This dissertation focuses on the professional achievements of Pietro Porciani, leading personality in the Italian and worldwide history of landscape architecture of the twentieth century. His fundamental contribution to the definition and recognition of the profession of the landscape architect together with his work continues to be of great inspiration. Although Porcinai lived in a time when environmental protection was still a rudimental concept, he actively promoted attention to landscaping in architectural design. His influence was shaped by his strong background knowledge of agronomics and the conferment with leading international landscape experts met during his field trips in different countries. Throughout his career, Porcinai dealt with numerous issues related to both public and private green spaces, focusing in particular on the relationship between green spaces and architecture. Porcinai recognised the key role played by education to promote the professional practice of landscape architecture. He founded the AIAPP and encouraged the establishment of relevant courses in a variety of Italian universities. By studying his projects, it is possible to identify a ¿modus operandi¿ which is characteristic of his creative expressiveness. In his early projects, there is a clear reference to the traditional formal Italian garden. The spatial organisation is led by simplicity and rationality with regular patterns of trees adorning vast green spaces. In the first post-war years, Porcinai worked on projects for the new industrial class. His work on the Olivetti factory in Pozzuoli is a clear example of the garden being integrated with working spaces through the use of earthwork designs aimed to mitigate the alienating impact of the building. Furthermore, the work of Porcinai shows forerunner elements with an interest in sustainable development and energy saving, as for the design of a tank to recycle water in the factory of Pozzuoli. The work of Porcinai in the 1960s shows increased maturity in the planning and composition phases. The themes around the garden are alternated between using the space for recreational purposes, the introduction of the landscaped garden concept together with reconsideration of more traditional architectonical features. Amongst numerous projects, Villa il Roseto and Villa Apparita continue to strike of the most complete designs. Porcinai is also renowned for major archaeological interventions, in particular, he was appointed to advise UNESCO in relation to the relocation of the Abu Simbel temple and to design the park of Selinunte. In these works, he proved that his talent; and more generally the profession of the landscape architect, is relevant to contexts beyond the design of gardens, such as the conservation of archaeological sites. Nowadays, it is sadly ascertained that the figure of Porcinai is not sufficiently regarded, in particular in the Piedmont region of Italy where many of his creations have been destroyed and no testimony has been left behind. In this dissertation, the example of Villa dei laghi is discussed. Despite the garden of the villa being located within a national park, it is not preserved as necessary and there are increasing concerns that this might get lost. Therefore, it would be desirable that the responsible authorities would intervene to preserve the creations of Porcinai, especially in consideration of his national and international key contribution to landscape architecture.

