L'idea che ha dato vita questa a questa tesi è scaturita da una mia personale passione per le materie attinenti l'ambito artistico e culturale, nonché dalla mia partecipazione ad un corso di formazione per i volontari delle Proloco Piemontesi, tenutosi nel 2012 a Torino ed organizzato dal Centro UNESCO torinese, volto all'approfondimento della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico sabaudo sul territorio locale. Questa tesi viene elaborata ad esattamente sessant'anni dall'adozione della Convenzione dell'Aia del 1954 relativa alla protezione dei beni culturali in un conflitto armato, momento in cui si profila l'esigenza di analizzare l'evoluzione di tale missione protettiva, giacché, considerando l'elevato numero di conflitti operanti sulla scena mondiale, è tornato di seria attualità il tema della condizione di fragilità del patrimonio storico ed artistico in tempo di guerra. È proprio in questi momenti di conflitto, infatti, che si inasprisce il pericolo di devastazioni, distruzioni, saccheggio, dispersioni e depredazioni, con danni inestimabili per la società di appartenenza. Ecco perché, al centro di questa elaborazione, ho deciso di collocare una puntuale analisi della Convenzione del 1954 e dei Protocolli (Protocollo di esecuzione, I e II) ad essa allegati, cercando di farne emergere punti di forza ed eventuali lacune. Ho altresì focalizzato la mia attenzione sul ruolo attribuito alle organizzazioni internazionali, in particolare l'UNESCO, e sull'evoluzione della nozione di ¿patrimonio culturale¿, elemento fondamentale ai fini della comprensione della ratio insita nella concetto di ¿protezione¿.
La protezione dei beni culturali in tempo di guerra
RUSSO, DESIREE
2014/2015
Abstract
L'idea che ha dato vita questa a questa tesi è scaturita da una mia personale passione per le materie attinenti l'ambito artistico e culturale, nonché dalla mia partecipazione ad un corso di formazione per i volontari delle Proloco Piemontesi, tenutosi nel 2012 a Torino ed organizzato dal Centro UNESCO torinese, volto all'approfondimento della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico sabaudo sul territorio locale. Questa tesi viene elaborata ad esattamente sessant'anni dall'adozione della Convenzione dell'Aia del 1954 relativa alla protezione dei beni culturali in un conflitto armato, momento in cui si profila l'esigenza di analizzare l'evoluzione di tale missione protettiva, giacché, considerando l'elevato numero di conflitti operanti sulla scena mondiale, è tornato di seria attualità il tema della condizione di fragilità del patrimonio storico ed artistico in tempo di guerra. È proprio in questi momenti di conflitto, infatti, che si inasprisce il pericolo di devastazioni, distruzioni, saccheggio, dispersioni e depredazioni, con danni inestimabili per la società di appartenenza. Ecco perché, al centro di questa elaborazione, ho deciso di collocare una puntuale analisi della Convenzione del 1954 e dei Protocolli (Protocollo di esecuzione, I e II) ad essa allegati, cercando di farne emergere punti di forza ed eventuali lacune. Ho altresì focalizzato la mia attenzione sul ruolo attribuito alle organizzazioni internazionali, in particolare l'UNESCO, e sull'evoluzione della nozione di ¿patrimonio culturale¿, elemento fondamentale ai fini della comprensione della ratio insita nella concetto di ¿protezione¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/63039