Urtica dioica L., commonly called stinging nettle, is a plant that is characterized by various properties and for this reason it appears as an important resource not examinated still today. Throughout history nettle's use was considerable, in fact it was used in textile, foodstuff and plantation trade, even for folk medicine. Furthermore, since time immemorial communities have been fascinated by its ability to adapt and its few need from the growth to the harvest. Thanks to these characteristics, stinging nettle has been analyzed and studied in the contemporary world. Studying biodiversity level, it has been more and more studied and nettle forms part of those plants that can increase this level. This urticacea apart from its foodstuffs and textile properties, it's able to help abandoned soils that are not considered as a good long term investment for agricolture. In fact, nettle's branch roots can convert these types of soil in a good ones. If nettle is quite simple to carry on in its growth and harvest, it's the fiber's transformation moment where the costs become more expensive for resources, labor and operating expense. Urtica dioica allow to create product for the textile industry according to low environmental impact, using a herbicide and pesticide low level. Moreover, it's possible to cultivate nettle, reducing the transportation cost. Nettle's fiber, even if its aspect is quite reluctant, it has some considerable feature, for example it is antistatic, breathable and temperature controller. To produce this fiber it is important to follow a certain process that includes harvesting the stalks and macerating, wiring and weaving the fiber. In Italy, the Ibimet : Institut of Biometereology of Florence's C.N.R., in 2006 has started a project about the study of nettle in textile industry. On the other hand in Netherland and Germany, some university centers have been able to serve out the entire nettle's production chain thanks to the tradition of these two nation in nettle's lavoration and to the climate condition. In the future studied about nettle could be useful for a very good investment for environmentally- friendly economy and on behalf of territory's biodiversity.
Urtica dioica L., ovvero l'ortica, è una pianta dalle svariate proprietà e proprio per questo motivo, appare come una risorsa ancora oggi parzialmente inesplorata. Fin dall'antichità il suo uso è stato abbondante, infatti era usata in campo tessile, alimentare e come metodo curativo. Proprio per questo motivo tutti i popoli ne sono da sempre affascinati e attenti studiosi, per la sua elevata capacità di adattamento e dai pochi bisogni che necessita dal momento della crescita fino alla raccolta. Grazie a queste caratteristiche, l'ortica è divenuta parte di studi e analisi anche nel mondo contemporaneo. Analizzando l'interesse nei confronti della biodiversità si può notare come l'ortica stessa possa aumentarne il livello. Questa urticacea oltre ad avere proprietà riscontrabili in campo alimentare e tessile, aiuta anche i suoli che vengono considerati dal punto di vista agronomico non sfruttabili a divenirlo, mediante il suo apparato radicale largamente ramificato. Per il suo uso in campo tessile occorre prestare un'attenzione particolare, infatti se l'ortica durante la sua crescita e diffusione non richiede grandi sforzi, è proprio nella trasformazione in fibra che i costi aumentano a livello di risorse di lavorazione e manodopera. L'ortica permette di creare prodotti destinati al mercato del tessile che sono in linea con le esigenze ambientali, infatti questa pianta richiede un quantitativo minimo di diserbanti e fitofarmaci e la possibilità di coltivarla a livello locale, riducendo l'impatto ambientale del trasporto. La fibra dell'ortica, al di là dell'aspetto poco rassicurante, è simile a quella del lino, inoltre presenta buone caratteristiche antistatiche, traspiranti e termoregolatrici. Per arrivare alla produzione di tessuto da Urtica dioica, così come per altre specie vegetali da fibra si procede alla raccolta degli steli, per poi seguire con la macerazione, stigliatura, filatura e tessitura. Come si è visto l'uso dell'ortica risale a tempi antichissimi, ma è stato riproposto un progetto portato avanti dall'Istituto di biometereologia (Ibimet) del Cnr di Firenze che già nel 2006 aveva iniziato uno studio sul possibile impiego tessile dell'ortica. Sempre in relazione a progetti di ricerca, in Germania e in Olanda alcuni centri universitari sono riusciti a portare a termine e ricostruire l'intera filiera, cominciata dall' Ibimet, questo successo è stato ottenuto sia grazie alla tradizione di questi due paesi nella lavorazione dell'ortica, sia per le condizioni climatiche favorevoli per la crescita delle piante e per la macerazione in campo degli steli. Occorre sottolineare come la riscoperta dell'uso tessile e medico dell'ortica possa portare benefici ancora oggi poco conosciuti. In futuro sarebbe vantaggioso aprire le porte a questa pianta che degli studi approfonditi e condizioni climatiche ottimali potrebbe far risultare un ottimo investimento per l'economia a basso impatto ambientale e per la biodiversità nel nostro territorio.