Argomento di questa relazione è la figura e l'opera di Pietro Porcinai, personalità di primo piano del '900 nella storia dell'architettura del paesaggio in Italia e nel mondo. Il suo ruolo fu fondamentale nella definizione e nell'affermazione professionale dell'architetto paesaggista e la sua opera ancora oggi è motivo di grande ispirazione. Vissuto in un'epoca in cui l'attenzione verso la tutela dell'ambiente era ancora ai primordi, seppe sollecitare l'attenzione verso il paesaggio grazie anche alla sua formazione in campo agronomico ed alle esperienze all'estero che gli avevano dato modo di confrontarsi con i grandi maestri del paesaggismo internazionale. Si occupò dei più svariati problemi del verde pubblico e di quello privato, in particolare del rapporto tra il verde e l'architettura. Diede molta importanza alla promozione dell'insegnamento, fondando l'AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) e incoraggiando l'apertura di corsi dedicati al paesaggismo in svariate università italiane. Attraverso lo studio dei suoi progetti è possibile delineare un modus operandi che manifesta la sua espressività creativa. Nei suoi primi progetti si coglie un chiaro riferimento al giardino formale italiano. Semplicità e razionalità guidano la strutturazione spaziale, attraverso disposizioni regolari di quinte di alberi intorno a vasti spazi di prato. Nel primo dopoguerra, Porcinai ampliò la sua committenza alla nuova classe industriale. L'intervento nella fabbrica Olivetti a Pozzuoli è un chiaro esempio in cui il giardino viene integrato con gli ambienti lavorativi: mediante l'utilizzo movimenti terra volti a diversificare il paesaggio, viene mitigato l'aspetto alienante dello stabilimento. Nel suo lavoro si colgono anche elementi che anticipano l'interesse al risparmio energetico e all'architettura sostenibile, come, in quel caso, l'inserimento di una vasca per il riciclo dell'acqua. Negli anni Sessanta le realizzazioni di Porcinai dimostrano maturità progettuale e compositiva. Si alternano le tematiche del giardino come ricreazione¿integrazione, l'invenzione del giardino¿paesaggio e la ripresa di temi architettonici tradizionali. Tra i numerosi interventi, Villa il Roseto e Villa Apparita risultano tuttora tra le più complete realizzazioni. Porcinai si confrontò anche con la dimensione archeologica, in particolare in due occasioni: la consulenza di cui l'incarica l'UNESCO per il trasferimento dei templi di Abu Simbel e la progettazione del parco di Selinunte. Qui è evidente il merito di Porcinai che seppe inserire il paesaggismo in molti contesti alternativi alla progettazione di giardini, estendendo la figura professionale anche alla tutela di importanti reperti storici. Si è riscontrato però quanto la sua figura non sia considerata come dovrebbe, soprattutto nel territorio piemontese, in cui molte realizzazioni risultano distrutte e di molte di queste non esiste più alcuna testimonianza. Il caso studio di Villa dei Laghi, trattato in questa relazione, ne è un esempio: nonostante il giardino si collochi all'interno di un parco naturale, non viene valorizzato come dovrebbe, rischiando di andare perduto. Sarebbe auspicabile quindi che gli Enti preposti intervenissero in modo significativo per la conservazione e la valorizzazione delle opere di Porcinai, considerando il suo importante contributo nel paesaggismo italiano ed internazionale.

Originalità e attualità della figura e dell'opera del paesaggista Pietro Porcinai: Studio di una realizzazione progettuale significativa

