction rate (VRR) 75% a 12 mesi post-RFA; il successo clinico, definito completo se porta alla totale risoluzione dei sintomi compressivi (score compressivo 0-10) ed estetici (score estetico 1-4). Come outcome secondario è stata indagata in maniera retrospettiva l’esistenza di una correlazione tra successo tecnico e determinati fattori clinici ed ecografici nodulari, con l’obiettivo di individuare quali di questi consentano di selezionare, prima della procedura, le lesioni nodulari che potrebbero maggiormente beneficiarne. MATERIALI E METODI: sono stati raccolti retrospettivamente i dati di 119 pazienti (99 femmine, 20 maschi; 51.5±14.4 anni) con formazioni nodulari benigne tiroidee che, per disturbi di tipo compressivo e/o estetico, sono state sottoposte a RFA, tra ottobre 2014 e dicembre 2018, presso il centro di Divisione di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo U., AOU “Città della Salute e della Scienza” di Torino; i parametri clinici ed ecografici dei pazienti sono stati valutati pre-RFA e poi a 1, 3, 6, 12 mesi post-RFA, quindi annualmente fino a un massimo di 48 mesi. RISULTATI: il volume nodulare mediano ha mostrato una notevole riduzione dal 1 mese post-RFA (22.4 mL basale vs 11.7 mL 1 mese), per poi proseguire fino a 24 mesi (5.7 mL, p<0.001); la VRR mediana era 47.10%, 55.3%, 61.2%, 67.6%, 72.8%, 71.3%, 62.9% rispettivamente a 1-3-6-12-24-36-48 mesi, dimostrando un miglioramento progressivo fino a 24 mesi di follow-up (VRR 1 vs 3 mesi, 3 vs 6 mesi e 6 vs 12 mesi: p<0.001; 12 vs 24 mesi: p=0.05) e nessuna differenza statisticamente significativa tra 24-36 e 36-48 mesi. Il successo clinico è risultato completo nel 64.35% dei casi e parziale nel restante 35.65%, con anche una riduzione del girocollo (p<0.001). Un valore inferiore di girocollo pre-trattamento (37.5 vs 36.0 cm, p=0.01) si è dimostrato un fattore predittore positivo di VRR ≥ 75% a 12 mesi, mentre l’ecostruttura macrocistica (HR 2.48, p=0.046) e il volume basale > 22.4 mL (HR 0.54, p=0.036) sono risultati, rispettivamente in maniera positiva e negativa, fattori predittori indipendenti di buona riuscita del trattamento. La VRR1m (VRR ≥ 50% a 1 mese) rappresenta il miglior predittore positivo di successo tecnico, ma è valutabile solo post-trattamento. CONCLUSIONI: questo studio ha confermato l’efficacia della RFA nel trattamento dei noduli benigni tiroidei, evidenziando inoltre che la selezione pre-trattamento dei noduli, sulla base di fattori riguardanti volume ed ecostruttura, potrebbe migliorare la risposta sul lungo termine.
Termoablazione a radiofrequenze nei noduli tiroidei benigni: fattori clinici ed ecografici predittori di riduzione volumetrica. Esperienza di un singolo centro.
FRANZIN, ANGELICA
2019/2020
Abstract
BACKGROUND: la patologia nodulare benigna tiroidea, nel caso di sintomi compressivi e/o estetici, può necessitare di trattamento. Pur rappresentando la soluzione definitiva, la chirurgia deve tener conto del rischio di complicanze, delle possibli controindicazioni o del rifiuto del paziente; l’alternativa non invasiva, la terapia radiometabolica con 131-I, ha un impiego limitato e non è priva di controindicazioni. Negli ultimi anni sono state applicate ai noduli tiroidei alcune tecniche mini-invasive percutanee con un profilo vantaggioso per invasività e complicanze, tra cui la termoablazione a radiofrequenze (RFA); questa, oggetto dello studio, trova indicazione in Italia nei noduli benigni, funzionanti e non, con buoni risultati. Alcuni Autori hanno supposto che la riuscita del trattamento sia legata a fattori intrinseci ed estrinseci alla formazione nodulare, ma solo pochi studi finora si sono soffermati su questa correlazione. OBIETTIVI: allo scopo di confermare l’efficacia della RFA nel trattamento dei noduli tiroidei benigni, sono stati valutati come outcome primari: il successo tecnico, definito dal raggiungimento di una volume reduction rate (VRR) 75% a 12 mesi post-RFA; il successo clinico, definito completo se porta alla totale risoluzione dei sintomi compressivi (score compressivo 0-10) ed estetici (score estetico 1-4). Come outcome secondario è stata indagata in maniera retrospettiva l’esistenza di una correlazione tra successo tecnico e determinati fattori clinici ed ecografici nodulari, con l’obiettivo di individuare quali di questi consentano di selezionare, prima della procedura, le lesioni nodulari che potrebbero maggiormente beneficiarne. MATERIALI E METODI: sono stati raccolti retrospettivamente i dati di 119 pazienti (99 femmine, 20 maschi; 51.5±14.4 anni) con formazioni nodulari benigne tiroidee che, per disturbi di tipo compressivo e/o estetico, sono state sottoposte a RFA, tra ottobre 2014 e dicembre 2018, presso il centro di Divisione di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo U., AOU “Città della Salute e della Scienza” di Torino; i parametri clinici ed ecografici dei pazienti sono stati valutati pre-RFA e poi a 1, 3, 6, 12 mesi post-RFA, quindi annualmente fino a un massimo di 48 mesi. RISULTATI: il volume nodulare mediano ha mostrato una notevole riduzione dal 1 mese post-RFA (22.4 mL basale vs 11.7 mL 1 mese), per poi proseguire fino a 24 mesi (5.7 mL, p<0.001); la VRR mediana era 47.10%, 55.3%, 61.2%, 67.6%, 72.8%, 71.3%, 62.9% rispettivamente a 1-3-6-12-24-36-48 mesi, dimostrando un miglioramento progressivo fino a 24 mesi di follow-up (VRR 1 vs 3 mesi, 3 vs 6 mesi e 6 vs 12 mesi: p<0.001; 12 vs 24 mesi: p=0.05) e nessuna differenza statisticamente significativa tra 24-36 e 36-48 mesi. Il successo clinico è risultato completo nel 64.35% dei casi e parziale nel restante 35.65%, con anche una riduzione del girocollo (p<0.001). Un valore inferiore di girocollo pre-trattamento (37.5 vs 36.0 cm, p=0.01) si è dimostrato un fattore predittore positivo di VRR ≥ 75% a 12 mesi, mentre l’ecostruttura macrocistica (HR 2.48, p=0.046) e il volume basale > 22.4 mL (HR 0.54, p=0.036) sono risultati, rispettivamente in maniera positiva e negativa, fattori predittori indipendenti di buona riuscita del trattamento. La VRR1m (VRR ≥ 50% a 1 mese) rappresenta il miglior predittore positivo di successo tecnico, ma è valutabile solo post-trattamento. CONCLUSIONI: questo studio ha confermato l’efficacia della RFA nel trattamento dei noduli benigni tiroidei, evidenziando inoltre che la selezione pre-trattamento dei noduli, sulla base di fattori riguardanti volume ed ecostruttura, potrebbe migliorare la risposta sul lungo termine.File | Dimensione | Formato | |
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