The report analyzed the mycotoxin problems in foodstuffs, especially focusing on the problems of aflatoxins (B1, B2, G1, G2). These molecules are being studied because are considered toxic and carcinogenic for humans and animals and may be contained in food and feed. The corn plant is often contaminated by fungi of the genus Aspergillus (A. flavus and A. parasiticus), which appear to be the main producers of aflatoxins. The climate hot and dry of some particularly adverse agricultural years has favored their spread, associated with the production of high amounts of aflatoxin B1 in the field phase. The conditions favorable to the accumulation of aflatoxin B1 are essentially linked to environmental conditions, the cropping system and harvesting time and to the storage practices. When dairy animals consuming feeds contaminated with aflatoxin B1 excrete aflatoxin M1 in milk by the carry-over. Aflatoxin M1 is the hydroxylated metabolite of aflatoxin B1. European directives provide the maximum limits for aflatoxin B1 in animal feed (from 20 to 5 ppb) and maximum limits for aflatoxin M1 in milk (50 ppt) and dairy products. Ingestion by lactating cows of feed contaminated with aflatoxin B1 although with levels of contamination to the extent allowed by law may cause contamination with aflatoxin M1 in milk that exceeds the maximum threshold of 50 ppt. In addition to cumulative effect, consumption more feeds with low contamination of aflatoxin B1 can induce the occurrence of aflatoxin M1 in milk. The carry-over is connected with some parameters, such as the cow production level and the period of lactation. Contamination by aflatoxin M1 in milk to be found in the feed fed to cattle in production. In order to control and reduce contamination by aflatoxin M1 in milk is necessary to reduce contamination by aflatoxin B1 in field for dairy cattle, preventing fungus growth and the production of aflatoxin B1. The maize is the main cereal utilized in high production dairy cattle diets and is one with the greatest risk to be contaminated by mycotoxins. Potential toxigenic fungi can also find in silage corn, which may originate from the field or from aerobic deterioration caused by air infiltration. High quantities of these foods contaminated utilizing in rations can also determine the daily ingestion of mycotoxins extremely dangerous to the health of the animal. Therefore it's essential to have methods for determining rapid and very sensitive, that is able to quantify the content of mycotoxins at the level of a few ηg kg-1. The methods mentioned are the ELISA and HPLC, which are compared and the result of this comparison reveals some issues related to the matrix on which analysis is carried out, which leads to gross errors in the estimation of the content of aflatoxin.

