L'obiettivo di questa tesi è far luce sull'importanza della teoria della scelta razionale, senza però trascurarne l'osservazione di alcuni limiti rilevanti. Ho analizzato soprattutto le applicazioni in ambito economico, considerando la scelta del consumatore come attore dotato di razionalità che valuta le varie alternative che gli si presentano per poi scegliere quella che massimizza il suo interesse, o per meglio dire la sua utilità. Sempre in ambito decisionale un'altra applicazione generata dalla TSR è quella della teoria dei giochi, disciplina che analizza in modo formale le situazioni decisionali interattive, cioè situazioni nelle quali i guadagni (economici e non) di ogni individuo dipendono dalle azioni altrui, oltre che dalle proprie. Qui si parla di strategia e ragionamento strategico, certamente concetti che derivano dalla teoria qui presa in considerazione. Tra i limiti che questa teoria incontra nel mondo reale, troviamo quello della razionalità: il noto sociologo Raymond Boudon, facendo esplicitamente riferimento a Simon, interpreta espressamente in senso soggettivistico il concetto di razionalità dell'agire sociale. Egli infatti considera la maggior parte delle azioni sociali come irrazionali, in quanto governate da sentimenti piuttosto che da ragioni. Ho fatto riferimento agli studi di Mancur Olson, con il suo paradosso del free-rider, nonché a quelli di James Coleman, con il noto schema Coleman Boat, in cui ogni fenomeno macro è il risultante di una serie di eventi micro. Un altro importante punto di vista è quello di Jon Elster, filosofo e sociologo norvegese, il quale espone le debolezze della teoria della scelta razionale senza tuttavia screditarla del tutto, appunto, reinterpretandola.

Teoria della scelta razionale: applicazioni e limiti

NARDELLA, MARIANGELA
2013/2014

Abstract

L'obiettivo di questa tesi è far luce sull'importanza della teoria della scelta razionale, senza però trascurarne l'osservazione di alcuni limiti rilevanti. Ho analizzato soprattutto le applicazioni in ambito economico, considerando la scelta del consumatore come attore dotato di razionalità che valuta le varie alternative che gli si presentano per poi scegliere quella che massimizza il suo interesse, o per meglio dire la sua utilità. Sempre in ambito decisionale un'altra applicazione generata dalla TSR è quella della teoria dei giochi, disciplina che analizza in modo formale le situazioni decisionali interattive, cioè situazioni nelle quali i guadagni (economici e non) di ogni individuo dipendono dalle azioni altrui, oltre che dalle proprie. Qui si parla di strategia e ragionamento strategico, certamente concetti che derivano dalla teoria qui presa in considerazione. Tra i limiti che questa teoria incontra nel mondo reale, troviamo quello della razionalità: il noto sociologo Raymond Boudon, facendo esplicitamente riferimento a Simon, interpreta espressamente in senso soggettivistico il concetto di razionalità dell'agire sociale. Egli infatti considera la maggior parte delle azioni sociali come irrazionali, in quanto governate da sentimenti piuttosto che da ragioni. Ho fatto riferimento agli studi di Mancur Olson, con il suo paradosso del free-rider, nonché a quelli di James Coleman, con il noto schema Coleman Boat, in cui ogni fenomeno macro è il risultante di una serie di eventi micro. Un altro importante punto di vista è quello di Jon Elster, filosofo e sociologo norvegese, il quale espone le debolezze della teoria della scelta razionale senza tuttavia screditarla del tutto, appunto, reinterpretandola.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/62805