COLAJACOMO, ANDREA
2013/2014

Abstract

Argomento di questa relazione è la figura e l'opera di Pietro Porcinai, personalità di primo piano del '900 nella storia dell'architettura del paesaggio in Italia e nel mondo. Il suo ruolo fu fondamentale nella definizione e nell'affermazione professionale dell'architetto paesaggista e la sua opera ancora oggi è motivo di grande ispirazione. Vissuto in un'epoca in cui l'attenzione verso la tutela dell'ambiente era ancora ai primordi, seppe sollecitare l'attenzione verso il paesaggio grazie anche alla sua formazione in campo agronomico ed alle esperienze all'estero che gli avevano dato modo di confrontarsi con i grandi maestri del paesaggismo internazionale. Si occupò dei più svariati problemi del verde pubblico e di quello privato, in particolare del rapporto tra il verde e l'architettura. Diede molta importanza alla promozione dell'insegnamento, fondando l'AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) e incoraggiando l'apertura di corsi dedicati al paesaggismo in svariate università italiane. Attraverso lo studio dei suoi progetti è possibile delineare un modus operandi che manifesta la sua espressività creativa. Nei suoi primi progetti si coglie un chiaro riferimento al giardino formale italiano. Semplicità e razionalità guidano la strutturazione spaziale, attraverso disposizioni regolari di quinte di alberi intorno a vasti spazi di prato. Nel primo dopoguerra, Porcinai ampliò la sua committenza alla nuova classe industriale. L'intervento nella fabbrica Olivetti a Pozzuoli è un chiaro esempio in cui il giardino viene integrato con gli ambienti lavorativi: mediante l'utilizzo movimenti terra volti a diversificare il paesaggio, viene mitigato l'aspetto alienante dello stabilimento. Nel suo lavoro si colgono anche elementi che anticipano l'interesse al risparmio energetico e all'architettura sostenibile, come, in quel caso, l'inserimento di una vasca per il riciclo dell'acqua. Negli anni Sessanta le realizzazioni di Porcinai dimostrano maturità progettuale e compositiva. Si alternano le tematiche del giardino come ricreazione¿integrazione, l'invenzione del giardino¿paesaggio e la ripresa di temi architettonici tradizionali. Tra i numerosi interventi, Villa il Roseto e Villa Apparita risultano tuttora tra le più complete realizzazioni. Porcinai si confrontò anche con la dimensione archeologica, in particolare in due occasioni: la consulenza di cui l'incarica l'UNESCO per il trasferimento dei templi di Abu Simbel e la progettazione del parco di Selinunte. Qui è evidente il merito di Porcinai che seppe inserire il paesaggismo in molti contesti alternativi alla progettazione di giardini, estendendo la figura professionale anche alla tutela di importanti reperti storici. Si è riscontrato però quanto la sua figura non sia considerata come dovrebbe, soprattutto nel territorio piemontese, in cui molte realizzazioni risultano distrutte e di molte di queste non esiste più alcuna testimonianza. Il caso studio di Villa dei Laghi, trattato in questa relazione, ne è un esempio: nonostante il giardino si collochi all'interno di un parco naturale, non viene valorizzato come dovrebbe, rischiando di andare perduto. Sarebbe auspicabile quindi che gli Enti preposti intervenissero in modo significativo per la conservazione e la valorizzazione delle opere di Porcinai, considerando il suo importante contributo nel paesaggismo italiano ed internazionale.
ITA
This dissertation focuses on the professional achievements of Pietro Porciani, leading personality in the Italian and worldwide history of landscape architecture of the twentieth century. His fundamental contribution to the definition and recognition of the profession of the landscape architect together with his work continues to be of great inspiration. Although Porcinai lived in a time when environmental protection was still a rudimental concept, he actively promoted attention to landscaping in architectural design. His influence was shaped by his strong background knowledge of agronomics and the conferment with leading international landscape experts met during his field trips in different countries. Throughout his career, Porcinai dealt with numerous issues related to both public and private green spaces, focusing in particular on the relationship between green spaces and architecture. Porcinai recognised the key role played by education to promote the professional practice of landscape architecture. He founded the AIAPP and encouraged the establishment of relevant courses in a variety of Italian universities. By studying his projects, it is possible to identify a ¿modus operandi¿ which is characteristic of his creative expressiveness. In his early projects, there is a clear reference to the traditional formal Italian garden. The spatial organisation is led by simplicity and rationality with regular patterns of trees adorning vast green spaces. In the first post-war years, Porcinai worked on projects for the new industrial class. His work on the Olivetti factory in Pozzuoli is a clear example of the garden being integrated with working spaces through the use of earthwork designs aimed to mitigate the alienating impact of the building. Furthermore, the work of Porcinai shows forerunner elements with an interest in sustainable development and energy saving, as for the design of a tank to recycle water in the factory of Pozzuoli. The work of Porcinai in the 1960s shows increased maturity in the planning and composition phases. The themes around the garden are alternated between using the space for recreational purposes, the introduction of the landscaped garden concept together with reconsideration of more traditional architectonical features. Amongst numerous projects, Villa il Roseto and Villa Apparita continue to strike of the most complete designs. Porcinai is also renowned for major archaeological interventions, in particular, he was appointed to advise UNESCO in relation to the relocation of the Abu Simbel temple and to design the park of Selinunte. In these works, he proved that his talent; and more generally the profession of the landscape architect, is relevant to contexts beyond the design of gardens, such as the conservation of archaeological sites. Nowadays, it is sadly ascertained that the figure of Porcinai is not sufficiently regarded, in particular in the Piedmont region of Italy where many of his creations have been destroyed and no testimony has been left behind. In this dissertation, the example of Villa dei laghi is discussed. Despite the garden of the villa being located within a national park, it is not preserved as necessary and there are increasing concerns that this might get lost. Therefore, it would be desirable that the responsible authorities would intervene to preserve the creations of Porcinai, especially in consideration of his national and international key contribution to landscape architecture.
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