¿La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è orami un fenomeno strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un'opportunità per tutti¿. Questa frase rappresenta il punto di partenza per la stesura della tesi e per il lavoro svolto con i bambini stranieri. La loro presenza nella scuola italiana, ha raggiunto in questi ultimi anni dimensioni significative. Possiamo affermare che da fenomeno ¿emergenziale¿ si è trasformato in fenomeno ¿strutturale¿. Sono portatori di esperienze diverse, famiglie con percorsi di vita complessi, bisogni psico-sociali e formativi eterogenei. La formazione di classi multiculturali è il segno di un'importante trasformazione della composizione sociale dei nostri paesi, che è caratterizzata sempre più dall'incontro di mondi simbolici un tempo distanti tra loro. I piccoli di origine straniera ritrovandosi nelle classi e nelle sezioni hanno modo di sperimentare il contatto con i bambini italiani e crescono insieme, giorno per giorno, insieme affrontano le loro difficoltà e condividono gioie e paure. La loro straordinaria energia, voglia di imparare e di crescere si accompagna a vissuti interiori non semplici, talvolta caratterizzati da fratture profonde, paure, piccoli e grandi conflitti. Questo indica che necessitano di esigenze formative pressanti, che coinvolgono non solo la dimensione linguistica dell'apprendimento, ma più in generale la dimensione cognitiva, emotivo-relazionale e metacognitiva. Cercare e provare a rispondere ai loro bisogni stimola le insegnanti delle scuole a ripensare alle proposte didattiche ed educative, per riuscire ad adeguarle a quanto esprimono i bambini italiani e stranieri. Nasce da qui il desiderio di provare a comprendere meglio i percorsi di apprendimento dei bambini di origine non italiana, per reagire con professionalità al cambiamento. Nel primo capitolo ho avviato un excursus storico circa l'evoluzione delle forme di insegnamento utilizzate dagli insegnanti fino a giungere al metodo del Coopertaive Learning. Nel secondo capitolo si è cercato di descrivere attraverso una sintetica esplorazione, gli aspetti quantitativi e qualitativi dell'inserimento degli alunni stranieri nella scuola di Moretta. Nel terzo capitolo viene presentata la fase di sperimentazione del progetto. Ho cercato di descrivere i vari momenti che hanno caratterizzato il nostro percorso.
Il cooperative learning come metodologia di accoglienza dei bambini nella scuola multiculturale. Una riflessione sulla dimensione emotivo- relazionale degli alunni stranieri.
PREKA, BENERETA
2013/2014
Abstract
¿La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è orami un fenomeno strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un'opportunità per tutti¿. Questa frase rappresenta il punto di partenza per la stesura della tesi e per il lavoro svolto con i bambini stranieri. La loro presenza nella scuola italiana, ha raggiunto in questi ultimi anni dimensioni significative. Possiamo affermare che da fenomeno ¿emergenziale¿ si è trasformato in fenomeno ¿strutturale¿. Sono portatori di esperienze diverse, famiglie con percorsi di vita complessi, bisogni psico-sociali e formativi eterogenei. La formazione di classi multiculturali è il segno di un'importante trasformazione della composizione sociale dei nostri paesi, che è caratterizzata sempre più dall'incontro di mondi simbolici un tempo distanti tra loro. I piccoli di origine straniera ritrovandosi nelle classi e nelle sezioni hanno modo di sperimentare il contatto con i bambini italiani e crescono insieme, giorno per giorno, insieme affrontano le loro difficoltà e condividono gioie e paure. La loro straordinaria energia, voglia di imparare e di crescere si accompagna a vissuti interiori non semplici, talvolta caratterizzati da fratture profonde, paure, piccoli e grandi conflitti. Questo indica che necessitano di esigenze formative pressanti, che coinvolgono non solo la dimensione linguistica dell'apprendimento, ma più in generale la dimensione cognitiva, emotivo-relazionale e metacognitiva. Cercare e provare a rispondere ai loro bisogni stimola le insegnanti delle scuole a ripensare alle proposte didattiche ed educative, per riuscire ad adeguarle a quanto esprimono i bambini italiani e stranieri. Nasce da qui il desiderio di provare a comprendere meglio i percorsi di apprendimento dei bambini di origine non italiana, per reagire con professionalità al cambiamento. Nel primo capitolo ho avviato un excursus storico circa l'evoluzione delle forme di insegnamento utilizzate dagli insegnanti fino a giungere al metodo del Coopertaive Learning. Nel secondo capitolo si è cercato di descrivere attraverso una sintetica esplorazione, gli aspetti quantitativi e qualitativi dell'inserimento degli alunni stranieri nella scuola di Moretta. Nel terzo capitolo viene presentata la fase di sperimentazione del progetto. Ho cercato di descrivere i vari momenti che hanno caratterizzato il nostro percorso.File | Dimensione | Formato | |
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