La tesi si concentra sull'analisi del contratto di viaggio, infatti a differenza del passato dove i rapporti tra viaggiatore e operatore del settore erano limitati a poche operazioni, ad esempio l'acquisto di un semplice biglietto, oggi sempre più raramente l'offerta turistica è circoscritta ad una singola prestazione, in realtà è un insieme di tasselli di un mosaico. Con la legge n.1084 del 27 dicembre 1977 è stata ratificata in Italia la Convenzione Internazionale del contratto di viaggio (CCV) firmata a Bruxelles il 23 aprile 1970. L'obiettivo di questo provvedimento oltre a quello di tutelare il consumatore, era quello di creare una normativa internazionale e armonizzare la legislazione. Anche il contratto di viaggio va redatto in forma scritta, in termini chiari e precisi rilasciando una copia al consumatore, timbrata dall'organizzatore. Esso prevede il dovere di informare il turista prima della sua conclusione e l'indicazione di una serie di informazioni sul servizio offerto. Il Governo ha varato definitivamente, con il decreto legislativo 79/2011, il Codice del turismo, per promuovere il mercato del turismo e rafforzare la tutela del consumatore. Esso definisce le parti del contratto, gli obblighi di informazione, i pagamenti, le modifiche prima della partenza da parte dell'organizzatore, il recesso, le modifiche dopo la partenza, le sostituzioni, obblighi del turista e le responsabilità.Il codice del turismo è stato definito come improponibile, confuso, dannoso. Molti ne sono rimasti delusi, c'era chi si aspettava che il Ministero del Turismo realizzasse una riforma capace di dare sostegno alle nostre imprese e renderla facilmente applicabile. Invece sembra che questo codice non accontenta il viaggiatore e nemmeno le imprese che investono in questo settore. Questo decreto è stato presentato con l'obiettivo di armonizzare le normative, in quanto molto frammentate. Tutelando il turista e concedendo agevolazioni alle imprese al fine di risultare competitive. Dopo un anno dall'adozione del codice del turismo, però, interviene la Corte Costituzionale censurando una molteplicità di articoli del decreto. Con la sentenza n. 80 depositata il 5 aprile 2012 sono stati dichiarati incostituzionali ben 19 articoli. Infine per i pacchetti turistici gioca un ruolo rilevante la vendita tramite web. Su internet ormai facciamo di tutto: parliamo con gli amici, facciamo shopping, ci informiamo sulle ultime news o ci intratteniamo con musica e film. Ebbene si¿..tanti di noi lo utilizzano anche per organizzarsi le vacanze. Quindi per le imprese turistiche nascono nuove opportunità, non è più sufficiente essere visibile, bisogna essere rintracciabili sul web. Dato l'enorme numero di transazioni ¿on line¿ sono nate nuove formule: ¿Last Minute¿ e ¿Last Second¿, questo è stato anche possibile trattando prodotti intangibili che si prestano molto bene all'applicazione delle tecnologie di rete.

CONTRATTO DI VIAGGIO E TUTELA DEL CONSUMATORE

MIGLIO, DANIELA
2013/2014

Abstract

La tesi si concentra sull'analisi del contratto di viaggio, infatti a differenza del passato dove i rapporti tra viaggiatore e operatore del settore erano limitati a poche operazioni, ad esempio l'acquisto di un semplice biglietto, oggi sempre più raramente l'offerta turistica è circoscritta ad una singola prestazione, in realtà è un insieme di tasselli di un mosaico. Con la legge n.1084 del 27 dicembre 1977 è stata ratificata in Italia la Convenzione Internazionale del contratto di viaggio (CCV) firmata a Bruxelles il 23 aprile 1970. L'obiettivo di questo provvedimento oltre a quello di tutelare il consumatore, era quello di creare una normativa internazionale e armonizzare la legislazione. Anche il contratto di viaggio va redatto in forma scritta, in termini chiari e precisi rilasciando una copia al consumatore, timbrata dall'organizzatore. Esso prevede il dovere di informare il turista prima della sua conclusione e l'indicazione di una serie di informazioni sul servizio offerto. Il Governo ha varato definitivamente, con il decreto legislativo 79/2011, il Codice del turismo, per promuovere il mercato del turismo e rafforzare la tutela del consumatore. Esso definisce le parti del contratto, gli obblighi di informazione, i pagamenti, le modifiche prima della partenza da parte dell'organizzatore, il recesso, le modifiche dopo la partenza, le sostituzioni, obblighi del turista e le responsabilità.Il codice del turismo è stato definito come improponibile, confuso, dannoso. Molti ne sono rimasti delusi, c'era chi si aspettava che il Ministero del Turismo realizzasse una riforma capace di dare sostegno alle nostre imprese e renderla facilmente applicabile. Invece sembra che questo codice non accontenta il viaggiatore e nemmeno le imprese che investono in questo settore. Questo decreto è stato presentato con l'obiettivo di armonizzare le normative, in quanto molto frammentate. Tutelando il turista e concedendo agevolazioni alle imprese al fine di risultare competitive. Dopo un anno dall'adozione del codice del turismo, però, interviene la Corte Costituzionale censurando una molteplicità di articoli del decreto. Con la sentenza n. 80 depositata il 5 aprile 2012 sono stati dichiarati incostituzionali ben 19 articoli. Infine per i pacchetti turistici gioca un ruolo rilevante la vendita tramite web. Su internet ormai facciamo di tutto: parliamo con gli amici, facciamo shopping, ci informiamo sulle ultime news o ci intratteniamo con musica e film. Ebbene si¿..tanti di noi lo utilizzano anche per organizzarsi le vacanze. Quindi per le imprese turistiche nascono nuove opportunità, non è più sufficiente essere visibile, bisogna essere rintracciabili sul web. Dato l'enorme numero di transazioni ¿on line¿ sono nate nuove formule: ¿Last Minute¿ e ¿Last Second¿, questo è stato anche possibile trattando prodotti intangibili che si prestano molto bene all'applicazione delle tecnologie di rete.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/63265