In più occasioni Dario Argento ha definito Torino un enorme teatro di posa mettendo in evidenza l'anima noir della città. L'aura che avvolge di mistero questo luogo ha spinto il regista ad utilizzarlo ripetutamente come sfondo dei suoi film: ora definita come ambientazione esplicita, ora reinventata in patchwork che la fondono con altri scenari italiani, la città di Torino è comparsa con costanza nella filmografia di Argento dal 1971 fino al 2009. Sebbene consapevole dell'emarginazione della città rispetto alla cinematografia italiana, l'autore subisce ne continuamente il fascino, ne ama le atmosfere nordiche e guarda con grande ammirazione alla sua varietà di stili architettonici. Nella tesi di laurea ¿La città di Torino nel cinema di Dario Argento: un enorme teatro di posa dall'anima noir¿ l'intenzione è quella di analizzare le numerose location torinesi contenute in sei opere cinematografiche realizzate da Dario Argento. L'obiettivo finale della dissertazione è di dimostrare l'acume nell'intuizione dell'autore, il quale ha sempre ritenuto che Torino fosse la città ideale in cui mettere in scena gli incubi tipici dei suoi film thriller e horror: dalle architetture barocche passando per i palazzi in stile liberty fino ad arrivare alle atmosfere metafisiche di alcune piazze torinesi, molti scorci di questa città sanno essere ambientazioni perfette per le scene piene di suspense ed inquietudine tipiche del cinema argentiano. I film presi in analisi sono Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto grigio (1971), Profondo rosso (1975), Nonhosonno (2001), La terza madre (2007) e Giallo (2009). Un capitolo aggiuntivo è dedicato alla produzione televisiva Ti piace Hitchcock? (2005), film esplicitamente ambientato a Torino e girato pressoché interamente nella città sabauda. Ogni capitolo fa riferimento a una delle opere elencate, riportandone informazioni generali, sinossi e location torinesi; a ciò si aggiungono eventuali osservazioni relative alle motivazioni delle scelte oppure, nei film più recenti, alle frequenti autocitazioni dell'autore per quanto concerne location già utilizzate in passato. Non mancano alcuni cenni a proposito di Dracula 3D (2012), cineproduzione realizzata nei territori del biellese e del canavese i quali, pur trovandosi a oltre 50 chilometri di distanza dal capoluogo di regione piemontese, ricalcano in maniera significativa le oscure e claustrofobiche atmosfere torinesi. Quando possibile, si è cercato di confrontare le location fotografate nelle loro condizioni attuali con le inquadrature che le ritraggono all'interno delle varie produzioni cinematografiche.

La città di Torino nel cinema di Dario Argento: "un enorme teatro di posa dall'anima noir"

CRETIER, CATERINA
2013/2014

Abstract

In più occasioni Dario Argento ha definito Torino un enorme teatro di posa mettendo in evidenza l'anima noir della città. L'aura che avvolge di mistero questo luogo ha spinto il regista ad utilizzarlo ripetutamente come sfondo dei suoi film: ora definita come ambientazione esplicita, ora reinventata in patchwork che la fondono con altri scenari italiani, la città di Torino è comparsa con costanza nella filmografia di Argento dal 1971 fino al 2009. Sebbene consapevole dell'emarginazione della città rispetto alla cinematografia italiana, l'autore subisce ne continuamente il fascino, ne ama le atmosfere nordiche e guarda con grande ammirazione alla sua varietà di stili architettonici. Nella tesi di laurea ¿La città di Torino nel cinema di Dario Argento: un enorme teatro di posa dall'anima noir¿ l'intenzione è quella di analizzare le numerose location torinesi contenute in sei opere cinematografiche realizzate da Dario Argento. L'obiettivo finale della dissertazione è di dimostrare l'acume nell'intuizione dell'autore, il quale ha sempre ritenuto che Torino fosse la città ideale in cui mettere in scena gli incubi tipici dei suoi film thriller e horror: dalle architetture barocche passando per i palazzi in stile liberty fino ad arrivare alle atmosfere metafisiche di alcune piazze torinesi, molti scorci di questa città sanno essere ambientazioni perfette per le scene piene di suspense ed inquietudine tipiche del cinema argentiano. I film presi in analisi sono Il gatto a nove code (1971), Quattro mosche di velluto grigio (1971), Profondo rosso (1975), Nonhosonno (2001), La terza madre (2007) e Giallo (2009). Un capitolo aggiuntivo è dedicato alla produzione televisiva Ti piace Hitchcock? (2005), film esplicitamente ambientato a Torino e girato pressoché interamente nella città sabauda. Ogni capitolo fa riferimento a una delle opere elencate, riportandone informazioni generali, sinossi e location torinesi; a ciò si aggiungono eventuali osservazioni relative alle motivazioni delle scelte oppure, nei film più recenti, alle frequenti autocitazioni dell'autore per quanto concerne location già utilizzate in passato. Non mancano alcuni cenni a proposito di Dracula 3D (2012), cineproduzione realizzata nei territori del biellese e del canavese i quali, pur trovandosi a oltre 50 chilometri di distanza dal capoluogo di regione piemontese, ricalcano in maniera significativa le oscure e claustrofobiche atmosfere torinesi. Quando possibile, si è cercato di confrontare le location fotografate nelle loro condizioni attuali con le inquadrature che le ritraggono all'interno delle varie produzioni cinematografiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/63472