La tesi intitolata "I diritti secondo Jellinek" tratta brevemente della vita dell'autore e si incentra prevalentemente su quanto da lui esposto in due tra le sue opere principali, e cioè il "Sistema dei diritti pubblici subbiettivi" del 1892 e "La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" del 1895. Viene poi esposta la sua classificazione dei quattro Status: passivo, negativo, positivo ed attivo; ognuno descritto con le sue caratteristiche essenziali che lo differenziano dagli altri e che danno vita all'evoluzione della posizione dell'individuo e conseguentemente, alla diminuzione della potestà dello Stato. Lo Stato, infatti, limitandosi sempre più, garantisce un ambito di libertà che diventa sempre maggiore da uno Status all'altro. Viene poi presentato come il testo "La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" sia un'analisi, in termini comparati, fra le Dichiarazioni dei Diritti Americane, i "Bills of Rights", e la Dichiarazione dell'uomo e del cittadino della Francia del 1789. In questa analisi comparativa che Jellinek fa, espone come le Dichiarazioni americane detengono un primato rispetto a quelle francesi indicando quale origine profonda delle rivoluzioni americane la religione, in particolare la religione riformata protestante. Jellinek, definisce poi, in contrasto con quello che era comunemente sostenuto, che l'origine della Rivoluzione Francese non è il contratto sociale di Rousseau: la tesi riporta infatti le esposizioni del giurista tedesco per il quale il contratto sociale parla di una sovranità democratica fondamentalmente assoluta, senza limiti, mentre la Dichiarazione Francese ci parla dei limiti da porre al potere dello Stato.

I diritti secondo Jellinek

FRANCESCON, GIULIA
2013/2014

Abstract

La tesi intitolata "I diritti secondo Jellinek" tratta brevemente della vita dell'autore e si incentra prevalentemente su quanto da lui esposto in due tra le sue opere principali, e cioè il "Sistema dei diritti pubblici subbiettivi" del 1892 e "La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" del 1895. Viene poi esposta la sua classificazione dei quattro Status: passivo, negativo, positivo ed attivo; ognuno descritto con le sue caratteristiche essenziali che lo differenziano dagli altri e che danno vita all'evoluzione della posizione dell'individuo e conseguentemente, alla diminuzione della potestà dello Stato. Lo Stato, infatti, limitandosi sempre più, garantisce un ambito di libertà che diventa sempre maggiore da uno Status all'altro. Viene poi presentato come il testo "La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" sia un'analisi, in termini comparati, fra le Dichiarazioni dei Diritti Americane, i "Bills of Rights", e la Dichiarazione dell'uomo e del cittadino della Francia del 1789. In questa analisi comparativa che Jellinek fa, espone come le Dichiarazioni americane detengono un primato rispetto a quelle francesi indicando quale origine profonda delle rivoluzioni americane la religione, in particolare la religione riformata protestante. Jellinek, definisce poi, in contrasto con quello che era comunemente sostenuto, che l'origine della Rivoluzione Francese non è il contratto sociale di Rousseau: la tesi riporta infatti le esposizioni del giurista tedesco per il quale il contratto sociale parla di una sovranità democratica fondamentalmente assoluta, senza limiti, mentre la Dichiarazione Francese ci parla dei limiti da porre al potere dello Stato.
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