Background: in literature there are various methods of measuring "Care Complexity", used especially in the nursing field to identify the needs and intensity of the intervention and flexibly plan patient-centred-care assistance. These tools measure parameters referring to many dimensions such as clinical severity/instability, the need for assistance, the degree of autonomy, the capacity for understanding and self-determination, the environmental, social and relational context of the assisted person who, with the same pathological condition, influence the objectives of treatment and the planning of interventions. Objectives: this contribution investigates the effects of effectiveness, appropriateness and multidisciplinarity of the adoption of methods based on "Care Complexity", the critical and successful aspects encountered by some healthcare workers within the Piedmontese healthcare network, finally evaluating their implementability in the physiotherapy field. Research methods: background research is based on publications, Google Scholar, institutional sites, trade journals, conference proceedings. The foreground research is provided by searches on the biomedical databases “MEDLINE” (Pub Med) and “CINAHL” (EBSCO). Filters: Language (English, Italian), publication date: 10 years. Last search: 03/10/2023. Interventions: data collection takes place through two different types of semi-structured interviews, conducted between October 2022 and September 2023, the first for nursing staff expert in the method and the second for physiotherapists working in the same facilities where the method is or it was used. Results: the "Professionalizing Care Method" has been in use for many years in various hospital and local settings and has been personalized and adapted to the context. Through the use of MAP, the experts interviewed declare a perceived improvement, both in assistance and in the internal climate; however, effects have not been measured through specific surveys. The physiotherapists interviewed, however, stated that they had received little information on the tool and that they had not been directly involved in the models used in the situations investigated. Relevance for clinical practice: the research results do not demonstrate certain and measurable benefits due to the use of MAP. An overall intervention involving the implementation of interdisciplinary and integrated care plans would probably be more useful in the medium and long term. The detection of specific indicators related to the quality of care, mainly the responsibility of the structures responsible for Clinical Governance within the Healthcare Companies, would guarantee a comparison and correlation of the outcomes with respect to the traditional methods adopted, still referring to tasks and performances. Conclusions: there is insufficient data in the literature to support objective improvements in outcomes supported by organizational models based on healthcare complexity, for the aspects of effectiveness, appropriateness and multidisciplinarity, compared to "classic" methods, based on the "task and performance" system. The introduction of the methods, even if they led to important organizational changes, did not lead to multidisciplinary working tools. It is considered necessary to provide for the drafting of multidisciplinary tools, co-designed and shared with all the professionals who take care of the assisted person, capable of offering a personalization of assistance strongly oriented towards health outcomes.
Background: In letteratura esistono diversi metodi di misurazione della “Complessità Assistenziale”, utilizzati soprattutto in ambito infermieristico per identificare i bisogni e l’intensità dell’intervento e pianificare in modo flessibile un’assistenza patient-centred-care. Questi strumenti misurano parametri riferiti a molte dimensioni quali la gravità/instabilità clinica, il bisogno assistenziale, il grado di autonomia, la capacità di comprensione e di autodeterminazione, il contesto ambientale, sociale e relazionale della persona assistita che, a parità di condizione patologica, influenzano gli obiettivi del trattamento e la programmazione degli interventi. Obiettivi: il presente contributo indaga gli effetti di efficacia, appropriatezza e multidisciplinarietà dell’adozione di metodi basati sulla “Complessità Assistenziale”, gli aspetti critici e di successo riscontrati da alcuni operatori sanitari all’interno della rete sanitaria Piemontese, valutandone infine l’implementabilità in ambito fisioterapico. Metodo di ricerca: la ricerca di background è basata su pubblicazioni, Google Scholar, siti istituzionali, riviste di categoria, atti di Convegni. La ricerca di foreground è data da ricerca sulle banche dati biomediche “MEDLINE” (Pub Med) e “CINAHL” (EBSCO). Filtri: Language (English, Italian), publication date: 10 years. Ultima ricerca: 03/10/2023. Disegno e metodi: è stato condotto uno studio qualitativo, esplorativo, multicentrico per indagare presso 5 Aziende Pubbliche e Private Sanitarie di Piemonte e Valle d’Aosta la conoscenza e gli effetti dell’utilizzo del “Metodo Assistenziale Professionalizzante” (MAP), basato sulla teoria della Complessità Assistenziale. Interventi: la raccolta dati avviene tramite due tipologie diverse di interviste semi-strutturate, condotte tra ottobre 2022 e settembre 2023, la prima per il personale infermieristico esperto del metodo e la seconda per i fisioterapisti che lavorano nelle stesse Strutture in cui il metodo è oppure è stato utilizzato. Risultati: il “Metodo Assistenziale Professionalizzante” è in uso da molti anni in ambiti diversi ospedalieri e territoriali ed è stato personalizzato ed adattato al contesto. Attraverso l’utilizzo del MAP, gli esperti intervistati dichiarano un miglioramento percepito dell’assistenza e delle relazioni; tuttavia, non sono stati misurati gli effetti attraverso indagini specifiche. I fisioterapisti intervistati invece affermano di conoscere poco strumento e di non essere stati direttamente coinvolti nei modelli in uso nelle realtà indagate. Rilevanza per la pratica clinica: Un intervento complessivo di attuazione di piani assistenziali interdisciplinari e integrati sarebbe probabilmente più utile nel medio e lungo periodo. La rilevazione di indicatori specifici riferiti della qualità dell’assistenza, di competenza delle strutture preposte al Governo Clinico delle Aziende Sanitarie, garantirebbe un una correlazione degli outcomes rispetto ai metodi tradizionali. Conclusioni: In letteratura non sono presenti dati sufficienti a dimostrare che il modello organizzativo MAP migliori gli outcomes per gli aspetti di efficacia, appropriatezza e multidisciplinarietà, rispetto ai metodi “classici”, basati sul sistema “per compiti e prestazioni”. L’introduzione del metodo ha portato a cambiamenti organizzativi importanti, ma non ha condotto a strumenti di lavoro multidisciplinari. Si reputa necessario prevedere la redazione di strumenti multidisciplinari, co-progettati e condivisi con tutti i professionisti, in grado di offrire una personalizzazione dell’assistenza fortemente orientata agli outcomes di salute.
