Gli atti unilaterali nel diritto internazionale sono delle dichiarazioni di volontà capaci di produrre degli effetti sulle relazioni internazionali e di vincolare il soggetto che ne è l'autore, senza il concorso di un'altra reciproca volontà. Non esiste una definizione precisa di atto unilaterale, nonostante questa materia sia stata oggetto di studi da parte della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite dal 1997 al 2006, della dottrina e della giurisprudenza. Il primo capitolo dell'elaborato analizza quindi i vari criteri proposti dalla dottrina per definire gli atti unilaterali: da un lato, il criterio formale e, dall'altro, il criterio materiale. Tuttavia, si vedrà come nessuno di questi due criteri permette di elaborare una definizione completa, ma soltanto ricercando una soluzione intermedia si potrà ottenere una nozione esaustiva. La seconda parte della trattazione è dedicata all'analisi dei singoli atti unilaterali, che sono tradizionalmente quattro: promessa, riconoscimento, rinuncia e protesta. È parso opportuno anche dedicare una parte dell'elaborato all'istituto della notificazione poiché è controverso in dottrina se questo possa essere qualificato come atto unilaterale. La terza parte del lavoro si propone di analizzare il ruolo degli atti unilaterali nel diritto internazionale del mare. È stato osservato che questi atti hanno giocato un ruolo importante per lo sviluppo di questa materia. Particolare attenzione sarà dedicata all'istituzione delle varie zone marittime, le quali dipendono da un esplicito atto di rivendicazione da parte dello Stato costiero. Tale proclamazione, come specificato anche dalla Corte internazionale di giustizia, è essenzialmente un atto unilaterale che ha assunto un ruolo fondamentale sia da un punto di vista storico che da un punto di vista giuridico. Infatti, tutte le zone marittime sono state costituite e disciplinate sulla base di un atto unilaterale, attraverso il quale lo Stato rivendicava dei diritti sulle acque adiacenti la propria costa o sulle risorse minerarie e naturali ivi presenti. Oltre a ciò, gli atti di rivendicazione unilaterale hanno permesso alla disciplina delle zone marittime di consolidarsi, fino a divenire parte del diritto internazionale consuetudinario. Per sottolineare ulteriormente la rilevanza degli atti unilaterali nell'ambito del diritto del mare, si farà anche riferimento alla questione molto attuale del mare cinese meridionale in cui tutti gli Stati costieri rivendicano diritti sulle varie zone marittime, determinando così una sovrapposizione delle stesse. Infine, dopo l'analisi specifica dell'istituto, si cercherà di comprendere quale valore gli atti unilaterali assumono nell'ordinamento internazionale, domandandosi se siano idonei a vincolare l'autore e se possano essere considerate delle fonti di diritto.

Gli atti unilaterali

GUARIENTI DI BRENZONE VIRANDO, ANNA
2013/2014

Abstract

Gli atti unilaterali nel diritto internazionale sono delle dichiarazioni di volontà capaci di produrre degli effetti sulle relazioni internazionali e di vincolare il soggetto che ne è l'autore, senza il concorso di un'altra reciproca volontà. Non esiste una definizione precisa di atto unilaterale, nonostante questa materia sia stata oggetto di studi da parte della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite dal 1997 al 2006, della dottrina e della giurisprudenza. Il primo capitolo dell'elaborato analizza quindi i vari criteri proposti dalla dottrina per definire gli atti unilaterali: da un lato, il criterio formale e, dall'altro, il criterio materiale. Tuttavia, si vedrà come nessuno di questi due criteri permette di elaborare una definizione completa, ma soltanto ricercando una soluzione intermedia si potrà ottenere una nozione esaustiva. La seconda parte della trattazione è dedicata all'analisi dei singoli atti unilaterali, che sono tradizionalmente quattro: promessa, riconoscimento, rinuncia e protesta. È parso opportuno anche dedicare una parte dell'elaborato all'istituto della notificazione poiché è controverso in dottrina se questo possa essere qualificato come atto unilaterale. La terza parte del lavoro si propone di analizzare il ruolo degli atti unilaterali nel diritto internazionale del mare. È stato osservato che questi atti hanno giocato un ruolo importante per lo sviluppo di questa materia. Particolare attenzione sarà dedicata all'istituzione delle varie zone marittime, le quali dipendono da un esplicito atto di rivendicazione da parte dello Stato costiero. Tale proclamazione, come specificato anche dalla Corte internazionale di giustizia, è essenzialmente un atto unilaterale che ha assunto un ruolo fondamentale sia da un punto di vista storico che da un punto di vista giuridico. Infatti, tutte le zone marittime sono state costituite e disciplinate sulla base di un atto unilaterale, attraverso il quale lo Stato rivendicava dei diritti sulle acque adiacenti la propria costa o sulle risorse minerarie e naturali ivi presenti. Oltre a ciò, gli atti di rivendicazione unilaterale hanno permesso alla disciplina delle zone marittime di consolidarsi, fino a divenire parte del diritto internazionale consuetudinario. Per sottolineare ulteriormente la rilevanza degli atti unilaterali nell'ambito del diritto del mare, si farà anche riferimento alla questione molto attuale del mare cinese meridionale in cui tutti gli Stati costieri rivendicano diritti sulle varie zone marittime, determinando così una sovrapposizione delle stesse. Infine, dopo l'analisi specifica dell'istituto, si cercherà di comprendere quale valore gli atti unilaterali assumono nell'ordinamento internazionale, domandandosi se siano idonei a vincolare l'autore e se possano essere considerate delle fonti di diritto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/62003