Nel 1979 il New England Journal of Medicine pubblica un articolo autobiografico di Norman Cousins, famoso giornalista Americano. L'autore racconta il prodigioso percorso di guarigione da una forma di spondilite anchilosante, considerata dai medici incurabile. Secondo quanto egli dichiarò, questi dieci minuti al giorno di risate a crepapelle gli procuravano almeno due ore preziose di sonno senza dolori ed ulteriori salutari benefici effetti. Nasce la Clown Terapia. Da allora, da fenomeno sperimentale acquisisce progressivamente i caratteri di una vera e propria disciplina medico/scientifica.Nasce e si sviluppa in contemporanea la geotologia, ossai la scienza (e studio) del Riso. Col passare degli anni (e con l'avvento di sempre più istituzioni ed organizzazioni devote all'introduzione della figura del Clown nelle corsie ospedaliere), la scienza riesce a spiegare con sempre maggiore accuratezza l'effetto benefico del ridere in molti ambiti. Venendo agli ospedali, in particolare a quelli Pediatrici, potrebbe essere intuitivo che il buonumore possa rendere più gradevole tali ambienti ed un bambino dovrebbe apprezzare lo spettacolo di un pagliaccio a lui dedicato. Qui viene dunque analizzati i dati di una ricerca, effettuata in un comprensorio medico Lombardo, nella quale si rileva come le emozioni positive possano influire sul benessere in ospedale del bambino e dei familiari. La rilevazione è stata effettuata per tre mesi consecutivi in assenza di clown e per altri tre mesi in presenza del clown che frequentava i reparti 6 giorni alla settimana attraverso la compilazione di questionari anonimi a risposte chiuse. La ricerca si propone di indagare il percepito da parte del personale infermieristico di reparto e da parte dei bambini ricoverati e delle loro famiglie rispetto all'attività di clown terapia svolta, attraverso la compilazione di questionari sia ai bambini ricoverati che ai genitori. E' stato infine consegnato e compilato un questionario anonimo strutturato per rilevare i sentimenti e le impressioni degli operatori sanitari (medici infermieri, ausiliari) relativamente alla presenza dei clown in reparto. I risultati della ricerca hanno stabilito che i bambini apprezzano e prestano attenzione alla presenza dei clown in corsia. La figura del clown nei bambini favorisce la socializzazione, inoltre si è rilevato come il ricordo della degenza fosse più piacevole nei bambini ricoverati in presenza del clown. lo studio è riuscito a dimostrare con risultati oggettivabili, l'azione positiva del clown in corsia sia sul bambino che sui familiari, inducendo a sostenere la diffusione di questa attività nel maggior numero possibile di reparti pediatrici.
Clown terapia. Da sperimentale a pratica medica consolidata.
IMPELLIZZERI, MANUELA
2013/2014
Abstract
Nel 1979 il New England Journal of Medicine pubblica un articolo autobiografico di Norman Cousins, famoso giornalista Americano. L'autore racconta il prodigioso percorso di guarigione da una forma di spondilite anchilosante, considerata dai medici incurabile. Secondo quanto egli dichiarò, questi dieci minuti al giorno di risate a crepapelle gli procuravano almeno due ore preziose di sonno senza dolori ed ulteriori salutari benefici effetti. Nasce la Clown Terapia. Da allora, da fenomeno sperimentale acquisisce progressivamente i caratteri di una vera e propria disciplina medico/scientifica.Nasce e si sviluppa in contemporanea la geotologia, ossai la scienza (e studio) del Riso. Col passare degli anni (e con l'avvento di sempre più istituzioni ed organizzazioni devote all'introduzione della figura del Clown nelle corsie ospedaliere), la scienza riesce a spiegare con sempre maggiore accuratezza l'effetto benefico del ridere in molti ambiti. Venendo agli ospedali, in particolare a quelli Pediatrici, potrebbe essere intuitivo che il buonumore possa rendere più gradevole tali ambienti ed un bambino dovrebbe apprezzare lo spettacolo di un pagliaccio a lui dedicato. Qui viene dunque analizzati i dati di una ricerca, effettuata in un comprensorio medico Lombardo, nella quale si rileva come le emozioni positive possano influire sul benessere in ospedale del bambino e dei familiari. La rilevazione è stata effettuata per tre mesi consecutivi in assenza di clown e per altri tre mesi in presenza del clown che frequentava i reparti 6 giorni alla settimana attraverso la compilazione di questionari anonimi a risposte chiuse. La ricerca si propone di indagare il percepito da parte del personale infermieristico di reparto e da parte dei bambini ricoverati e delle loro famiglie rispetto all'attività di clown terapia svolta, attraverso la compilazione di questionari sia ai bambini ricoverati che ai genitori. E' stato infine consegnato e compilato un questionario anonimo strutturato per rilevare i sentimenti e le impressioni degli operatori sanitari (medici infermieri, ausiliari) relativamente alla presenza dei clown in reparto. I risultati della ricerca hanno stabilito che i bambini apprezzano e prestano attenzione alla presenza dei clown in corsia. La figura del clown nei bambini favorisce la socializzazione, inoltre si è rilevato come il ricordo della degenza fosse più piacevole nei bambini ricoverati in presenza del clown. lo studio è riuscito a dimostrare con risultati oggettivabili, l'azione positiva del clown in corsia sia sul bambino che sui familiari, inducendo a sostenere la diffusione di questa attività nel maggior numero possibile di reparti pediatrici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/63546