La relazione analizza la problematica delle micotossine nelle derrate alimentari, focalizzandosi soprattutto sul problema relativo alle aflatossine (B1, B2, G1, G2). Queste molecole sono oggetto di ricerca in quanto ritenute tossiche e cancerogene e possono essere contenute in alimenti e mangimi. La pianta di mais è spesso contaminata dai funghi del genere Aspergillus (A. flavus e A. parasiticus), che risultano essere i principali produttori di aflatossine. I parametri che influenzano la crescita fungina sono la temperatura, l'umidità, il pH e l'ossigeno. L'andamento climatico caldo e secco di alcune annate agrarie particolarmente avverse ha favorito la loro diffusione, associata alla produzione di elevate quantità di aflatossina B1 nella fase di campo. Le condizioni favorevoli all'accumulo di aflatossina B1 sono essenzialmente legate alle condizioni ambientali, al sistema colturale e all'epoca di raccolta e conservazione della granella. Quando bovine in lattazione ingeriscono alimenti contaminati da aflatossina B1 espellono nel latte, mediante il carry-over, l'aflatossina M1, che è il metabolita idrossilato dell'aflatossina B1. Direttive europee prevedono limiti massimi per la contaminazione da aflatossina B1 negli alimenti zootecnici (5-20 ppb) e limiti massimi per la contaminazione da aflatossina M1 nel latte (50 ppt) e nei prodotti lattiero-caseari. L'ingestione da parte delle bovine in lattazione di alimenti contaminati da aflatossina B1 seppur con livelli di contaminazione entro i limiti previsti dalla legge possono causare una contaminazione da aflatossina M1 nel latte che supera la soglia massima dei 50 ppt. Inoltre per effetto cumulativo, l'assunzione di più alimenti anche con basse contaminazioni di aflatossina B1 può comportare la comparsa di aflatossina M1 nel latte. Il carry-over o tasso di passaggio è strettamente collegato con alcuni parametri, quali ad esempio il livello produttivo e il periodo della lattazione. La contaminazione da aflatossina M1 nel latte va ricercata negli alimenti somministrati alle bovine in produzione. Per poter controllare e ridurre la contaminazione nel latte da aflatossina M1 è necessario ridurre la contaminazione da aflatossina B1 negli alimenti destinati alle vacche da latte, prevenendo lo sviluppo del fungo e la produzione di aflatossina B1. Il mais è il principale cereale dell'alimentazione delle bovine da latte ad alta produzione e risulta essere uno degli alimenti zootecnici più contaminati. Potenziali funghi tossigenici si possono anche trovare negli insilati di mais, che possono avere origine dal campo o dal deterioramento aerobico dovuto ad infiltrazioni di aria. Elevati quantitativi di questi alimenti contaminati utilizzanti in razioni possono determinare inoltre ingestioni giornaliere di micotossine estremamente pericolose per la salute dell'animale. Risulta quindi indispensabile disporre di metodi di determinazione rapidi e molto sensibili, cioè in grado di quantificare il contenuto in micotossine a livello di pochi ηg kg-1. I metodi citati sono l'ELISA e l'HPLC, che vengono messi a confronto e dal risultato di tale confronto emergono alcune problematiche legate alla matrice su cui viene effettuata l'analisi, che porta ad errori grossolani nella stima del contenuto di aflatossina.