Tutela della Biodiversità e potenziali risorse in campo fitoterapico, tessile e agronomico di Urtica dioica L.
BERGERO, GIULIA
2013/2014
Abstract
Urtica dioica L., ovvero l'ortica, è una pianta dalle svariate proprietà e proprio per questo motivo, appare come una risorsa ancora oggi parzialmente inesplorata. Fin dall'antichità il suo uso è stato abbondante, infatti era usata in campo tessile, alimentare e come metodo curativo. Proprio per questo motivo tutti i popoli ne sono da sempre affascinati e attenti studiosi, per la sua elevata capacità di adattamento e dai pochi bisogni che necessita dal momento della crescita fino alla raccolta. Grazie a queste caratteristiche, l'ortica è divenuta parte di studi e analisi anche nel mondo contemporaneo. Analizzando l'interesse nei confronti della biodiversità si può notare come l'ortica stessa possa aumentarne il livello. Questa urticacea oltre ad avere proprietà riscontrabili in campo alimentare e tessile, aiuta anche i suoli che vengono considerati dal punto di vista agronomico non sfruttabili a divenirlo, mediante il suo apparato radicale largamente ramificato. Per il suo uso in campo tessile occorre prestare un'attenzione particolare, infatti se l'ortica durante la sua crescita e diffusione non richiede grandi sforzi, è proprio nella trasformazione in fibra che i costi aumentano a livello di risorse di lavorazione e manodopera. L'ortica permette di creare prodotti destinati al mercato del tessile che sono in linea con le esigenze ambientali, infatti questa pianta richiede un quantitativo minimo di diserbanti e fitofarmaci e la possibilità di coltivarla a livello locale, riducendo l'impatto ambientale del trasporto. La fibra dell'ortica, al di là dell'aspetto poco rassicurante, è simile a quella del lino, inoltre presenta buone caratteristiche antistatiche, traspiranti e termoregolatrici. Per arrivare alla produzione di tessuto da Urtica dioica, così come per altre specie vegetali da fibra si procede alla raccolta degli steli, per poi seguire con la macerazione, stigliatura, filatura e tessitura. Come si è visto l'uso dell'ortica risale a tempi antichissimi, ma è stato riproposto un progetto portato avanti dall'Istituto di biometereologia (Ibimet) del Cnr di Firenze che già nel 2006 aveva iniziato uno studio sul possibile impiego tessile dell'ortica. Sempre in relazione a progetti di ricerca, in Germania e in Olanda alcuni centri universitari sono riusciti a portare a termine e ricostruire l'intera filiera, cominciata dall' Ibimet, questo successo è stato ottenuto sia grazie alla tradizione di questi due paesi nella lavorazione dell'ortica, sia per le condizioni climatiche favorevoli per la crescita delle piante e per la macerazione in campo degli steli. Occorre sottolineare come la riscoperta dell'uso tessile e medico dell'ortica possa portare benefici ancora oggi poco conosciuti. In futuro sarebbe vantaggioso aprire le porte a questa pianta che degli studi approfonditi e condizioni climatiche ottimali potrebbe far risultare un ottimo investimento per l'economia a basso impatto ambientale e per la biodiversità nel nostro territorio.File | Dimensione | Formato | |
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