Questa tesi si pone come obiettivo principale quello di esaminare l'operato degli organismi di mediazione, con specifica attenzione a quelli aventi sede nella provincia di Torino, osservando l'impatto del fenomeno della mediazione come metodo alternativo di risoluzione dei conflitti e la sua evoluzione all'interno del nostro ordinamento. Il primo capitolo è incentrato principalmente sul profilo storico: iniziando dalle origini americane dell'istituto, si focalizza dapprima l'attenzione sul versante europeo ed in particolare sulla direttiva che ha introdotto questo strumento ponendone le linee guida, per poi esaminare il percorso italiano e le difficoltà incontrate per la sua attuazione, protratte per diversi anni. Il successivo capitolo ha ad oggetto gli organismi di mediazione, con attenzione ai requisiti, agli obblighi che ne scaturiscono e tutto ciò che fa capo ad esso, inteso sia a livello organico sia legislativo. Sta inoltre assumendo notevole rilevanza la qualifica di ente di formazione, funzione aggiuntiva a quella principale. Il terzo capitolo presenta un'analisi dell'attività di alcuni organismi, pubblici e privati, comprende tutti i risultati utili conseguiti nel periodo 2013/2014 integrati nella parte finale con alcuni casi pratici di procedimenti di mediazione conclusi con accordo tra le parti. Attraverso questi dati si giunge alle conclusioni, stimate matematicamente attraverso i risultati forniti dal Ministero della Giustizia e ponderate in base al dialogo e all'esperienza messi a disposizione dai mediatori con i quali ho personalmente avuto contatto.
Gli organismi di mediazione
MONTELEONE, ANDREA
2013/2014
Abstract
Questa tesi si pone come obiettivo principale quello di esaminare l'operato degli organismi di mediazione, con specifica attenzione a quelli aventi sede nella provincia di Torino, osservando l'impatto del fenomeno della mediazione come metodo alternativo di risoluzione dei conflitti e la sua evoluzione all'interno del nostro ordinamento. Il primo capitolo è incentrato principalmente sul profilo storico: iniziando dalle origini americane dell'istituto, si focalizza dapprima l'attenzione sul versante europeo ed in particolare sulla direttiva che ha introdotto questo strumento ponendone le linee guida, per poi esaminare il percorso italiano e le difficoltà incontrate per la sua attuazione, protratte per diversi anni. Il successivo capitolo ha ad oggetto gli organismi di mediazione, con attenzione ai requisiti, agli obblighi che ne scaturiscono e tutto ciò che fa capo ad esso, inteso sia a livello organico sia legislativo. Sta inoltre assumendo notevole rilevanza la qualifica di ente di formazione, funzione aggiuntiva a quella principale. Il terzo capitolo presenta un'analisi dell'attività di alcuni organismi, pubblici e privati, comprende tutti i risultati utili conseguiti nel periodo 2013/2014 integrati nella parte finale con alcuni casi pratici di procedimenti di mediazione conclusi con accordo tra le parti. Attraverso questi dati si giunge alle conclusioni, stimate matematicamente attraverso i risultati forniti dal Ministero della Giustizia e ponderate in base al dialogo e all'esperienza messi a disposizione dai mediatori con i quali ho personalmente avuto contatto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/63191