Nel primo capitolo viene introdotto il mercato valutario (Forex), descrivendo: la struttura, la dimensione del mercato, i protagonisti, e tutte le caratteristiche interessanti da approfondire. Nel secondo capito, dopo un quadro teorico del carry trade, la tesi si prefigge di simulare due strategie operative, per un periodo complessivo di 10 anni (dal 2003 al 2013). Le singole operazioni di carry trade avranno durata trimestrale e vedranno come valuta di finanziamento lo yen giapponese e come valute di investimento il dollaro australiano e quello neozelandese. La fase successiva consisterà in un'analisi tecnica delle 2 strategie di carry trade tramite le variabili che incidono maggiormente su questa tipologia di strategia. L'obiettivo è costruire una singola strategia, avente rendimenti parziali e complessivi migliori, rispetto alle singole strategie. La prima variabile che considereremo sarà la volatilità, in quanto il rischio di cambio è il rischio che interessa maggiormente il carry trade; si cercherà di sfruttare la volatilità per trasformare la variazione del tasso di cambio da un rischio ad un vantaggio. L'altra variabile, interessante da analizzare, è la correlazione tra il carry trade e il mercato azionario dei Paesi in cui vengono effettuati gli investimenti (Australia e Nuova Zelanda). Il ragionamento teorico alla base di questa scelta riguarda i tassi di interesse che la banca centrale australiana e quella neozelandese applicano a coloro che vogliono investire nel loro Paese. In altri termini, si troverà un modo per scegliere l'investimento in base alla minor correlazione con il mercato azionario, in quanto, essendo due mercati in salute, più la correlazione sarà stretta, più i tassi di interesse diminuiranno. Infine, nel terzo capitolo, si cercherà di migliorare ulteriormente i rendimenti ottenuti con l'analisi tecnica, attraverso l'analisi macroeconomica. Le determinanti macroeconomiche che verranno utilizzate, riguardanti i Paesi interessati nella ricerca (Giappone, Australia e Nuova Zelanda), sono: la crescita del PIL, l'inflazione, la variazione di disoccupazione.

Carry trade: correlazioni con i mercati azionari e implicazioni macroeconomiche

CALÌ, LUCA
2013/2014

Abstract

Nel primo capitolo viene introdotto il mercato valutario (Forex), descrivendo: la struttura, la dimensione del mercato, i protagonisti, e tutte le caratteristiche interessanti da approfondire. Nel secondo capito, dopo un quadro teorico del carry trade, la tesi si prefigge di simulare due strategie operative, per un periodo complessivo di 10 anni (dal 2003 al 2013). Le singole operazioni di carry trade avranno durata trimestrale e vedranno come valuta di finanziamento lo yen giapponese e come valute di investimento il dollaro australiano e quello neozelandese. La fase successiva consisterà in un'analisi tecnica delle 2 strategie di carry trade tramite le variabili che incidono maggiormente su questa tipologia di strategia. L'obiettivo è costruire una singola strategia, avente rendimenti parziali e complessivi migliori, rispetto alle singole strategie. La prima variabile che considereremo sarà la volatilità, in quanto il rischio di cambio è il rischio che interessa maggiormente il carry trade; si cercherà di sfruttare la volatilità per trasformare la variazione del tasso di cambio da un rischio ad un vantaggio. L'altra variabile, interessante da analizzare, è la correlazione tra il carry trade e il mercato azionario dei Paesi in cui vengono effettuati gli investimenti (Australia e Nuova Zelanda). Il ragionamento teorico alla base di questa scelta riguarda i tassi di interesse che la banca centrale australiana e quella neozelandese applicano a coloro che vogliono investire nel loro Paese. In altri termini, si troverà un modo per scegliere l'investimento in base alla minor correlazione con il mercato azionario, in quanto, essendo due mercati in salute, più la correlazione sarà stretta, più i tassi di interesse diminuiranno. Infine, nel terzo capitolo, si cercherà di migliorare ulteriormente i rendimenti ottenuti con l'analisi tecnica, attraverso l'analisi macroeconomica. Le determinanti macroeconomiche che verranno utilizzate, riguardanti i Paesi interessati nella ricerca (Giappone, Australia e Nuova Zelanda), sono: la crescita del PIL, l'inflazione, la variazione di disoccupazione.
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