Aflatossine nella filiera latte: contenimento del rischio

COLLERIO, LUCREZIA CARLA
2013/2014

Abstract

La relazione analizza la problematica delle micotossine nelle derrate alimentari, focalizzandosi soprattutto sul problema relativo alle aflatossine (B1, B2, G1, G2). Queste molecole sono oggetto di ricerca in quanto ritenute tossiche e cancerogene e possono essere contenute in alimenti e mangimi. La pianta di mais è spesso contaminata dai funghi del genere Aspergillus (A. flavus e A. parasiticus), che risultano essere i principali produttori di aflatossine. I parametri che influenzano la crescita fungina sono la temperatura, l'umidità, il pH e l'ossigeno. L'andamento climatico caldo e secco di alcune annate agrarie particolarmente avverse ha favorito la loro diffusione, associata alla produzione di elevate quantità di aflatossina B1 nella fase di campo. Le condizioni favorevoli all'accumulo di aflatossina B1 sono essenzialmente legate alle condizioni ambientali, al sistema colturale e all'epoca di raccolta e conservazione della granella. Quando bovine in lattazione ingeriscono alimenti contaminati da aflatossina B1 espellono nel latte, mediante il carry-over, l'aflatossina M1, che è il metabolita idrossilato dell'aflatossina B1. Direttive europee prevedono limiti massimi per la contaminazione da aflatossina B1 negli alimenti zootecnici (5-20 ppb) e limiti massimi per la contaminazione da aflatossina M1 nel latte (50 ppt) e nei prodotti lattiero-caseari. L'ingestione da parte delle bovine in lattazione di alimenti contaminati da aflatossina B1 seppur con livelli di contaminazione entro i limiti previsti dalla legge possono causare una contaminazione da aflatossina M1 nel latte che supera la soglia massima dei 50 ppt. Inoltre per effetto cumulativo, l'assunzione di più alimenti anche con basse contaminazioni di aflatossina B1 può comportare la comparsa di aflatossina M1 nel latte. Il carry-over o tasso di passaggio è strettamente collegato con alcuni parametri, quali ad esempio il livello produttivo e il periodo della lattazione. La contaminazione da aflatossina M1 nel latte va ricercata negli alimenti somministrati alle bovine in produzione. Per poter controllare e ridurre la contaminazione nel latte da aflatossina M1 è necessario ridurre la contaminazione da aflatossina B1 negli alimenti destinati alle vacche da latte, prevenendo lo sviluppo del fungo e la produzione di aflatossina B1. Il mais è il principale cereale dell'alimentazione delle bovine da latte ad alta produzione e risulta essere uno degli alimenti zootecnici più contaminati. Potenziali funghi tossigenici si possono anche trovare negli insilati di mais, che possono avere origine dal campo o dal deterioramento aerobico dovuto ad infiltrazioni di aria. Elevati quantitativi di questi alimenti contaminati utilizzanti in razioni possono determinare inoltre ingestioni giornaliere di micotossine estremamente pericolose per la salute dell'animale. Risulta quindi indispensabile disporre di metodi di determinazione rapidi e molto sensibili, cioè in grado di quantificare il contenuto in micotossine a livello di pochi ηg kg-1. I metodi citati sono l'ELISA e l'HPLC, che vengono messi a confronto e dal risultato di tale confronto emergono alcune problematiche legate alla matrice su cui viene effettuata l'analisi, che porta ad errori grossolani nella stima del contenuto di aflatossina.
ITA
The report analyzed the mycotoxin problems in foodstuffs, especially focusing on the problems of aflatoxins (B1, B2, G1, G2). These molecules are being studied because are considered toxic and carcinogenic for humans and animals and may be contained in food and feed. The corn plant is often contaminated by fungi of the genus Aspergillus (A. flavus and A. parasiticus), which appear to be the main producers of aflatoxins. The climate hot and dry of some particularly adverse agricultural years has favored their spread, associated with the production of high amounts of aflatoxin B1 in the field phase. The conditions favorable to the accumulation of aflatoxin B1 are essentially linked to environmental conditions, the cropping system and harvesting time and to the storage practices. When dairy animals consuming feeds contaminated with aflatoxin B1 excrete aflatoxin M1 in milk by the carry-over. Aflatoxin M1 is the hydroxylated metabolite of aflatoxin B1. European directives provide the maximum limits for aflatoxin B1 in animal feed (from 20 to 5 ppb) and maximum limits for aflatoxin M1 in milk (50 ppt) and dairy products. Ingestion by lactating cows of feed contaminated with aflatoxin B1 although with levels of contamination to the extent allowed by law may cause contamination with aflatoxin M1 in milk that exceeds the maximum threshold of 50 ppt. In addition to cumulative effect, consumption more feeds with low contamination of aflatoxin B1 can induce the occurrence of aflatoxin M1 in milk. The carry-over is connected with some parameters, such as the cow production level and the period of lactation. Contamination by aflatoxin M1 in milk to be found in the feed fed to cattle in production. In order to control and reduce contamination by aflatoxin M1 in milk is necessary to reduce contamination by aflatoxin B1 in field for dairy cattle, preventing fungus growth and the production of aflatoxin B1. The maize is the main cereal utilized in high production dairy cattle diets and is one with the greatest risk to be contaminated by mycotoxins. Potential toxigenic fungi can also find in silage corn, which may originate from the field or from aerobic deterioration caused by air infiltration. High quantities of these foods contaminated utilizing in rations can also determine the daily ingestion of mycotoxins extremely dangerous to the health of the animal. Therefore it's essential to have methods for determining rapid and very sensitive, that is able to quantify the content of mycotoxins at the level of a few ηg kg-1. The methods mentioned are the ELISA and HPLC, which are compared and the result of this comparison reveals some issues related to the matrix on which analysis is carried out, which leads to gross errors in the estimation of the content of aflatoxin.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/62783