Applicabilita’ in fisioterapia di modelli organizzativi per complessità assistenziale: indagine per azioni di miglioramento in termini di efficacia, appropriatezza e multidisciplinarietà secondo un’ottica patient-centred
SAMAIA, SONIA
2021/2022
Abstract
Background: In letteratura esistono diversi metodi di misurazione della “Complessità Assistenziale”, utilizzati soprattutto in ambito infermieristico per identificare i bisogni e l’intensità dell’intervento e pianificare in modo flessibile un’assistenza patient-centred-care. Questi strumenti misurano parametri riferiti a molte dimensioni quali la gravità/instabilità clinica, il bisogno assistenziale, il grado di autonomia, la capacità di comprensione e di autodeterminazione, il contesto ambientale, sociale e relazionale della persona assistita che, a parità di condizione patologica, influenzano gli obiettivi del trattamento e la programmazione degli interventi. Obiettivi: il presente contributo indaga gli effetti di efficacia, appropriatezza e multidisciplinarietà dell’adozione di metodi basati sulla “Complessità Assistenziale”, gli aspetti critici e di successo riscontrati da alcuni operatori sanitari all’interno della rete sanitaria Piemontese, valutandone infine l’implementabilità in ambito fisioterapico. Metodo di ricerca: la ricerca di background è basata su pubblicazioni, Google Scholar, siti istituzionali, riviste di categoria, atti di Convegni. La ricerca di foreground è data da ricerca sulle banche dati biomediche “MEDLINE” (Pub Med) e “CINAHL” (EBSCO). Filtri: Language (English, Italian), publication date: 10 years. Ultima ricerca: 03/10/2023. Disegno e metodi: è stato condotto uno studio qualitativo, esplorativo, multicentrico per indagare presso 5 Aziende Pubbliche e Private Sanitarie di Piemonte e Valle d’Aosta la conoscenza e gli effetti dell’utilizzo del “Metodo Assistenziale Professionalizzante” (MAP), basato sulla teoria della Complessità Assistenziale. Interventi: la raccolta dati avviene tramite due tipologie diverse di interviste semi-strutturate, condotte tra ottobre 2022 e settembre 2023, la prima per il personale infermieristico esperto del metodo e la seconda per i fisioterapisti che lavorano nelle stesse Strutture in cui il metodo è oppure è stato utilizzato. Risultati: il “Metodo Assistenziale Professionalizzante” è in uso da molti anni in ambiti diversi ospedalieri e territoriali ed è stato personalizzato ed adattato al contesto. Attraverso l’utilizzo del MAP, gli esperti intervistati dichiarano un miglioramento percepito dell’assistenza e delle relazioni; tuttavia, non sono stati misurati gli effetti attraverso indagini specifiche. I fisioterapisti intervistati invece affermano di conoscere poco strumento e di non essere stati direttamente coinvolti nei modelli in uso nelle realtà indagate. Rilevanza per la pratica clinica: Un intervento complessivo di attuazione di piani assistenziali interdisciplinari e integrati sarebbe probabilmente più utile nel medio e lungo periodo. La rilevazione di indicatori specifici riferiti della qualità dell’assistenza, di competenza delle strutture preposte al Governo Clinico delle Aziende Sanitarie, garantirebbe un una correlazione degli outcomes rispetto ai metodi tradizionali. Conclusioni: In letteratura non sono presenti dati sufficienti a dimostrare che il modello organizzativo MAP migliori gli outcomes per gli aspetti di efficacia, appropriatezza e multidisciplinarietà, rispetto ai metodi “classici”, basati sul sistema “per compiti e prestazioni”. L’introduzione del metodo ha portato a cambiamenti organizzativi importanti, ma non ha condotto a strumenti di lavoro multidisciplinari. Si reputa necessario prevedere la redazione di strumenti multidisciplinari, co-progettati e condivisi con tutti i professionisti, in grado di offrire una personalizzazione dell’assistenza fortemente orientata agli outcomes di salute.File | Dimensione | Formato | |
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